Eri a casa da tre giorni con la febbre alta e avevi l'umore a terra. Inoltre i tuoi genitori erano in viaggio per lavoro e non sarebbero tornati prima del prossimo mese. La tua migliore amica veniva ogni giorno da te per aiutarti e tenerti compagnia, ma un giorno chiese al ragazzo di cui eri follemente innamorata di badare a te poiché lei non voleva perdere troppe lezioni. Il ragazzo aprì la porta con l'apposita chiave e salì di sopra trovandoti stesa nel letto con gli occhi chiusi. Si piegò sulle ginocchia e ti tolse una ciocca di capelli dal viso sorridendo intenerito. Sentendolo entrare ti svegliati ma tenesti le palpebre abbassate per l'eccessiva stanchezza. Salutasti la persona davanti a te pensando fosse la tua migliore amica.
"Ei piccola."
Sentendo la sua voce ti allarmasti leggermente ma continuasti a tenere gli occhi chiusi.
Prendesti un respiro e parlasti.
"Cosa ci fai qui?"
"La tua amica mi ha chiesto di badare a te così da non perdere troppe lezioni." Spiegò.
"Riesci ad aprire i tuoi bei occhi per me?" Chiese in seguito.
Lentamente alzasti le palpebre e lo scrutasti ancora sdraiata su un lato.
Sorrise ancora dicendo: "sei bella anche da malata." Facendoti sorridere flebilmente. "Hai bisogno di qualcosa?"
"Potresti prepararmi un tea caldo per favore?"
Non volendoti lasciare sola, ti prese in braccio a mo di sposa e ti stese sul divano allontanandosi per preparare il tea. Poco dopo si sedette accanto a te attendendo che la bevanda si raffreddasse. Appoggiasti la testa sulle sue gambe e lui, capendo il tuo bisogno, cominciò a coccolarti e accarezzarti i capelli. Il giorno seguente tornò da te, e anche quello successivo, è quello dopo. I tuoi genitori chiamarono, ma lui li tranquillizzo sotto tua richiesta, così da lasciarli in pace. Quel pomeriggio sentivi che le forze stavano tornando, così decidesti di scendere al piano di sotto da sola per prendere un bicchiere d'acqua, ma a causa di un giramento di testa inciampasti perdendo l'equilibrio. Subito il ragazzo seduto sul divano si precipitò da te preoccupato.
"Tesoro ti sei fatta male?"
Rispondesti di no e ti alzasti con il suo aiuto.
"Pensavo stessi dormendo, avresti dovuto avvisarmi e ti avrei aiutata." Ti rimproverò.
"Sentivo di potercela fare da sola, mi dispiace."
Ti tranquillizzò affermando di non essere arrabbiato e ti portò sul divano con lui provocandoti un deja vu. Finiste per guardarvi negli occhi per minuti interi, finché lui perse la pazienza e ti baciò in modo poco casto.
Non appena si staccò per mancanza d'aria, ti portò di sopra nel letto e si sdraiò accanto a te avvolgendo il tuo corpo fra le sue braccia. Poco dopo ti addormentasti con lui ancora stanca per la febbre.
