CAPITOLO 32

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Clarke Pov's
Poco prima....
"Samuel smettila di guardami così" dico mentre lui continua a guardarmi e ridere.
"Non ci penso neanche perché so quello che sta per accadere" dice facendomi l'occhiolino, che intente?
"Clarke in questi due anni scrivevi lettere a quel ragazzo, prima ti ho messo una mano sulla spalla e ho messo una delle tue lettere fra i loro documenti e la ha presa" continua a ridere.
Cazzo.
"Ti prego di che non è  vero" dico ma lui non fa altro che ridere.
Devo riprenderla.
Corro dove c'è l'ascensore, sta arrivando.
Le porte si aprono e no.. no no c'è Bellamy con il biglietto aperto, lo ha letto.
Piange?

Ora..
"Perché non me le hai mai spedite?" Dice rimanendo all'interno dell'ascensore.
"Ti sei rifatto una vita" alzo le spalle e mi avvicino a lui.
Rifatto una vita con Gina a quanto pare...
"Rifatto una vita, bella questa" mi pone il biglietto "da quando te ne sei andata sono stato espulso dalla scuola, di nuovo, ho perso i rapporti con tutti, anche con mia sorella, da due anni a questa parte ho lavorato notte e giorno come benzinaio in una stazione di servizio poco fuori città per pagare tutte le spese a mio carico e per di più dovevo pagare anche una multa di più di 1000 euro per eccesso di velocità" si ferma per riprendere fiato.
Espulso da scuola?
Eccesso di velocità?
"Si eccesso di velocità perché io quel fottuto giorno sono decisamente scappato da scuola per venirti in contro, ho accelerato più del dovuto ma a quanto pare non è servito a niente, appena sono arrivato all'aeroporto tu non c'eri" aggiunge.
Ora mi sento tremendamente in colpa.
Lui era li quel giorno.
"Bell-" dico ma mi ferma "Clarke tu non sai cosa si prova vedere la persona che am-" ora si ferma da solo.
Mi volto è c'è Samuel dietro di noi.
Pessimo tempismo.
"Scusatemi ma devi tornare a lavoro Clarke" dice guardando entrambi.
"Vai, io vado a farmi un giro" dice Bellamy per poi uscire dall'hotel.
Samuel si dirige verso la sua stanza e io ritorno al bancone.
Mi chiedo ora come faccia io a concentrarmi.
Octavia! Devo assolutamente chiamarla.
Squilla.

O: ehy bella dimmi
Io: Octavia tuo fratello è qui con Gina.
Secondi di silenzio.
Io: lo sapevi??
O: Si, ho suggerito io a Gina il tuo Hotel.
Io: per quale assurdo motivo lo hai fatto?
O:  Bellamy è cambiato da quando te ne sei andata, Gina si mi piace ma lui quando è con lei non è se stesso, qualche mese fa ne ho parlato con lui e siamo finiti per litigare tantissimo, da quel giorno in poi fra noi si è spezzato qualcosa
Io: E io cosa centro Octavia? Tuo fratello ha una testa è in  grado di ragionare!
O: Clarke andiamo, tu sei la sua testa, parlate provate a ragionare perché io rivoglio mio fratello.
Io: Va bene, lo faccio per te sia chiaro!

Chiamata terminata

Mi chiedo come faccia io a parlargli, o meglio quando, insomma io lavoro qui la mattina, l'unico tempo libero è la sera ma lui ovviamemte starà con la sua 'ragazza'
"Clarke!!" Dalle scale scende di corsa Gina.
È preoccupata.
"Clarke Bellamy dov' è?"
Indico la porta d'uscita.
"Cosa è successo qui?" Vede sul bancone il biglietto.
"Questo qui lo doveva ridare ma cosa è?" Prima che potessi toglierlo lei lo prende e comincia a leggere.
Merda.
"Gina non è niente" le lo prendo dalle mani e lo butto nel cestino, ma troppo tardi, lei ha già letto la maggior parte delle frasi.
"Quindi tu in questi due anni li hai scritto tutti i giorni?"
Detto così sembra assurdo ma è la verità.
Annuisco.
"Quando si è innamorati si fanno cose da pazzi" aggiunge appoggiandosi al bancone.
Innamorata?
"Appena ritorna ti chiamo dal telefono della stanza" cambio discorso.
Lei annuisce controvoglia e se ne va.

Dopo un ora....
Finalmente riesco a concentrarmi, posso finire di completare i file.
Come non detto.
Eccolo che ritorna.
Faccio squillare il telefono della camera 46 dove c'è Gina.
"Bell" lo chiamo e si gira immediatamente.
"Dopo aver cenato vieni su in terrazza, devo parlarti di una cosa importante" continuo ma lui scuote la testa avvicinandosi a me.
"Hai avuto due anni per parlarmi, dopo cena io e Gina usciamo, se questa cosa di cui vuoi parlarmi è che te ne devi andare di nuovo fallo subito" dice tenendo lo sguardo fisso sui miei occhi e un brivido percorre il mio corpo.
"No non me ne vado, domani sera?" Insisto e lui annuisce.
"Domani sera alla terrazza allora" si allontana e va verso l'ascensore.








Spazio autrice
Ehy! Che ne dite?
Comunque volevo ringraziarvi...questa storia è prima in classifica nella categoria #bellarke e anche nella categoria #the100...grazie mille a tutti ❤

~Incredible~Where stories live. Discover now