Piece of my heart

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Bethel, New York 17 agosto 1969, 2:00 am

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Bethel, New York
17 agosto 1969, 2:00 am

Oh, come on, come on, come on, come on

Le note di "Piece of my heart" si liberavano nell'aria riempiendo le menti dei presenti offuscate da litri di alcol, tabacco e chissà quali sostanze stupefacenti.
Corpi annodati tra loro si dimenavano lungo il vasto campo, imperlati di gocce di sudore che tracciavano tragitti infiniti e talvolta percorrevano scorciatoie verso luoghi più intimi lasciati scoperti per via dell'assenza dei freni inibitori.
Passi sconnessi, braccia in alto, protese verso il cielo, sguardi languidi che incrociavano volti sconosciuti.
Vestiti stropicciati tenuti scomposti sulle proprie pelli, gli altri, reduci di combattimenti più passionali, posavano delicatamente a terra sul terriccio umido poco distanti da quei piccoli accampamenti provvisori.
Bambini che scorrazzavano da una parte ad un'altra, privi delle loro vesti, inconsci di star vivendo i loro anni migliori tra musica incessante e libertà di esistere, di respirare a pieni polmoni quell'aria magica ed indimenticabile negli anni a seguire.

Yeah

E proprio tra questi corpi impacciati danzavano sinuosi due giovani ragazzi, inconsci, anch'essi, di star per incontrare l'uno lo sguardo dell'altro per puro caso o forse proprio grazie al fato.
Che di lì a poco sarebbero finiti per amarsi e poi distruggersi, perché Woodstock durò solo pochi giorni e di volti come quello, Jungkook, non ne trovò più per il resto della vita.

Honey, you know I did

Uno scontro, uno sguardo, un battito mancato.
E Taehyung, ovunque con la propria mente, ma lì col cuore, iniziò a muoversi, invitando Jungkook con piccoli gesti.
E quest'ultimo acconsentì tacitamente, non togliendo mai gli occhi da quelli bruni e felini dell'altro, posando le mani sui suoi fianchi stretti ed avvicinando con uno scatto furtivo, i loro bacini.
Erano due sconosciuti sì, ma la tensione, la chimica o qualunque cosa essa vi fosse tra loro, era così evidente da far voltare parecchie persone attorno e avviare un coro di fischi, applausi e incitamenti.
Caduti entrambi in un vortice di pura passione, scontravano i corpi sudaticci amalgamandosi perfettamente alle fisionomie dell'altro; e nota dopo nota, le labbra si cercarono, trovarono e poi toccarono, finalmente.
Lingue annodate, schiocchi, piccoli fili di saliva sui menti, dita tra i capelli.
Un passo, poi un altro ed un altro ancora.
Rinchiusi in una tenda di chissà chi, stesi su un telo dalle stampe floreali e circondati da bottiglie di birra e sigarette ormai terminate, tolsero gli ultimi futili indumenti a separarli.
E allora le pelli si toccarono.
E le labbra si separarono.
Ansiti, gemiti, ancora schiocchi, sospiri soffusi, urla soffocate.

I want you to come on, come on, come on, come on and take it

E non potevano averne abbastanza l'uno dell'altro, perché ne avevano provate di droghe, ed assaporato il gusto della dipendenza, ma mai come allora.
L'odore della pelle, le labbra gonfie, rosse e lucide, invitanti come ciliegie mature, gli occhi socchiusi ed i capelli arruffati; tutto ciò gridava nella mente di Jungkook tre assillanti parole: perfezione, adulazione, possessione.
E sapevano a malapena i loro nomi ma bastava così, perché quello che accade a Woodstock, a Woodstock rimane.

Gli affondi continuavano incessantemente, la passione sgorgava dai loro corpi come un fiume in piena; la luce dei primi raggi solari sfiorava le loro pelli che parevano fatte di pietre preziose per quanto brillavano.
E poi l'ultimo culmine, l'ultima carezza prima di cadere in un sonno profondo, aggrovigliati tra loro.

Take another little piece of my heart now, baby

Jungkook al mattino, poggiato su un gomito, osservava Taehyung beatamente addormentato ed accarezzava i tratti angelici conscio di volerne sapere di più  di quella figura eterea al suo fianco una volta sveglio.
Cullato dai respiri pesanti del giovane e dai battiti incessanti del suo cuore, si avvicinò alla fronte dell'altro depositando un lieve bacio su di essa per poi tornare a dormire.

Break another little bit of my heart now, darling, yeah, yeah, yeah


E al risveglio Taehyung non c'era, non era fuori dalla tenda, non era lì, dove si erano scontrati il giorno prima.
Secondo alcuni passanti si era allontanato con un gruppo di ragazzi, altri lo avevano visto da solo, ma come dar retta a quei tizi mezzi assonnati, con la marijuana in circolo nel loro corpo?
Taehyung era scomparso nel nulla.

Have another little piece of my heart now, baby

Ricordi disordinati nella mente, immagini vivide di poche ore prima, il suo odore sulla sua pelle, macchie violacee sul suo corpo che confermavano il passaggio delle labbra di Taehyung su di esso.
Non poteva essere pazzo.
Non lo era.

Babe, and I cry all the time

But each time I tell myself that I, well I can't stand the pain

Lacrime salate e cariche di amarezza sgorgavano dai suoi occhi.
Comprese di aver perso un pezzo di se, scivolato via nel vento come sabbia tra le mani aperte.
Una sigaretta fumata a metà che sapeva appartenesse a Taehyung e un piccolo pezzo di carta con su scritto "Goodbye Darling", ciò che rimaneva di quel fugace incontro avvenuto troppo velocemente per Jungkook, che ne custodiva i ricordi gelosamente, avvenuti poche ore prima.
Non una indicazione, non un piccolo suggerimento di dove potesse essere.
Nulla.

I need you to come on, come on, come on, come on and take it

E cinquant'anni dopo aver varcato la soglia del festival di Woodstock di ritorno a casa da quell'avventura un po' bizzarra ma indimenticabile, Jungkook, ormai oltre i settanta anni di vita, sedeva sulla poltrona sgualcita e un po' logora della sua umile dimora senza nessuno al suo fianco e con la mezza sigaretta di Taehyung tra le dita ed un vecchio giradischi al suo fianco.
Le note le conosceva bene, meglio di chiunque altro.

Take another little piece of my heart now, baby (whoa, break it)

Break another little bit of my heart, now darling, yeah, yeah, yeah, yeah

Have another little piece of my heart now, baby, hey

Uno sospiro, la sigaretta quasi terminata.
Nel cuore un unico desiderio; che Taehyung, ovunque egli fosse, ricordasse ancora quel ragazzo dai suoi stessi tratti orientali, con il quale ebbe una delle avventure più belle della sua vita.
Perché di certo, Jungkook non lo aveva dimenticato e pochi anni prima aspettava di incontrarlo negli angoli più remoti di New York, nonostante la sua età ormai matura.
Nella custodia del vinile, ancora il biglietto di cinquanta fa.
Ma la speranza ormai andata a puttane.
E sul volto, una piccola lacrima solitaria.

"Love You Darling"

You know you got it, child, if it makes you feel good.

𝐖𝐨𝐨𝐝𝐬𝐭𝐨𝐜𝐤Where stories live. Discover now