2. VECCHIE CONOSCENZE

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Stiles si sedette nel posto che gli aveva tenuto Scott, vicino a tutti gli altri membri del branco. Erano seduti nell'auditorium, in attesa del discorso del nuovo preside.
Nelle prime file avevano preso posto tutti i docenti della scuola, dietro di loro c'erano gli alunni. Dalla sua postazione Stiles non riusciva a scorgere niente, ma comunque non era interessato più di tanto e quindi andava bene così.
Malia, tra Scott e Liam, invece si sporgeva per poter vedere meglio, era proprio curiosa di constatare la veridicità di quel pettegolezzo che girava per la scuola.

Una voce stranamente conosciuta si schiarì la gola e, subito dopo, si udì chiaramente il bisbigliare ammirato di molte studentesse.

Malia spalancò gli occhi, sorpresa: - Papà?!

A quella esclamazione anche Stiles si spostò per poter vedere il palco e rimase basito: Peter Hale, in un elegante completo grigio, stava iniziando il discorso inaugurale.

L'Hale, dopo essersi presentato come nuovo preside della scuola, prese a snocciolare le tipiche parole incoraggianti, immancabili in quel tipo di discorso. Intanto volgeva uno sguardo fermo e deciso verso le fila degli alunni. E quando i suoi occhi incontrarono il pack il suo sguardo si fece più attento, fino ad addolcirsi nello scorgere la figura esile della figlia. Poi i suoi occhi si posarono su Stiles ed ebbero come un guizzo: sembravano più tristi, anche colmi di comprensione... PETER SAPEVA?! Stiles sentiva montare la propria collera, perché Derek aveva raccontato quello che era successo tra loro due allo zio? Voleva deriderlo anche con lui?
Almeno nello sguardo di Peter non c'era ombra di disprezzo o disgusto, anzi i suoi occhi sembravano dire a Stiles quanto fosse dispiaciuto per lui.

Scott lo fece sobbalzare sussurrandogli in un orecchio: - Pensi che la sua presenza potrà portarci dei problemi?

- No, anzi. Credo che potremo contare su una maggiore comprensione nel caso ci fossero delle assenze dovute a motivi legati al mondo del soprannaturale - gli rispose convinto Stiles.

Il discorso fini' e fu seguito da un lungo applauso.
L'auditorium quindi si svuotò e cominciarono le lezioni.

Ed anche quel primo giorno di scuola finalmente terminò, Stiles e Scott si avviarono pigramente verso l'uscita. Furono però fermati prima di lasciare l'edificio: il preside li aveva convocati.
Peter Hale li accolse con un caldo sorriso e fece loro cenno di accomodarsi sulle sedie di fronte a lui.

- Ragazzi, ci tenevo a dirvi che non dovete avere nulla da temere da me - disse l'Hale guardando entrambi, poi si rivolse al True Alpha - Scott, ho intenzione di aiutarti a proteggere il segreto del branco all'interno delle mura scolastiche e ci tengo a dirti che se ci fosse bisogno di aiuto, QUALSIASI TIPO DI AIUTO, potete contare su di me. Dentro la scuola e anche fuori.

Sia Scott che Stiles rimasero sorpresi e sollevati da quelle parole, i tre si strinsero la mano con sincerità.

Quella sera Stiles andò a dormire presto, gli avvenimenti della giornata gli avevano lasciato molta serenità, ma si sentiva comunque stremato da tutte quelle piacevoli novità.
Si addormentò subito, profondamente, dimenticando la finestra aperta. E non si accorse della massiccia figura che, dal davanzale, era entrata nella sua stanza.
Due occhi verdi si posarono su quel fagotto addormentato, nascosto dalle coperte, e lo scrutarono a lungo. Poi, silenziosamente, quella possente figura uscì allo stesso modo in cui era entrata. Non senza averlo prima avvolto in un ultimo lungo sguardo.

Il giorno dopo Stiles si svegliò calmo e riposato, pronto per un altro giorno scolastico. La moto di Scott era stata riparata e quindi non doveva passare a prendere l'amico, questo un po' gli dispiacque... gli era piaciuto andare a scuola assieme, come ai vecchi tempi! Cavolo! Stava diventando come uno di quei vecchietti nostalgici, con il pensiero sempre rivolto al passato? Rise di se stesso e si stiracchio', ancora steso nel suo letto.

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