35. Sei stupenda stasera.

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Ian mi viene a prendere alle sette e mezzo. Suona con decisione al campanello, e lo ritrovo elegantissimo sulla soglia di casa. Tiene in braccio un mazzo di rose rosse che fanno un bel contrasto con lo smoking bianco e la cravatta nera.

Rimango a bocca aperta nel vederlo. È bellissimo, si è messo del gel ai ricci in modo che siano compatti e si è fatta la barba che stamattina gli avevo visto spuntare sotto il mento.

Dal mio canto, anch'io non sono male. Indosso il vestito nero che mi ero messa anche per quella dannatissima festa. All'inizio non volevo nemmeno guardarlo, perchè quell'abito mi suscitava troppi ricordi, ma poi ho deciso di lasciar perdere e di metterlo comunque. Con modestia dico che mi sta da Dio, perciò non mi dovevo far suggestionare da una stupida festa. È andata, via, passata. È ora di voltare pagina.

Anche Ian spalanca la bocca alla vista di una me così ben messa (il massimo in cui lui mi aveva mai trovata era la vecchia felpa verde e jean attillati con lo strappo sul ginocchio).

"Ehy" fa, imbarazzato. Lo saluto con un cenno della mano, e Ian prende coraggio. "Sei stupenda stasera. Quasi stento a credere che sia tu" e mi porge i fiori. Ringrazio vivamente, entrando un momento in casa per metterli sul tavolo in attesa di sistemarli in un vaso.

"Dove mi porti di bello, Ian?" chiedo, una volta uscita da casa e chiusa la porta. Lui mi circonda le spalle con un braccio e sento un brivido scorrermi lungo la schiena. Ha un profumo buonissimo, penso cmmentre le guance mi si colorano di rosso. Meno male che è buio e lui non può vedermi. "Ho prenotato in un ristorante molto chic, si trova qui vicino. Erano gli ultimi due posti rimasti per stasera, ho avuto molta fortuna". Faccio una piccola smorfia. Odio i posto eleganti, mi mettono a disagio. Io sono tutt'altro che chic, perciò trovarmi in un posto che non si addice al mio atteggimento mi fa sentire come un pesce fuor d'acqua. Smettila, mi dico. Non vorrai fare la figura della capricciosa. Sai adattarti. E poi, continuo con un sorriso, l'importante è che c'è Ian.

Quando arriviamo al ristorante, quasi rimango senza fiato. Altro che chic, questo è un posto per veri vip! Ci fermiamo sulla soglia, mentre scruto i tavoli intorno a me. La gente è meravigliosa, con abiti scintillanti e pietre preziose. Nel frattempo Ian parla con un buttafuori di colore, che subuto dopo ci accompagna verso il tavolo che Ian ha preso per noi due. Mi siedo con un tonfo che non si addice al luogo circostante e mi tolgo il giacchetto. Sono ancora senza parole. Ian mi scruta per un istante, poi accetta con un cenno del capo lo champagne che una bella cameriera gli sta silenziosamente offrendo. "Allora, che ne pensi?" fa, bevendo un goccio dal bicchiere.  Scuoto la testa. "È... Magnifico. Dico davvero. È un posto elegantissimo, non posso credere che tu mi abbia portato qui" dico. Lui sorride. "Sapevo ti sarebbe piaciuto" dice, e prende un altro sorso di champagne. Ammiro senza troppa discrezione i suoi occhi guardare verso l'alto, il pomo d'Adamo fare su e giù quando degludisce e le labbra stringersi calde attorno al bicchiere. Quando lo posa e vede che lo sto osservando, diventa rosso e si morde il labbro inferiore. "Che c'è?" chiede, imbarazzato. Faccio un piccolo sorriso. "Niente, è che sei bellissimo con questo vestito, e mi piace guardarti" dico di getto, rendendomi conto solo un secondo dopo di quello che ho effettivamente lasciato uscire dalle mie labbra. Ian diventa più rosso di prima e balbetta qualche ringraziamento in risposta; per fortuna proprio in quel momento arriva la cameriera di prima e ci porge due menù.

"Cosa prendete, signori?" fa la ragazza, con voce cantilenante. Lancio un'occhiata a Ian, poi scorro velocemente la lista dei cibi proposti sul menù. "Io opto per un risotto ai frutti di mare" dice lui. Io sono completamente indecisa, perciò dico "Due". Per secondo Ian ordina una bistecca alla griglia, mentre io faccio cenno alla cameriera che sto a posto così. "Non hai fame?" mi chiede Ia quando la cameriera se ne va. "Mmh, non molta in effetti, ma sono felice di stare qui con te" dico, sorridendo. Anche lui ricambia, con timidezza.

Oggi lo sto riscoprendo. Avevo semore creduto fosse un bel ragazzo, ma stasera si era superato. Mi aveva portata a mangiare fuori e mi aveva trattata da principessa. Ed è così bello...

Finito di mangiare, andiamo fuori. "Oh cavolo, è l'una di notte!" dico, guardando sullo schermo del cellulare. "Perchè? Hai da fare?" dice Ian, prendendomi sottobraccio. "No, no" dico "ma domani dobbiamo andare a lavoro e ho paura di non alzarmi in tempo". Ian abbassa la testa, si ferma e mi guarda con occhi penetranti. Sotto la fioca luce dei lampioni sembra ancora più bello. "Domani non andiamo a lavoro, Aria." dice, stancamente. "E perchè?" faccio io, agitata. Guardo la sua espressione afflitta e faccio due più due. "No..." dico, allontanandomi. "Non è possibile".

"E invece sì. Hailie ha deciso di chiudere. Non si fa nulla. Finchè gli affari non proseguano bene, si sta a casa." fa lui. E poi aggiunge: "Poverina, sta passando un periodaccio. Pare che stia attraversando anche un brutto momento con Michael... Spero le cose si rimettano in sesto al più presto". Annuisco, mordendomi il labbro.

Semza lavoro è finita. Come pagherò ogni mio bisogno?

La strada del ritorno è silenziosa. Iam mi porta fino a casa e, arrivati a quel punto, mi giro verso di lui. Agito le chiavi nella mia mano. Lui è vicinissimo, posso sentire il suo fiato caldo. "Beh... Grazie davvero. È stata una serata magnifica" dico, sorridendo sinceramente. Lui si passa nervosamente la mano sui capelli. "Sono... Sono contento ti sia piaciuto. Ho pianificato tutto da tempo. Ogni cosa doveva andare alla grande". Sorrido. "Ci sei riuscito, allora!".

Stiamo un po' in silenzio. Non mi sono mai sentita più a disagio, credo di non poter sopportare questa situazione più a lungo. Lo scruto. Si trova controluce, ma riesco comunque a vedere ogni suo dettaglio. Gli occhi, i capelli ricci, il neo che ha sulla fronte: non credevo nemmeno di conoscerlo così bene. Con il respiro pesante e il cuore veloce, premo la mia bocca sulla sua, e per un attimo dimentico tutto, Luke, Ruth, il lavoro, i miei genitori, Midnight e persino The vampire Diaries. In quel momento esistiamo solo io, lui, e le nostre bocche fiammanti unite in una complessa armonia, e tutti i pensieri svaniscono nel nulla.

shadows. 》l. h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora