1.27 - LUCE

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23 Aprile 1986
La scuola prima era il peggiore dei mali nella mia vita, ma più cresco più mi accorgo che se cerchi di non stare al centro dell’attenzione, se cerchi di essere invisibile, prima o poi lo diventi. E io voglio essere invisibile, preferisco non essere giudicato che giudicato male.
E poi ora, dopo tutto quello che ho vissuto, la scuola non è niente.

La campanella della ricreazione suonò creando un casino di studenti che uscivano dalla classe per andare nei corridoi. Io invece, rimasi seduto al mio banco, ancora mezzo assonnato, con la testa pesante da tutte le riflessioni che ho fatto la giornata precedente.
Altro che Will il saggio, Al massimo Will l’indeciso.
Ai banchi erano rimasti anche Lucas e Dustin. Il primo aveva uno strano sorriso compiaciuto mentre il secondo era attento a ciò che stava spiegando Lucas.
Che schifo di vita che ho. Non mi ero neanche accorto che con tutta questa storia avevo ignorato El, Lucas, e Dustin... sì vabbè con El e Lucas ci ero arrabbiato, ma magari se prima non li avessi ignorati... non lo so. Forse devo anche smetterla di addossarmi tutte le colpe...
<Ehi Will! Stavamo pensando di vederci a casa di Mike, oggi.> Disse Dustin, appoggiandosi al mio banco con il suo solito sorriso caratteristico.
<Certo ci sarò.> Dissi forzando un sorriso. Non perché non volessi venire, ma tanti sapevo già come andrà a finire.

Avevo fatto apposta ritardo per evitare di stare da solo con Mike e El. Beh, piano funzionato, infatti quando scesi sotto c’erano già tutti.

<Ciao Will! Come procedono i tuoi disegni su Mike?> Mi chiese Lucas, non appena varcai la porta.
<D-dai Lucas ma che cazzo dici?!> Balbettai guardando automaticamente Mike, sperando che non avesse sentito. Ma aveva sentito eccome.
Lo notavo da come guardava confuso sia me che Lucas, o da come muoveva nervosamente la gamba come tutte le volte che era appunto nervoso.
El mi guardò inarcando un sopracciglio. Mi sentivo paralizzato, e le mani cominciare a sudare, così le nascosi dietro la schiena...
<Dico là verità cazzo! La verità! Sono stufo di vedervi mentire! Quello che disegnava Will, eri tu Mike.> Disse. Stronzo!
Volevo piangere? Urlare? Scappare come sempre? No. Questa volta sarei rimasto, avrei combattuto. Anche se le mie forze sembravano già essere finite. Dopo quelle parole Mike mi lanciò un’occhiata. Aveva la faccia di chi finalmente aveva capito tutto. Non sembrava arrabbiato, nemmeno disgustato... solamente la faccia di chi aveva capito tutto.

<Quindi Mike, dato che ora il tempo è scaduto, o lo dici tu o lo faccio io.> Disse Lucas iniziando a scandire un cronometro da 10 a 0. 
Mike doveva dire cosa?
<No! Non ti riguarda!> Disse Mike stringendo un pugno lungo i fianchi.
<Oh, invece sì che mi riguarda! La regola era niente bugie, invece voi ne sparate a più non posso! 6...5...4...3> Continuò imperterrito.
No, Mike. Che hai combinato questa volta?
Mike mi stava praticamente fissando disperatamente, come per chiedermi cosa avrebbe dovuto fare. Ma che ne so?!
<Lucas sei un cretino! Vuoi farcela pagare solo perché pensi che a Max piace Will!> Esclamò Mike.
<A me non piace Will in quel senso!> Rispose prontamente Max.
<Oddio...sul serio? Ancora?> Sbraitai scocciato... insomma pensavo l’avesse superata.
<Non è per questo. È per El, Mike. Quanto pensi ancora di illuderla?> Controbatté Lucas, lanciando un’occhiata a El.
<Cosa? Mike che hai fatto?> Intervenne El sul orlo di scoppiare di rabbia.
<Ehm... Will... è colpa di Max... è stata lei a dirlo a Lucas> Mi disse Mike abbassando la testa.
<Max? Che hai detto?> Dissi.
“Fa che non sia il bacio, fa che non sia il bacio tra me e Mike.” Continuavo a ripetermi nella testa, mentre il cuore sembrava voler uscirmi dal petto per l’agitazione.
<Will... mi dispiace... ero arrabbiata con Mike e... non ho pensato alle conseguenze> Disse lei sull’orlo delle lacrime, pregandomi con gli occhi di perdonarla.
<Cosa gli hai detto?> Ribattei freddo. Dio, non ci posso credere! Se gli ha detto del bacio giuro che... MA PERCHÉ?
<D-di quando... vi ho visti...> Disse lei non concludendo la frase. COSA? In questo momento non sapevo se ero più arrabbiato o più spaventato.
<Lucas ti prego... Santo Cielo...> Mormorai. Mi sentivo stanco, debole, come se le mie gambe non reggessero più il mio peso. Mi buttai a peso morto sul divano, con le mani tra i capelli.
<Ti pare giusto, Will? Tu dormi con Max e io ora dovrei avere pietà?> Sputò arrabbiato lui.
<No! Io ho dormito con lei perché lei me lo ha chiesto, cazzo! E sai che c’è razza di stronzo? È stata lei a cercare di baciarmi, ma io mi sono ritratto subito!> Urlai. Max spalancò gli occhi, mentre Lucas le rivolse uno sguardo indescrivibile. Dopotutto se lo meritava Max, perché doveva sempre parlare troppo? Se si diverte a causare scompiglio, anche io allora lo faccio.
<Sei uno scemo Will!> Esclamò lei facendosi scappare una lacrima.
<Io mi ero fidato di te! Ma tu... perché, Max? Perché hai dovuto dirlo?! Ti senti meglio adesso?!> Dissi senza neanche guardarla.
Lucas era come shockato, era rimasto lì con la bocca spalancata come avesse perso le parole.
<Mike, Will, che diamine avete fatto?!> Disse El puntando un piede a terra per richiamare l’attenzione su di lei.
<Si sono baciati.> Disse Lucas, facendo zittire tutti i presenti nella stanza.
Sentii le mie guance andare a fuoco.
<Will... che cosa..?> Disse El. Vidi i suoi occhi inumidirsi, mentre io non avevo nemmeno la forza di dire che era stata una prova.
Poi la sua tristezza diventò rabbia e andò dritta in fronte a Mike.
<Ti odio. È finita.> Disse tirandogli uno schiaffo. Mike si mise subito una mano sulla guancia, guardando El con gli occhi pieni di lacrime. Lei sembrava distrutta, e mi faceva male pensare che ero io la causa.
<El... scusa...> Sussurrò lui che sarebbe stato impossibile da sentire senza questo silenzio.
<Anche tu, Will. Non sei da meno. Pensavo fossimo fratelli...> Disse quasi sussurrando l’ultima farse, come se fosse stato un grosso errore solo pensarlo.
Non feci altro che guardare il pavimento. Non doveva andare così... io e Mike in quel senso era una cosa che accadeva solo nella mia testa e non doveva interferire con la realtà. Non doveva saperlo El... cazzo!
<Niente da dire, vero?> Disse infine lei, non facendo altro che farmi sentire ancora più in colpa.
Non volevo dire niente. Non me la sentivo di dire scusa o mi dispiace quando egoisticamente non riuscivo a sentirmi così; quando Mike non aveva detto che era una prova per difendersi e correre dietro a El, quando io mi sentivo come se mi fossi tolto questo peso enorme dalle spalle.
Non dico che mi sentivo bene, non fraintendetemi. Ma come ogni cosa, questa conversazione mi aveva fatto del bene ma anche del male, mi aveva creato dei problemi ma portato alla luce quei segreti che nessuno vorrebbe avere e che mi facevano mentire.

<El!> Disse Max, vedendo che se ne stava andando.
<Zitta Max! Tu lo sapevi! E non mi hai detto niente!> Sbraitò El guardandola in cagnesco. Era davvero arrabbiata... se avesse avuto i suoi poteri non immagino cosa sarebbe successo.
<Loro avevano detto che era una prova, che erano solo amici! Cos’è ne sapevo io?> Urlò Max, facendo fermare El.
<Noi SIAMO solo amici> Disse Mike. L’avete sentito questo rumore? Sì, credo sia il mio cuore che si è spezzato.
<I-infatti> Balbettai io.
<Beh se davvero era così, se era una prova, che male c’era a dirlo?> Disse El alternando lo sguardo tra me e Mike.
<Cosa ti dovevo dire? “Ho baciato Will ma era una prova”? Non ci avresti creduto proprio come adesso!> Disse Mike arrabbiato, e leggermente in imbarazzo.
<Avrei apprezzato un po’ di sincerità da parte tua.> Disse prima di uscire definitivamente dalla stanza e anche dalla casa.
Max e Dustin la raggiunsero.

<Era questo quello che volevate? Eh Mike, eh Will? Mh? Complimenti!> Disse invece Lucas prima di uscire anche lui.

<Cazzo, cazzo!> Imprecò Mike, salendo velocemente le scale.
Io lo seguii.
Ma invece di uscire e andare dagli altri, come pensavo avesse fatto, andò al piano di sopra, entrando nella sua camera.
Non sapevo se avrei dovuto entrare...
<Will, so che sei lì. Ti prego entra...> Disse poi Mike.

Era sdraiato sul suo letto con qualche lacrima e gli occhi leggermente arrossati, non so come faceva ma era bellissimo anche così.
Mi sedetti ai piedi del letto. In realtà non sapevo bene cosa dire... solo che non ne avevamo mai parlato seriamente di quel bacio e... non lo so... forse avevo bisogno di parlarne con lui.
<Will... io... in realtà... cavolo non ce la faccio> Disse mentre le sue guance avvamparono, e prese un respiro profondo. Poi si spostò seduto vicino a me.
<Tranquillo, ok?> Dissi per dagli coraggio anche se non avevo la minima idea di cosa stava per dire.
<Quando io... ho detto che era una prova, l’ho fatto perché era entrata Max e... ero confuso ok? Io il giorno dopo pensavo di doverti dare delle spiegazioni ma tu hai creduto a quello che avevo detto a Max... e... quindi ho lasciato perdere.> Farfugliò velocemente, girandosi completamente verso di me, eravamo faccia a faccia.
O mio Dio... cosa mi sta dicendo?
Lo guardai confusamente, non sapendo che dire.
Insomma... non era una prova? Era stato un bacio vero?
Il mio battito scandì un ritmo più veloce mentre il mio cuore comincio a battere così forte che potevo sentire l’eco nella testa.
<Mike... io...> una parte di me credeva che questo era un sogno, l’altra invece un’allucinazione. Oppure ero in coma e stavo sognando tutto questo...
<Pensavo che era una prova... perciò mi sono sentito in obbligo di dire che anche per me era così... cioè... Sì ecco.> Dissi piano mentre lui sembrava evidentemente sorpreso. Sentivo le farfalle nello stomaco, che quasi mi facevano male, e le mani leggermente tremanti.
Quanto vorrei baciarlo adesso...

<Will... voglio baciarti...> Disse lui quasi come un sussurro.
<A-allora... fallo> Dissi a bassa voce quasi senza rendermene conto.
Sentii la sua mano sulla mia guancia e poi le sue labbra sulle mie.
Forse non era la cosa giusta da fare dopo che El lo aveva appena lasciato per questo, oppure ora che tutto il gruppo era arrabbiato per questo, ma cosa importa tutto questo adesso?
Adesso che dentro di me sembrava essere scoppiato un’incendio, mentre le nostre labbra continuavano a incontrarsi. Lui mi morse il labbro inferiore, provocandomi un forte brivido improvviso.
Se il paradiso fosse una sensazione, sarebbe questa.
Il bacio sfociò in qualcosa di più passionale, mentre Mike mi chiese accesso con la lingua. Dimmi che non è un sogno... ti prego...
Le nostre lingue sembravano esserne diventata una sola.
Ci staccammo quasi senza fiato.
Non sapevo cosa sarebbe successo ora, o cosa avrei dovuto dire. Sentii solamente le mie guance avvampare.
Mike mi stava ancora guardando, con un piccolo sorriso. È bellissimo...

<Will, non è sbagliato?> Chiese Mike timidamente, stendendosi sul letto.
<Non lo so... penso di no> Dissi. In realtà non sapevo neanche io se fosse sbagliato o meno, sapevo solo che lo volevo e basta.
<Dio, Will... non lo so... sono così confuso... prima mi piacevano le ragazze! Poi con El è iniziato a diventare strano... mi sembrava di non provare più niente. Dopo, quando ti ho baciato... ho sentito qualcosa, quello che avevo perso. Mi sembrava finalmente di poter tornare a provare qualcosa.> Disse dolcemente, mentre io mi sdraiai affianco a lui. Spostai la testa sul suo petto, e lui mi avvolse un braccio intorno, accarezzandomi i capelli.
<Io non ho mai provato questa cosa con nessuno. Qualunque cosa sia, mi è successo solo con te.> Dissi stringendomi ancora di più nelle sue braccia.

Era vero, era stato da sempre l’unico capace di farmi stare meglio, di riuscire a farmi arrivare alla luce quando ero nell’oscurità.

Ciao!
Beh che scrivere qui...
Una sola parola: FINALMENTE.😂

°○◎※That Right Time※◎○°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora