WORST CHRISTMAS EVER- il peggior natale di sempre

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Una decina di giorni più tardi il Natale era alle porte. Reggia Idenas era interamente agghindata da festoni, e gli elfi si smaterializzavano in continuazione da una parte all'altra della casa, per sistemare le ultime decorazioni natalizie.
Per il resto, Hilary si era parecchio annoiata e depressa, le uniche cose che faceva erano leggere e appuntarsi tutte le sue teorie e non sull'alchimia e astronomia; oppure scrivere delle lettere di nascosto a Tom, dove lui le raccontava le sue ultime scoperte, ovviamente cercando di essere il più vago possibile, dato la sua paranoia. Il ragazzo raccontava anche di Horace Lumacorno, il loro insegnante di pozioni e capocasa, nonché fondatore del lumaclub, gruppo ristretto dei suoi studenti prediletti, di cui ovviamente Hilary Idenas e Tom Marvolo Riddle, ne facevano parte.
Idenas scriveva al Serpeverde tutte le sue teorie, pensieri e appunti che aveva formulato grazie ai libri di arte oscura che aveva trovato nell'angolo più nascosto della grande libreria di casa sua, fregandosene abbastanza se qualcun altro, oltre a lei e al suo ragazzo, potesse leggerli.

Più andava avanti più si invaghiva ancor di più di Tom, le loro menti viaggiavano sulla stessa linea e riuscivano a tenersi testa alla perfezione. Erano davvero nati per stare insieme, ma per "stare insieme" per loro due non significava il fattore amoroso (o almeno, da parte di Riddle), ma l'essere così simili da sembrare una geniale mente unica.

L'albero di Natale era posizionato al centro della gigantesca sala da ballo, ma degli elfi si stavano già occupando di spostarlo ad uno dei lati della stanza, lasciando così spazio al ballo di Natale che ci sarebbe tenuto la sera stessa; era un pino alto e dalle foglie scure, ricoperto di neve magica, candele e lucine colorate, con la la decorazione di una stella sulla punta, che emanava una luce giallo acceso.
Hilary lo fissava con aria persa, amava l'atmosfera natalizia, ma con sua madre era difficile viverla a pieno.
Nei giorni precedenti aveva continuato ad assillarla, sia per la storia del suo promesso sposo, sia per suo padre e la sua famiglia; per Adelaide la figlia era stata davvero un ostacolo enorme, se non ci fosse stata lei la situazione in famiglia sarebbe stata un po' migliore, e come se non bastasse la donna gettava tutto sulle spalle della figlia, un po' come tutta la famiglia di Hilary Idenas dopotutto.
Alla fine era lei a pagare la loro guerra privata, a beccarsi in pieno la cattiva luce che gli altri maghi gettavano sulla sua famiglia; e loro erano troppo egoisti e menefreghisti da importarsene se Hilary stesse bene o meno. Lei non poteva proferire parola, non poteva dire la sua, doveva solo subire in silenzio e fare sempre la bella faccia davanti a tutti, ma ormai si era stancata, soprattutto grazie all'aiuto di Tom, che per la ragazza era diventato anche un punto di appoggio, un consigliere, una strada che l'avrebbe portata a brillare, e un qualcuno per cui andare ancora avanti.

La voce alta e squillante della madre, svegliò Hilary da quella specie di trance in cui era caduta, e si girò verso la donna, che in quel momento era solo stipite del grande portone della sala da ballo, con il suo vestito lungo blu e i suoi guanti bianchi.
Con la sua statura quel vestito non faceva altro che farla sembrare un confetto, era davvero buffa da vedere, soprattuto quando camminava, infatti la Serpeverde paragonava la sua camminata ad uno di quei piccoli gnomi da giardino, veloce e pesante.

«Muoviti a tirarti insieme! Gli altri purosangue arriveranno fra 3 ore e mezza» urlò la madre correndole incontro al centro della sala.

Idenas alzò un sopracciglio e fece un risolino.
«Non ci metto tre ore a preparami. Piuttosto occupati dell'albero»

Adelaide scosse la mano con aria irritata e prese la figlia per il braccio strattonandola.
«Voglio anche che farai una figura fantastica alla persona che ti ho promessa in sposa. Sarai la ragazza più spettacolare sta sera. Non fare stupidaggini o sai benissimo cosa potrei farti»

L'ansia della ragazza iniziò a salire, il respiro si faceva irregolare e il cuore iniziava a battere più velocemente. Si sentiva avampare sotto il colletto del suo vestito.
«Oh wow. Dovrò sposare un uomo che non amo, esattamente come hai fatto te e far finta che vada tutto bene» disse riducendo gli occhi marroni a fessure, mentre le parole sembrava uscirle della bocca a fatica.

EvolWhere stories live. Discover now