|capitolo tre|

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Mercoledì 24 maggio

Stavo per uscire dalla stanza, quando una bambina ci si fondò dentro spalancando la porta. Era in lacrime e mi abbracciò stringendomi forte. Davvero molto forte per una bambina.
-ew, levati- la spinsi e Yeonjun subito la prese in braccio dandole un bacio sulla fronte.
-cos'è successo piccolina?-
-io... io... so- scoppiò di nuovo a piangere.

Avrei voluto andarmene, ma in realtà ero curioso, quindi rimasi appoggiato allo stipite della porta a guardare la scena.
-shh, calmati- si sedette sul letto e la fece sedere accanto a lui, lasciandole appoggiare la testa sopra le sue gambe.
-Junie, sono andata dal bambino che mi piace e gli ho dato un fiore, ma lui mi ha presa in giro- parlò fra i singhiozzi.
-e poi tutti i suoi amici si sono messi a ridere- strinse forte il petto di Yeonjun abbracciandolo.
-ah... non pensarci, è solo un brutto bambino, se non ti vuole ci perde solo lui, così è meglio per me, così sei tutta mia- le diede tanti bacini sulle guance facendola ridere.
-oppa ma io voglio un ragazzo vero- a quelle parole Yeonjun si strozzò con la sua stessa saliva e io sorrisi.
-cosa? Hai sei anni!-
-ma me l'hai detto te che potevo avere un fidanzatino-
-ma intendevo più avanti!-
-domani?-
-no!-
-tra una settimana?-
-no Min, quando avrai diciotto anni- a quelle parole la bambina si mise in piedi e lo guardò sconvolta.
-diciotto? Ma oppa!- piagnucolò dandogli dei piccoli pugni sulla pancia, poi si girò verso di me.

-tu sei un amico di Yeonjunie? Non ti ho mai visto oppa- la mascherina nascose il mio disgusto quando mi chiamò amico di Yeonjun e oppa.
-no, certo che no!-
-allora perché sei qua?- mi guardò confusa.
-era venuto solo per i compiti Min, ora sta andando via, lascialo andare-
-oh, ok... ciao oppa!- mi salutò sorridendo.
Io non risposi e uscì velocemente da quella catapecchia.

-Soobin- roteai gli occhi girandomi verso mia madre.
-non bussi?- chiesi infastidito.
-sono venuta per dirti che io e tuo padre non spenderemo un centesimo per la tua pigrizia- si poggiò allo stipite con le braccia inserte.
-cosa intendi dire?- la guardai confuso.
-se verrai espulso non faremo nulla per impedirlo. Non puoi continuare a vivere solo grazie ai soldi che ti proteggono. Pensi che sarà così per sempre? Quando sarai te quello a gestire l'azienda pagherai le persone per fare tutto al posto tuo? Finirai per perdere tutto se farai così. Devi imparare a vivere nel mondo reale-
-pff, non posso imparare dopo?- chiusi il libro mettendomi seduto sul bordo del letto.
-no. Abbiamo sospeso il tuo conto... centoventidue mila won in meno di un mese Soobin? Non potrai ritirare soldi finché non vedremo che sei cambiato- la guardai basito.
-scusa? Siete i miei genitori, non dovreste tipo appoggiarmi e amarmi per come sono? E poi te collezioni sassi super costosi!-
-ti appoggiamo e ti amiamo, ma se fai le scelte giuste. Stai esagerando, noi non ti abbiamo mai insegnato a crederti superiore a nessuno, non sei diverso dalle altre persone... e non sono sassi, sono pietre preziose-
-non sono diverso? Allora perché non mi scambi con un passante a caso?- borbottai guardandola male.
-Soobin smettila, stai peggiorando le cose. Stiamo provando a farti ragionare. Non è bello maltrattare le persone, non devi farlo-
-io non maltratto nessuno- la guardai scioccato.
-buonanotte Soobin-
-buonanotte? Mi prendi per il culo? Spero che tu stia, scherzando. Vuoi farmi sembrare un poveraccio?- lei roteò gli occhi.
-non sembrerai un poveraccio solo perché eviterai spese inutili per un po' di giorni-
-io faccio spese inutili? Ieri il corriere ci ha portato una lampada vintage, che poi era solo una decorazione! Una lampada finta è inutile, non quello che compro io- la guardai male.
-ok, quando lavorerai e sarai te a guadagnare i tuoi soldi potrai comprare quello che vorrai, ma finchè saremo io e tuo padre a lavorare decidiamo noi- borbottò incrociando le braccia al petto.
-sono sicuro che anche il papà la trova una spesa inutile una finta lampada vintage-
-gne- chiuse la porta.
-aspetta! Non avete davvero sospeso il mio conto, vero?- mi fiondai fuori dalla stanza.
-invece si, buonanotte piccolino- si mise in punta dei piedi per provare ad arrivare alla mia guancia mentre io, la guardavo a braccia inserte.
-sei alta un metro e sessanta-
-e tu hai sedici anni e sei sano, puoi piegare quella schiena!- mi colpì al braccio.
-no, non voglio baci da persone che mi sospendono il conto-
-siamo il motivo per cui hai un conto- mi diede un altro colpo.
-vaffanculo- borbottai allontanandomi.
-Soobin!- mi sgridò.
-si si, ciao- chiusi la porta a chiave e mi buttai sul letto sbuffando.

𝙂𝙪𝙞𝙡𝙩𝙮 // 𝙔𝙚𝙤𝙣𝙗𝙞𝙣Where stories live. Discover now