Addio al travestimento

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Girai tra i cristalli lucenti per almeno mezz'ora, finché non vidi con chiarezza che l'unico luogo dove poteva essere il Cuore di Cristallo era il castello.
"La regina non mi farà mai entrare..." Pensai.
Avanzai verso il portone cristallizzato e fissai la punta della tirare più alta. Il cielo era così azzurro e piacevole da guardare, che sembrava bello essere come tutti gli altri pony; essere normale, apprezzata, guidata e immersa nella natura. Una voce interruppe i miei pensieri. -Una spia!-
Era una guardia di Cristallo! Io trasalii e premetti il mio corpo sulla porta che si aprì e mi fece cadere all'indietro. Aprii gli occhi e vidi una alicorno di Cristallo, con una piccola puledrina al suo fianco color rosa e la criniera viola, gialla e fucsia. La regina sorrise. -Non è niente, signore. È un'innocua pony di Cristallo che è venuta per ammirare il castello, presumo.-
La guardia si accigliò. -Altezza, credo che questa puledra sia venuta per spiarla.-
-E cosa ve lo fa pensare?- domandò cortesemente la regina.
La puledrina rosa mi guardò e rise. -Ciao. Io sono Cadence. E tu?-
- Ehm... Oh, io...- esitai.
La regina intervenne. -Mi occuperò io di questa giovane puledra.- e mi invitò dentro.

Il castello da fuori non era niente in confronto all'interno. Sembrava di essere in un'altra dimensione. Il soffitto, le pareti, i lampadari è tutto il resto era completamente trasparente e luccicante. Credetti di aver bisogno di un paio di occhiali da sole per non rimanere acciecata. La piccola Cadence sorrideva e saltellava qua e là. La regina camminava lentamente e con eleganza, come ad una sfilata di moda.
-Dunque, io sono, come forse saprai, la regina dell'impero di Cristallo.- cominciò. -Lei è mia figlia, Cadence, futura principessa. E tu invece?-
Deglutii. -Oh, io...sono Gloria. Sono... nuova di qui e sono venuta per farle visita. Non... Non volevo disturbarla.- cercai di essere il più convincente possibile.
Cadence fece altri saltelli.
-Cadence!- gridò la regina. -Per favore, ora basta!-
La piccola sorrise e si mise seduta sul trono. La regina continuò a guidarmi, per mostrarmi le stanze, finché non giungemmo alle scale della torre. La seguii, senza esitare o battere ciglio, fingendomi interessata ad ogni particolare. Quando giungemmo davanti alla porta che conduceva alla stanza più in alto, notai che mi stavano rispuntando le ali.
Dato che ero cambiata, avevo fatto in modo di apparire solo unicorno, per non dare una cattiva impressione, ma l'effetto stava svanendo. Commisi l'errore di irrigidirmi.
-Tutto ok?- domandò la regina.
Annuii.
-Soffri di vertigini?-
-Come...? Oh, sì, io... Soffro un po' di vertigini, ma... sono curiosa di vedere il panorama.- Mentii.
Lei sorrise e aprì la porta. Per poco non rimasi accecata sul serio. Un bagliore di luce blu mi invase la faccia. Davanti a me, il Cuore di Cristallo brillava in tutta la sua magnificenza. Rimasi a bocca aperta.
-E questa è la gemma più importante di tutte: il Cuore dell'impero!- esclamò fiera la regina.
Fui tentata di prenderlo, ma cercai di mantenere la calma. Ciò, però, non durò per molto. Ormai le mie ali da pipistrello erano ben visibili. Sobbalzai. La regina sgranò gli occhi. -Ehi, che hai?!- poi guardo le mie ali. -Cosa è questa storia? Sei veramente una spia?-
Scossi il capo. -No, io... Ho... Un problema che...- non finii la frase che mi si allungarono i denti, fino a diventare zanne, il corno tornò ondulato e brutto, la criniera scompigliata e scura e gli occhi da coccodrillo, come quelli di mia madre.
-Oh, ma cosa...?- la regina assunse un'aria terrorizzata.
-Non voglio farle del male... Devo solo...- cercai di spiegarle che non avevo intenzione di ferire nessuno, ma non potei. Dalla finestra penetrò mia madre e dal pavimento, nell'ombra, entrò mio padre, che agguantò il Cuore di Cristallo e rise.
-Bel lavoro, figliola.- disse mamma.
La regina caricò il corno di scintille e mi guardò. -Sei sua... Figlia?-
Aprii la bocca per parlare, ma Sombra attaccò con scintille scure che distrassero la regina. Lei attaccò con ferocia, scagliando scintille brillanti e riducendo le pareti in poltiglia. Mia madre contrattaccò e spiccò il volo per colpire la regina.

Dark alicornWhere stories live. Discover now