Capitolo 6 (revisionato)

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Quella mattina Harry si svegliò, ancora, per primo. Aprì gli occhi e si ritrovò nella stessa posizione di quando si era svegliato la notte. Si alzò e si diresse verso la cucina, quando sentì provenire un mugolio dalla sala
"Harry..." mugulò Malfoy nel sonno, evidentemente lo stava sognando o gli mancava la presenza di Harry.

Ma facciamo un salto indietro: quella notte Draco si svegliò e non capendo dove si trovasse accese il telefono e controllò l'ora: le 3.49. Si guardò un po' in giro, come aveva fatto Harry poco prima, e notò che si era addormentato sul divano.

Con l'aiuto del telefono illuminò un po' dappertutto e notò che Harry era beatamente addormentato su lui, con la testa appoggiata sul petto. Quella scena lo fece sorridere, lo addolcita vederlo addormentato. Sembrava un cucciolo indifeso e lo trovava anche abbastanza carino con quei capelli ancora più in disordine del solito che gli ricadevano un po' in faccia, e alla fine sclerando e con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia si riaddormentò.

Adesso torniamo da Harry.

Dopo essere stato chiamato da Draco gli spuntò un sorriso in faccia. Non sapeva neanche lui il perchè, ma gli andava bene così.

Fece una colazione velocemente, composta da caffè e due fette biscottate con su la marmellata, ritornò in sala e si accorse che non aveva coperto Draco ed esso stava tremando. Lo coprì e portò in cucina i piatti e li mise in lavastoviglie.

Decise che, forse, era giunto il momento di farsi una doccia. Così si diresse al piano di sopra, si chiuse in bagno, aprì l'acqua della doccia e si beò dell'acqua calda che gli cadeva sulle spalle.

Uscì dal bagno un'ora dopo. Aveva addosso solo i pantaloni, perché la maglietta doveva prenderla pulita.

Quando tornò in camera trovò Draco sul letto che stava leggendo un libro,  lui alzò gli occhi dal libro e rimase incantato a guardare quel corpo magnifico, a suo parere. Restò a fissarlo per secondi che a lui sembravano ore. Si riprese dai suoi pensieri distogliendo lo sguardo imbarazzato.

Harry si mise una maglietta semplice, si diresse verso la porta, ma prima di uscire gli chiese:
"Ti va di giocare a un gioco di società?"
"Ma sì, perchè no" rispose Draco "Ma prima fammi lavare e vestire" finì.

Harry scese e recuperò 'Monopoly' dal mobile che aveva in sala. Si sedette per terra e iniziò a sistemare: tirò fuori il gioco, i due dadi, le pedine, le case e gli alberghi, sistemò gli imprevisti e le probabilità nei loro spazi e prese tutte le carte da dare quando si compra una proprietà.

In quel momento Draco scese.
"Faccio io la banca" disse prendendo la scatola del gioco e sistemandola di fianco a lui dopo che si era seduto sul pavimento.
"Ma almeno sai come si gioca?" Chiese Harry
"No, so solo che c'è una banca" rispose.
"Benissimo" disse Harry prendendo le istruzioni e cominciando a leggere.
"Allora, noi siamo due quindi dobbiamo usare due pedine. Per iniziare bisogna posizionarle sulla casella dove c'è scritto 'via', bisogna lanciare i dadi e il risultato che viene fuori, devi avanzare. Se capiti, tipo, su una casella di una proprietà puoi decidere se comprarla. In questo caso devi pagare il prezzo che c'è sulla casella proprietà, tipo 'Vicolo Corto' costa 60. Puoi metterla all'asta e gli altri possono decidere se comprarla o meno o se no puoi non comprarla e il gioco continua."
"Se si finisce sulla proprietà di un altro giocatore devi pagare il prezzo che c'è scritto sulla carta della tua proprietà. È tutto. Hai capito?" Chiese quando finì di leggere le istruzioni.
"Capito" annuì Draco e si misero a giocare.

Prima lanciarono i dadi per stabilire chi avesse iniziato. Il numero più alto partiva per prima. Distribuirono i soldi e poi iniziarono veramente a giocare.

Ridevano e scherzavano fino a quando Draco finì sugli imprevisti.
"Oh, ma guarda: 'la banca vi regala 1000 soldi""(non so come si chiamano i soldi del monopoly) lesse Draco, anche se non era vero.
"Non ci credo" disse, infatti, Harry.
"Ma c'è scritto qua" indicò Draco la carta che aveva in mano però senza girarla .
"Fammi vedere"
"No".

Harry, a quel punto, curioso di vedere se c'era veramente scritto quello che aveva letto, si avvicinò a Draco e cercò di toglierli la carta di mano.

Draco per non farsela prendere iniziò a tenerla più in alto possibile o a spostarla da più parti.

Harry, che ormai stava impazzendo, ad un certo punto si sbilanciò, per cercare di prendere quella maledetta carta che Draco aveva portato dietro di sé, e caddero uno sull'altro Draco sotto ed Harry sopra. Si guardarono per del tempo infinito, tutti e due si erano persi negli occhi dell'altro.

Harry si risvegliò dopo un tempo indeterminato e approfittandone della distrazione di Malfoy, gli strappò la carta di mano sedendosi, però, a cavalcioni su di lui.
"Se, come no, devi dare 20 soldi alla banca" lesse Harry distratto da come era messo mentre Draco era diventato paonazzo per l'imbarazzo.
"Che c'è? Che succede? Perchè sei così rosso? Oddio, stai soffocando?" Si preoccupò Harry ma poi si accorse di com'era messo e si scostò subito.
"Oddio! Scusa!"
"No, non fa niente, continuiamo a giocare?"
"Certo!" Esclamò Harry tornado al suo posto.

Continuarono a giocare. Draco continuava a barare, ma Harry glielo faceva fare tranquillamente, perché non voleva fare ancora una figuraccia. Che poi dicendo la verità non gli era dispiaciuto poi così tanto.

Giocarono finché Harry non andò in banca rotta perché, diciamocela tutta: Draco aveva preso quasi tutti i 500 e lui era rimasto senza niente
"AH. AH. Ho vinto!" Esclamò felice Draco alzandosi da terra.
"Hai barato" protestò Harry.
"Eh, vabbè, capita" disse con un'altra di spalle.

Mangiarono e passarono tutto il pomeriggio attaccati al telefono fino a che Draco non si mise a piangere.
"Che è successo" chiese spaventato Harry.
"Boh" disse Draco tra le lacrime.
"Ma qualcosa, deve essere pur successo"  disse Harry mettendogli una mano sulla spalla per confortarlo.
"Boh, non lo so neanche io"
"Ma hai il ciclo?" Chiese, a caso, Harry.
"Sono un uomo, rincitrullito" rise Draco mentre piangeva.
"C'è qualcosa che posso fare?"
"Basta che non ti arrabbi"
"E perchè mi dovrei arrabbiare?"
"Mi dai un abbraccio?" chiese Draco facendo gli occhi da cucciolo.
"Ma... oh, come posso dirti di no" disse Harry prima di aprire le braccia e Draco si fiondò su di lui.

Restarono abbracciati per 20 minuti
"Va meglio?" Chiese Harry.
"Si, grazie" lo ringraziò Draco.

E poi passarono il resto della giornata sul divano a ridere e a scherzare.

A Harry l'abbraccio era piaciuto moltissimo. Sinceramente non si aspettava di veder piangere il ragazzo che odiava fino a una settimana prima e che gli chiedesse un abbraccio, e di questo ne era felicissimo.

Da parte di Draco era lo stesso. Lui non sapeva perchè si era messo a piangere, ma sapeva che in quel momento aveva bisogno di un abbraccio da qualcuno e quel qualcuno era proprio Harry, anche per questo non sapeva perchè. Ma voleva essere stretto dalle braccia della sua ex nemesi.

Cenarono e poi si diressero subito a letto sfiniti, anche se non avevano fatto niente, e si addormentarono felici e sereni.

Quarantena con il mio nemico ~drarry~Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ