Non sia mai che nella vita succeda quello che vuoi

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Io volevo morire, che cazzo è questo?!

Lo so che il bellissimo prologo della mia ghost writer vi ha catturati con la sua poesia, le parole finemente scelte, le emozioni che trasudavano come un lottatore di sumo nella sauna e altra roba molto bella... ma effettivamente inizia tutto da qui, quindi da bravi coglioni continuate a guardare lo schermo del vostro dispositivo e cercate di non respirare molto rumorosamente mentre leggete altrimenti penseranno che state guardando un dannatissimo porno.

Tornando a noi: su quella scogliera non ci sono salito per fare un giro. Io mi volevo suicidare. SU. I. CI. DAAAA. RE. OK?

Nei film succede spesso che quando qualcuno cade, prima di trasformarsi in una frittata umana, riveda tutta la sua vita. La verità è che da quella fottutissima scogliera da cui si era buttato non aveva nemmeno avuto il tempo di pisciarsi addosso per la paura.

Si era sfracellato a faccia in giù, trapassato da vari scogli appuntiti.

Ossa rotte, testa schiacciata come un cocomero, una coscia aperta a metà e acqua e sabbia in bocca tipo cereali di prima mattina, percepiva solo questo, un dolore atroce misto all'inferno dentro il suo corpo.

Non era morto ma era a brandelli. Aveva leggermente l'aspetto di di un maiale appeso al gancio del macellaio, ovviamente steso.

Facendo leva su una spalla non troppo malconcia si girò a pancia all'aria, le onde spruzzavano proiettili contro le ferite fresche fresche di macelleria. Aveva senso quello che era appena successo?

Si chiamava Lazar... che nome di merda! Era così scontato che risultava un clichè in quella situazioni di cacca.

Forse era quello ad aver portato sfiga, in fondo la bibbia parlava chiaro, Lazzaro era il primo zombie della storia, quello che tornava dalla morte, però lui era mortale, cos'era andato storto col processo di suicidio?

«fncl» provò a dire, per chi non capisse il farfugliese significa fanculo.

Si poteva essere così sfigati da non riuscire a morire nemmeno al proprio suicidio?! A quanto pare si poteva. Quel figlio di puttana cosmico del destino stava giocando sporco con la sua vita, ci si stava pulendo il culo come con l’asciugamano del bidet e non sembrava voler smettere.

Disteso supino, e non su Pino, in mezzo agli scogli e il piscio delle balene le sue capacità motorie erano alquanto limitate. La morte non sopraggiungeva e il dolore era sempre lì come un politico attaccato alla sua poltrona, riusciva a pensare molto lucidamente tra una bestemmia mentale e l’altra. 

Passarono molte ore prima che succedesse qualsiasi cosa, e finalmente, con la bassa marea, delle piccole prostitute con le ali gli apparvero intorno svolazzanti.

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⏰ Last updated: Nov 05, 2020 ⏰

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Vita di merdaWhere stories live. Discover now