✍︎ 𝑲𝒖𝒓𝒐𝒐'𝒔 𝒑𝒐𝒗
sconosciuti: due o più persone della quale non si conosce l'identità.
In genere quando si è sconosciuti ci si ignora a vicenda. Non avevo mai dato peso a questa definizione, fino a quel momento.
Era il secondo giorno a villa Bokuto. Io non avevo chiuso occhio tutta la notte. In una sola sera, la prima sera tutti insieme erano già successe molte, troppe cose. Da quando ho ammesso ad alta voce di provare un certo tipo di interesse verso Tsukishima Kei, la mia mente era in subbuglio. Avevo le idee confuse, non sapevo cosa fare. Perché sembrava tutto così difficile? Ogni cosa che facevo mi sembrava sbagliata, ogni cosa che dicevo mi sembrava stupida. Cosa mi sta succedendo?
Poi ci fu il bacio, la sera precedente. Il primo fu quello tra Akaashi e Kenma. Già nella frazione di secondo in cui la bottiglia aveva indicato l'alzatore della Fukurodani al mio posto, mi sentivo come se mi fosse caduto un macigno sulle spalle. Mentre i due, incitati da Oikawa, andavano all'interno del cerchio, sentivo i polmoni farsi pesanti. Non ero l'unico. Anche Bokuto sembrava spaesato da quella scena. E quando le loro labbra si incontrarono avrei preferito sparire. Sembrava un bacio il quale entrambi aspettavano da tempo. Le loro labbra danzavano appicicate le une alle altre, i loro sapori si confondevano insieme alla loro saliva. Sentii improvvisamente una forte stretta allo stomaco che per poco non vomitai la pizza che avevo mangiato. Notai poi le mani di Akaashi stringersi di più alla vita di Kenma, e lì non ci vidi più. Cercai di distogliere lo sguardo il più possibile mentre il mio migliore amico baciava un'altro. Poi cercai di realizzare.Da quando sono geloso di Kenma?
È vero, mi ha sempre dato un po' fastidio quando il gamberetto dai capelli arancioni si attaccava a lui come una cozza, ma mai a tal punto da esserne davvero geloso. Dopotutto sapevo che io ero unico per Kenma.
E se forse non lo fossi più?
E se ti stesse rimpiazzando proprio con il gamberetto, o con Akaashi?Io sono stato il suo primo amico. Non possono rubarmi il podio così da niente.
Ma sentivo che c'era qualcos'altro oltre alla paura di essere despodestato dal mio migliore amico. Qualcosa di ancora confuso che non riuscivo bene a capire. Mi mancava una tessera del puzzle, la chiave per aprire la cassaforte.Poi la bottiglia girò altre due volte e uscimmo noi. Io e Tsukki. Avrei dovuto essere la persona più felice del mondo, eppure non mi sentivo proprio così. All'esterno manifestavo sensazioni che non sembravano mie, mentre dentro di me non riuscivo a smettere di pensare all'immagine di prima. Quando io e Tsukki ci staccammo vidi Akaashi correre verso la villa e il posto dove Kenma sedeva vuoto. Una certa ansia iniziò a percorrermi la spina dorsale. Cosa vorranno fare, ancora, quei due?
Prima che potessi seguirli, sentii Tsukishima chiamarmi.
"Kuroo-san.." iniziò a dire. Rimasi a guardarlo negli occhi, in attesa. Quei suoi bei occhi castani con quella punta di dorato che li faceva risplendere attraverso le lenti dei suoi occhiali. Sembrava imbarazzato, le sue guance si facevano sempre più rosse ogni secondo che passava.
"I-io ecco.. credodiprovarequalcosaperte" lo disse così in fretta che ci misi secondi interi a metabolizzare. Fu tutto così inaspettato. Fu talmente improvviso che persino gli altri attorno a noi sbiancarono dallo stupore. Nishinoya sbatteva ripetutamente le palpebre incredulo.
Io rimasi letteralmente di pietra. Lui provava qualcosa per me, lui mi ricambiava. Ma io davvero ricambiavo lui? La mia mente era talmente confusa che non riuscivo più a dare una risposta. Dovevo dirgli qualcosa, non potevo lasciarlo così, senza risposta, senza niente.
"Tsukki io..." cercai le parole giuste. Ma di parole non ne avevo. Non sapevo che fare. Tentai di prendere in mano la situazione..
Ma successe un'altra cosa. Qualcosa di cui non ero preparato, qualcosa di cui non mi aspettavo. Sentii da lontano Akaashi urlare a Bokuto di chiamare aiuto. Corsi subito da loro, seguito dal resto del gruppo.
Quando arrivai alla villa mi si parò davanti la scena che da sempre infestava i miei incubi. Kenma immerso in una pozza di sangue. Ebbi un fitta al cuore, le mie gambe non riuscivano a reggere il peso del mio corpo, tanto che Iwaizumi dovette tenermi per non cadere.Quando arrivò l'ambulanza io ero ancora sotto shock. Sarei dovuto andare con lui, ma non riuscivo a muovermi. Akaashi andò al posto mio e la cosa mi urtò per la millesima volta in una serata.
Perché non riuscivo a fare niente? Perché non riuscivo più a prendere in mano la situazione? Mi sentivo così inerme, così inutile, insignificante.La mattina successiva, al ritorno di Kenma e Akaashi, mi ritrovai a isolarmi dal gruppo. Non avevo il coraggio di guardare Kenma negli occhi, non dopo non essere nemmeno riuscito a fare niente per lui il giorno prima. Sentivo i suoi occhi dorati su di me, diversi da quelli di Kei, e molto più taglienti. Quegli occhi da gattino che in quel periodo sembravano persi, tristi, stanchi più del solito.
"Invece, che è successo mentre non c'eravamo?" chiese ad un certo punto, cercando di sviare a tutte le domande opprimenti. Il libero della Karasuno si avvicinò a Tsukki, posandogli un braccio sulle spalle. A lui non piacque particolarmente quel gesto.
"Il nostro caro Kei ha finalmente ammesso di avere un cuore" disse.
"E già, a quanto pare il nostro salatino ha un debole per il vostro capitano" alle parole del rasato, arrossii anche io. Era così strano sentirlo dire da qualcuno ad alta voce. Lui me lo aveva confessato, lo aveva fatto davanti a tutti in una mossa rapida e indolore. E io lo avevo lasciato prendere il palo da solo. Lo avevo fatto sbandare tenendo la mia bocca chiusa. Lanciai un'occhiata al quattr'occhi che si nascondeva il viso tra le mani, in imbarazzo. Subito mi girai verso Bokuto. Kou lo sapeva. Avevo detto lui tutto riguardo il biondino, ma non avevo aperto bocca riguardo Kenma. Non gli avevo raccontato della nostra chiaccherata in infermeria e tanto meno non gli avevo detto di come il mio cervello stesse andando in tilt tra i due ragazzi biondi.I giorni passarono e le cose andarono solo a peggiorare. Nonostante Kozume avesse detto più volte che non aveva niente di preoccupante, ogni giorno si faceva sempre più pallido, e la cosa non traquillizzava affatto. Dalla prima sera non riuscì più ad avere un momento da solo con Tsukishima. Ma forse era meglio, se mi fossi ritrovato il giovane middle blocker davanti non avrei saputo comunque che dirgli. Ma il suo sguardo sembrava più perso del solito e la cosa mi preoccupava davvero.
Ovunque tu vada porti solo disperazione su disperazione, Kuroo Tetsurou
Ma la situazione che più mi fece male in quella settimana fu quella tra me e Kenma. Non ci parlavamo più, non ci rivolgevano nemmeno uno sguardo. Stavamo nella stanza insieme solamente se eravamo obbligati, altrimenti l'uno non cercava l'altro e tutti e due ci tenevamo a distanza di sicurezza. Non era mai successo. Mai. Persino Bokuto se ne rese conto e cercò di fare qualcosa, senza successo.
"Quando si è sconosciuti ci si ignora a vicenda."
Io e Kenma eravamo diventati sconosciuti.
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"writer space"
lo so, questi ultimi capitoli non sono granchè.
Ho voluto fare la versione di Kuroo anche se le cose di per se non sono andate avanti più di tanto. Spero di non avervi annoiato<3
Il prossimo capitolo non vi deluderà, i promise- ken ken
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flowers
Fanfiction[ kuroken ] avete mai sentito parlare dell'hanahaki? La cosiddetta malattia in cui la vittima tossisce petali di fiore quando soffre d'amore non corrisposto? E se qualcuno all'interno dell'universo di haikyuu l'avesse contratta? --- ⚠︎𝐰𝐞𝐚𝐫𝐢𝐧�...