Capitolo 11

240 14 11
                                    

Seonghwa's pov

Sono davvero felice di questa fuga dalla realtà, anche se nessuno lo voleva ammettere era quello che ci serviva. Lo stress per il comeback ci stava lentamente uccidendo.

Scendo le scale per andare a fare un tuffo in piscina ma mentre mi ci dirigo noto con la coda dell'occhio San e Mingi guardare fuori dalla finestra.

<< Che fate voi due diavoletti?>> chiedo avvicinandomi e cercando di sbirciare a mia volta.

<< Le ragazze stanno parlando...>> mi risponde Minki senza staccare gli occhi dal punto in cui fissava.

<< Credi stiano litigando?>> ci chiede San dopo un lungo silenzio.

Improvvisamente le vediamo scosse da quelle che sembrano risate e Mars spintona scherzosamente Cass.

<< Direi proprio di no>> asserisco avviandomi verso la porta finestra per raggiungerle.

<< E se fossero cose da ragazze?>> chiede Mingi mentre apro la porta.

<< E se parlassero di ciclo mestruale o ceretta?>> continua San.

<< Dubito ne riderebbero così e non credo sia un argomento normale tra ragazze.>> rispondo continuando a fare quello che stavo facendo.

Sento i due bimbi seguirmi mentre raggiungo le ragazze.

Più mi avvicino e più si sentono le loro risate. Sembra stiano parlando di qualcosa di molto divertente ma non saprei dire cosa, visto che non stanno usando il coreano.

<< Ehi>> sussurro mentre poso un bacio sulla testa di Mars.

<< Ehi, siediti stavamo parlando di te>> mi risponde dolcemente.

<< Spero siano cose carine>> rispondo accomodandomi sulla sabbia accanto alla ragazza che amo.

<< Assolutamente no>> risponde San sedendosi accanto alla sua migliore amica.

<< Ehi ci siete anche voi>> dice contenta Cass appoggiando la testa sulla spalla dell'amico.

<< Comunque abbiamo iniziato a ricordare i bei vecchi tempi, abbiamo parlato di come ci siamo conosciute, di quando ci siamo trasferite qui come due ragazze spaesate e di come Mars ti abbia incontrato>> mi spiega lei.

<< E ovviamente siete arrivati sul più bello perché forse San e Mingi non sanno della prima impressione che ho avuto di te quando ci siamo conosciuti>> continua Mars girandosi a guardare il diretto interessato.

<< Non credo di averla mai saputa neanche io>> commento strofinandomi la mano sulla nuca.

<< Racconta, racconta siamo curiosi>> dice Mingi eccitato come un bambino, tanto che ha iniziato a sbattere la mani sulle gambe incrociate.

<< Beh...>>



Marcy's pov

Flashback

Non riesco ancora a credere di essermi persa mentre tornavo da lavoro. Ma come diavolo ho fatto?

Non è neanche il primo giorno che ci vado, è una settimana già.

Mi sono fermata a guardare un negozio e improvvisamente ho perso l'orientamento.

Mentre cammino a passo spedito cercando di capire le indicazioni che mi da il telefono improvvisamente mi ritrovo per terra. La macchina che stava per investirmi inizia a suonare il clacson. 

Mentre mi impegno per porgere le mie migliori scuse all'autista in una lingua che ancora non mi appartiene, dallo sportello posteriore scende un ragazzo altissimo che impacciatamente si alza la mascherina e cerca di nascondere il suo viso, io intanto mi alzo da terra e raccolgo le mie cose.

Mi chiede qualcosa in coreano ma non ho la più pallida idea di cosa stia dicendo.

<< Non capisco una beata minchia!>> sussurro imbarazzata nella mia lingua.

<< Too fast?>> chiede gentilmente con un inglese improponibile.

<< Yes, sorry I don't speak very well your language. I am very sorry for this>> gli rispondo imbarazzatissima.

<< You bleeding>>

<< What?>>

<< Blood... your leg...>> gesticola lui.

Disorientata mi fisso la gamba e inizio a vedere che i miei jeans sono diventati tutti rossi.

Merda, perfetto ho anche rovinato i miei jeans preferiti.

<< Is everything okay, don't worry for this>> cerco di rassicurarlo.

Fortunatamente condivido quello schifo di appartamento che ci siamo trovate con la mia migliore amica che fa per puro caso l'infermiera.

Cerca di parlarmi lentamente in coreano e mi spiega che è davvero dispiaciuto e che licenzierà il suo autista, ma non prima di avermi portato in ospedale a farmi vedere. Io gli spiego parlando un po' in coreano e un po' in inglese che non c'è nessun bisogno ne di licenziarlo ne di portarmi in ospedale. Lui insiste e mi fa salire in macchina.

Perfetto Mars, sei appena salita in macchina con uno sconosciuto perché non avevi il coraggio di contraddirlo, verrai rapita, portata in uno scantinato e i tuoi organi verranno venduti al miglior offerente. Beh il lato positivo è che un bambino malato ai reni da qualche parte del mondo per la modica cifra di 15000 dollari avrà il tuo perfetto rene, la negativa è che sarai morta per gioirne.

Però almeno il tipo che ti ucciderà sembra carino, per quel che posso intravedere sotto la mascherina, gli occhiali da sole e il berretto.

Certo che se si togliesse tutta quella roba dalla faccia forse non farebbe così paura.

Di solito nei film se non vedi la faccia del tuo rapitore è perché ha intenzione di lasciarti vivo.

Prende il telefono e inizia a fare delle chiamate e, forse perché non destreggio ancora la lingua, sembra molto nervoso. Il tono della sua voce è alto e parla velocemente tanto che colgo solo alcune parole.

Poi si gira verso di me, con ancora l'altra persona in linea.

<< Hospital?>> mi chiede dolcemente.

Ah ma quindi ha davvero intenzione di aiutarmi e non mi ucciderà.

<< No, thanks. I really need to go home>> ma allora sono scema. Sto davvero dicendo a questo sconosciuto dove abito?

Lui annuisce.

<< Address?>>

Okay lo sto facendo davvero.

E facciamolo.

10 Makes 1 Family (ATEEZ)Where stories live. Discover now