3|Our Honey Moon

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Le luci della città, rendono l'atmosfera così romantica e tranquilla.

«Dai!» Esclamo ridendo, giocando con la forchetta. «Te lo giuro ed allora io gli ho detto:"signore penso che lei stia sbagliando persona" e lui continuava ad insistere.» Dice, ridendo anche lui.

Prendo un sorso di vino bianco e sorrido.
«Magari ti voleva come nipote e non ha saputo resistere.» Dico, facendo spallucce.
«Forse.» Risponde con un piccolo sorriso sulle labbra.

Accavallo le gambe e mi guardo attorno, osservando il mare scuro per la notte.
Stiamo cenando in un ristorante sul mare, è tutto così bello.
Nessuno ci sta guardando o giudicando, perchè abbiamo gli anelli alle dita e ci stringiamo le mani.

«Sono leggermente preoccupato per Minyoung,» metto le braccia sul bordo deo tavolo e sospiro «le ho lasciato l'ufficio e praticamente sta facendo due lavori, un pò mi dispiace.»

«Sono sicuro che se la sta cavando benissimo, da come me la descrivi sembra essere una donna in gamba.» Dice ed io annuisco.
«Si, è davvero brava. Non avrei potuto chiedere segretaria migliore.»

«Anche il mio segretario sta svolgere bene il suo compito.» Spiega.
Aggrotto le sopracciglia. «Si, quello di farti gli occhi dolci.»

Mi guarda e ridacchia.
«Non è vero.» Scuote la testa. «Si, invece.»
Lui sospira ed incrocia le braccia al petto.
«Il fatto che tu sia geloso, mi fa sentire un uomo felice.»
Sospiro. «Spero che ti faccia sentire anche il mio uomo.» Dico, prima di bere dell'altro vino.

Lo guardo per qualche istante, prima di spostare gli occhi verso il mare.
«Se così non fosse, non ti avrei sposato.»
Ritorno con gli occhi su di lui, per qualche istante.

Appoggia la sua mano sulla mia ed accarezza il mio dorso.
«Lo sai che ti amo, che sei l'unico che voglio. Sei tutto il mio mondo, piccolo e tu lo sai.»

Sbatto le palpebre prima di sbuffare ed incrociare le braccia al petto.
«Sei uno stronzo» dico «volevo rimanere incazzato per almeno cinque minuti!» Esclamo.
«Mi dispiace di aver rovinato i tuoi piani.»
«Non è vero.»
Ghigna. «Già.»

Alzo gli occhi al cielo, con un piccolo sorriso. Ritorno a guardarlo e mi lecco le labbra, stringo il calice con le dita.
«Sappi che se dovesse fare qualcosa, che non implichi lavoro io parto in quarta.» Dico, seriamente.
Lui ride. «Andiamo non farà niente.»

«Quella volta che è stato a casa nostra, stava per toccarti il cazzo.» Sbotto, in modo serio.
«O non te ne sei reso conto, o ti è piaciuto.»
«Andiamo Jungkook,» sospira «come potrebbe essermi piaciuto? Non eri tu.»

«Ma tu sei uomo.» Dico subito. Sospiro, scuotendo la testa prima di bere ancora. «E gli uomini attivi sono tutti uguali, ragionano col cazzo.»

Non sto esagerando. Quel ragazzo, sta letteralmente facendo la puttana con il mio uomo. Non posso sapere cosa succede quando sono soli, quindi meglio avvertire Taehyung di fare il bravo.

«Stai generalizzando, Jungkook» il suo sguardo si fa più serio «ed io mi sto incazzando.»
«Tesoro» faccio un sorrisetto ed appoggio la mano sulla sua guancia, «mi dispiace dirtelo, ma molte volte anche tu ragioni solo con quello.»

Stringe i denti. «Sicuramente io ti faccio ragionare con quello.» Aggiungo.
«Tu lo fai apposta.»

Mi mordo il labbro inferiore ed annuisco appena.
«Si.»

Con il pollice, tocco il suo labbro inferiore e dischiudo le mie prima di sorridere soddisfatto.
«Sei dipendente da me, la cosa è divertente. Un uomo come te, che non potrebbe stare senza un ragazzino come me.»
«Jungkook finiscila di giocare.» Dice seriamente, togliendo la mia mano.

MR.KIM 3 - Inside USDove le storie prendono vita. Scoprilo ora