|prologo|

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-ciao, che gioco è? Posso giocare?- guardai il bambino sorridendo.
-no, vai via- abbassai lo sguardo deluso.
-posso per favore?- riprovai.
-no, vattene- portai di nuovo lo sguardo su di lui infastidito.
-per favore! Voglio giocare con il tuo nintendo!- mi avvicinai per prendere quel nintendo ma lui lo prese prima di me stringendolo al petto.
Me ne andai velocemente a braccia inserte.

-papà, quel bambino non vuole farmi giocare con il suo nintendo!- gli saltai sopra indicando il bambino che continuava a giocare come se nulla fosse.
-ma ne hai già uno, e poi guarda quanti giochi ci sono- indicò tutto attorno al nostro gazebo, pieno di giochi sparsi ovunque.
-ma io voglio quello! Compramelo!-
-Soobin-ah, che succede? Farai male a tuo padre se continuerai a saltargli sopra- mia madre mi prese da sotto le braccia e mi mise a terra.

-mamma! Voglio quel nintendo! Compramelo! Quel bambino non vuole prestarmelo- piagnucolai tirandole il vestito.
-va bene, lo compreremo, ora vai a giocare con i tuoi giochi- la guardai male.
-no, ci voglio giocare ora. Vai a comprarlo!-
-non possiamo andare ora Binnie, siamo in spiaggia, non in un negozio di videogiochi- sospirò lei.
-allora comprami il suo- indicai di nuovo il bambino, che ogni tanto mi lanciava qualche brutta occhiata.
-Soobin! È suo, non puoi prenderglielo solo perché hai voglia, probabilmente non ci giocherai più di dieci minuti. Perché non vieni in acqua con me e papà?- scossi la testa arrabbiato, puntando bene i piedi a terra e guardandola con le braccia inserte.
-se non vuoi andare con me e il papà perché non chiedi a lui di giocare? Potete giocare insieme invece di litigare per un videogioco-
-e se mi dice di no?- borbottai guardando il bambino.
-beh, ritornerai da noi, senza infastidirlo. Non devi obbligare gli altri a fare quello che vuoi, capito?- io annuì e mi allontanai da lei, andando di nuovo da quel bambino.

-ciao, io mi chiamo Soobin- gli sorrisi e gli porsi la mano.
-non m'interessa- lo guardai sorpreso, non sapendo che dire. Mai nessuno mi aveva detto "non m'interessa", in nessun constesto.
-tu come ti chiami?- provai di nuovo.
-Yeonjun- rispose senza nemmeno guardarmi.
-vuoi giocare con me?- sorrisi indicando il mare.
Lui mi guardò, guardò il mare, poi di nuovo me.
-no, non ti voglio. Vai via- sentì la rabbia ribollirmi nel sangue, insieme alla delusione. Lo spinsi facendolo cadere dalla sdraio e gli presi il nintendo, poi me ne andai velocemente e con passi pesanti.

-quello stupido bambino mi ha rifiutato! Lo odio- distrassi i miei genitori parlando. Mi sedetti sulla sabbia e lasciai cadere il nientendo dietro alla mie schiena, poi lo coprì con degli altri giocattoli
-non devi dire che è stupido Soobin! Se non vuole giocare avrà le sue ragioni, non prendertela, vuoi giocare con noi?- scossi la testa.

-no, voglio andare a casa. Fa troppo caldo, la mia pelle diventerà scura, e la sabbia mi si sta appiccicando sulla pelle, andiamo via- cominciai a raccogliere i giochi mettendoli nella grande rete.
-ma sei te che ci hai chiesto di venire... te ne vuoi già andare?- annuì e mi misi la maglietta, mi pulì dalla sabbia e mi misi le infradito, poi cominciai a camminare verso l'uscita della spiaggia.
-muovetevi, portate i giochi-

Heyy
Spero che la storia vi piaccia, se già non l'avete fatto andate a leggere le mie altre storie e seguitemi💞💞

𝙂𝙪𝙞𝙡𝙩𝙮 // 𝙔𝙚𝙤𝙣𝙗𝙞𝙣Where stories live. Discover now