Capitolo 10.

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<< Io ci ho provato Chantel! Te lo giuro che ci ho provato, ma lei era davanti a me con quella faccia da vera stronza che mi prendeva in giro e io non sono riuscita a controllarmi! >> mi difesi mentre la mia amica mi fissava imbambolata metabolizzando tutto ciò che le avevo raccontato.

L'avevo chiamata non appena avevo finito il turno e l'avevo costretta a incontrarci per bere un caffè e confessare tutto ciò che avevo combinato.

Mi sentivo esausta da tutti i casini di cui la mia vita si era riempita. Sembrava un film comico di cui io ero la protagonista che non riusciva a combinarne una giusta.
Era assurdo come tutto conciliasse nei momenti peggiori e l'idea che mia sorella Nathalie mi avesse messo in questo casino mi faceva raggelare.

Era ovvio che la convivenza lavorativa con Grayson Barley non poteva funzionare, che ci saremmo scannati fino alla fine dei nostri giorni perché io non avevo intenzione di sopportarlo, non dopo tutto quello che era successo sia in passato che negli ultimi giorni.

<< Hai fatto bene >> mi disse semplicemente quest'ultima mentre io mi bloccai guardandola scettica e sbigottita.

<< Che cosa? >> le domandai avvicinandomi al suo viso << Hai fumato erba? Perché non mi stai dicendo che ho sbagliato? >> le chiesi ancora non capendo come la mia migliore amica fosse così tranquilla dopo tutto ciò che le avevo confessato.

<< Tu pensi di aver sbagliato? >> mi domandò a sua volta lei, mentre io rimasi imbambolata.

<< Io.. non lo so Chantel >> incominciai facendo spallucce << Io credo che vederla prendermi in giro di nuovo mi abbia fatto scattare una molla incontrollabile dentro di me >> ammisi mentre mi accarezzai il braccio.

<< Ma come ti ha detto Grayson sei scattata quando ti ha nominato proprio lui >> mi disse lei mentre io alzai lo sguardo oltraggiata.

<< No Chantel! Ti assicuro che sono scattata in quel momento solo perché prima avevo cercato di contenermi >> le spiegai mentre lei assottigliò le labbra.

<< Ma se tu veramente al liceo avessi avuto una cotta per Grayson, ora probabilmente si spiegherebbe tutto questo odio che provi nei suoi confronti >> mi disse mentre io scossi la testa repentinamente.

<< Figurati! Io lo odio perché mi ha derisa per quattro anni consecutivi dopo che eravamo diventati praticamente amici! >> le dissi risoluta mentre lei alzò un sopracciglio.

<< Mi ricordo di come mi avevi parlato di lui il giorno in cui li avevi fatto il tour della scuola, lo trovavi carino e simpatico e me lo avevi detto >> mi disse lei, mentre io scossi la testa di nuovo.

<< Appunto, lo trovavo carino e simpatico e poi quando è riuscito a diventare uno dei ragazzi più popolari della scuola è diventato il solito stronzo da cui stare alla larga che non solo aveva smesso di salutarmi ma che mi derideva più che poteva insieme alla sua fidanzata e ai suoi amici popolari del
cazzo! >> conclusi senza fiato mentre Chantel mi fissò lasciandomi interdetta.

<< Tu eri proprio cotta >> borbottò Chantel mentre io m'infilai una mano tra i capelli.

<< Chantel ti prego >> dissi a bassa voce come se qualcuno potesse sentirci.

<< Guarda che non c'è niente di male se ti piaceva il tuo stesso bullo! Eri e sei masochista a quanto pare >> mi derise lei mentre io pensai che averla chiamata era stata una pessima idea.

<< Grazie mille, sei proprio d'aiuto >> borbottai risoluta smettendo di guardarla per l'imbarazzo.

<< E ora? >> mi domandò mentre io mi voltai non capendo.

Poco più di uno scherzoWhere stories live. Discover now