Capitolo 13

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                                                             Dopo aver finito di cenare, Jasmine si fermò a guardare Caleb, imbambolata, come se avesse trovato un qualcosa di un grande valore, lui come sempre le sventolò le mani davanti, rise per poi riprendersi.

<<Cosa guardavi?>> Chiese Caleb curioso.

<<La piscina.>>Rispose Jasmine.

<<Si, si. Ci credo eh.>>Disse Caleb con ironia; per poi aggiungere:<<Guardiamo un film? Che ne dici?>>

<<Va benissimo.>>Disse Jasmine sorridendo, per poi prendere il telefono e fargli una foto a tradimento, tanto veloce da non vederla nemmeno, l'avrebbe vista a casa, una volta tornata e poiché Caleb non se n'era accorto non poteva vederla lì:<<Cosa guardiamo?>>Aggiunse Jasmine.

<<Horror?>>Chiese Caleb.

<<Va bene.>>Era un genere che a Jasmine affascinava ma che non guardava mai da sola, perché aveva paura e non aveva nessuno da stringere, infatti quando li guardava con Alexia, poi finivano per dormire insieme. Ci mettemmo sul soffice divano del salotto, rimase sorpresa alla vista della Tv maxi schermo; Caleb prese posto affianco a lei e accese la tv, sorridendo, dopo aver messo "The Boy: La maledizione di Brahms".

Il film fu molto spaventoso, almeno per Jasmine, dato che Caleb lo guardava come se fosse un cartone animato per bambini, lamentandosi per quanto non riuscissero a fare un film horror nel mondo. La ragazza però alquanto stanca, nel bel mezzo del film poggiò la testa sulla sua spalla, addormentandosi.

POV'S CALEB.

<<Allora? Ti sta piacendo il film? Guarda che se fa troppo paura puoi anche abbracciarmi eh?>> Disse Caleb con gli occhi fissi sulla Tv, ma non avendo risposta da parte della ragazza spostò lo sguardo su di lei, notando che fosse già nel mondo dei sogni, gli scappò un sorriso e le accarezzò il viso, spostandole una ciocca che aveva davanti, per poi avvicinarsi alle sue labbra e lasciarci un bacio, tanto non l'avrebbe saputo. La prese in braccio con delicatezza, camminando verso la sua camera, adagiandola sotto le coperte mettendosi al suo fianco, la ragazza lo strinse forte una volta che si voltò. Caleb sorrise e le fece mettere la testa sul suo petto:<<Menomale che ero uno sconosciuto.>>Disse ridendo al pensiero, per poi farle una foto metterla come sfondo di cellulare, sapeva che si sarebbe arrabbiata ma era troppo carina in quel modo.

POV'S JASMINE.

La stanza era buia, l'aveva capito quando aveva aperto gli occhi, al suo fianco Caleb dormiva, non capiva che ora fossero, così si avvicinò piano al telefono e lo prese, spalancò gli occhi: Erano esattamente le 9:30 del mattino, erano in ritardo al lavoro e soprattutto ieri sera non era tornata a casa, sua madre si che adesso l'avrebbe uccisa e lei avrebbe ucciso Caleb, si avvicinò a lui, notando che aveva le sue braccia intorno alla sua vita, quel gesto la fece sorridere, le sembrava un bambino che voleva la mamma.

<<CALEB!>>Urlò Jasmine, il ragazzo saltò cadendo a terra:<<CAZZO! Ma nella tua famiglia la delicatezza esiste?>>Disse Caleb massaggiandosi la schiena e si alzò, sistemandosi, aveva gli occhi completamente rossi, dato che non aveva bevuto, Jasmine spalancò gli occhi e nel tempo che lei sbatté le palpebre tornarono normali, magari se l'era immaginato.

<<Sono morta, sono morta. Dovevo tornare a casa e in più al lavoro.>>Disse Jasmine nel panico.

<<Tranquilla, dirò al capo che ti farà una giustificazione per il permesso.>>Disse ironico, Jasmine gli lanciò uno sguardo infuocato e gli tirò un cuscino:<<Smettila di fare il bambino!>>Disse sbuffando.

<<Smettila di fare il bambino!>> La imitò, così Jasmine si alzò e iniziò a rincorrerlo fuori dalla stanza, inciampando, finendo su di lui a terra:<<Preso.>> Sorrise fiera.

<<Solo perché ho voluto farmi prendere.>>Disse sorridendo.

<<Ti odio.>> Disse Jasmine.

<<Ti amo.>> Gli scappò e Jasmine arrossì del tutto.

"Se mi sono immaginata anche questo, allora sono pazza a tutti gli effetti."

NON HO PAURAWhere stories live. Discover now