Chapter 14

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Alex's pov
Alla fine ci addormentiamo abbracciati sotto le coperte.
O meglio, Giorgio si è addormentato. Io non riesco a prendere sonno...
Ho un leggero problemino...
Qualcosa laggiù mi teneva sveglio...che imbarazzo...

Dopo un po' che cercavo di ignorarlo sentii una mano piccolina e calda sulla schiena. Mi sentii correre i brividi dalla schina a...lí sotto.
Cazzo, non ci voleva.

Giorgio's pov
Mi svegliai sentendo dei piccoli gemiti sommessi...
Borbottando per il sonno dissi: 

G:Alex...che ore sono?

Sentii la figura affianco a me pietrificarsi.
G: A-Alex...tutto bene?
A: Scusa...ti ho svegliato...continua a dormire, ok?
G: No! Non scusarti...ehi gattino che hai? Puoi dirmi tutto...
A: Mhh...n-nulla...

Ok, se non me lo vuole dire con le buone useró le cattive.
Accendo la luce della lampada sul comodino e mi siedo. Guardo negli occhi Alex che si è tirato su la coperta fino al naso.
G: Ok che non fa caldo ma non fa nemmeno così freddo gattino. Allora, vuoi dirmi che cosa ti tiene sveglio?

Vedo che Alex non risponde così gli sventolo una mano davanti al viso. Nulla.
G: ...Alex. Non mi lasci altra scelta. Se non mi rispondi chiameró tua madre, ok?
A: NO! Ti prego, no...
G: ...allora?
A: ...ehm...

Mi spiace vederlo così, quindi gli metto una mano sulla guancia e lo guardo negli occhi per imporgli fiducia.
Appena la mia pelle sfiora la sua percepisco una scossa percorre dal suo corpo al mio, ma non una di quelle scosse che ti fanno togliere la mano d'istinto, è una di quelle che fanno l'opposto.

Percepii dei brividi scuotere il corpo di Alex. Ma...aveva la febbre o cosa?

Misi una mano sulla sua fronte per sentire la temperatura, ed effettivamente era un po' caldo.

G: Alex, credo che tu abbia la febbre. 

A: mhm...

G: Aspetta un secondo, vado a prendere il termometro.

Ah già, non sapevo dove fosse.

G: Ehm, dov'è? In bagno?

A: S-sì...

G: Ok, vado. Chiamami se hai bisogno.

Lui fa un sorriso abbozzato. Povero gattino.

Comunque, una volta in bagno apro l'armadietto sopra al lavandino e trovo un cumulo di cose a impedirmi la vista dietro ad essi.  Tolgo ciò che stava in bilico e mi accorsi di un paio di barattolini contenenti delle pillole azzurre...lessi la didascalia: Da prendere una massimo due volte al giorno, senza esagerare. Ansiolitici ad effetto rapido.

Ma che cazzo...

Di fianco alle boccette di pillole trovai un quantitativo esagerato di cerotti e garze. A chi servono tutte queste cose? 

Mi distrai accorgendomi del termometro semi nascosto da uno dei due barattoli di pillole. Lo presi e rimisi a posto tutto, chiudendo lo sportello dell'armadietto. Tornai in camera, ma poco prima di varcare la porta del bagno sentii un rumore simile ad un ansimo. Chi era affaticato a quest'ora della notte? Lascia perdere, quando mi venne in mente di prendere una pezza bagnata per Alex. Dopo poco lo raggiunsi e mi sedetti sul letto, affianco ad Alex. 

Lo guardai in volto per misurargli la febbre, ma quando gli presi le guance per girargli la testa notai che era più rosso di un peperone. 

G: Alex! Stai bene, gattino? Sei tutto rosso...

A: S-sì. Sto bene, grazie.

Sembrava affaticato, ansimava. Ma che...

Gli provai la febbre, ma non sembrava averla.

G: Alex?

Lui mi guardò con quei suoi occhioni.

G: Non hai la febbre. Sei sicuro di sentirti bene?

Lui tirò un sospiro e mi rispose di sì.

Alex's pov

Giorgio è andato a prendere il termometro...sono solo. Ora o mai più. Finalmente i miei ormoni vengono ascoltati e placati, ma per lo sforzo diventai rosso e caldo. Ogni tanto mi scappava un ansimo e speravo che Giorgio non sentisse.

Finalmente mi liberai da quel peso. Tornai sotto le coperte un attimo prima che Giorgio entrasse.

Poi mi disse che non avevo la febbre, ma sapevo bene di non averla.  

Poi mi abbracciò, senza alcun preavviso. Le sue manine mi cinsero il collo, regalandomi affetto. Appoggiò il capo sul mio petto mentre io gli accarezzavo i capelli scompigliati. Era bellissimo, stare lì ad abbracciare la creatura a cui vuoi più bene e che ti ama. 

Giorgio sospirò, rilassato. Non dava segno di volersi staccare, e nemmeno io, così rimanemmo abbracciati per molto tempo. Io mi sdraiai e appoggiai la schiena al cuscino, mentre Giorgio stava sopra di me e mi abbracciava, tenendo gli occhi chiusi. Ogni tanto gli davo un bacio sulla tempia e lo vedevo sorridere contro il mio petto.

Restammo così, accarezzandoci e sorridendo tranquillamente, tenendoci al caldo. 

Presto cademmo entrambi tra le braccia di morfeo.

Protect me until the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora