park jimin, spogliarellista che sta cercando di disintossicarsi, vedrà l'equilibrio precario della propria vita andare a rotoli quando, dopo due anni di assenze, il suo ex jeon jungkook farà ritorno a seoul.
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storia co...
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🌹 ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 2: sᴇᴅᴜᴄᴛɪᴏɴ sᴏɴɢ: ғᴇᴀʀ, sᴇᴠᴇɴᴛᴇᴇɴ 🌹
𝒿𝒾𝓂𝒾𝓃'𝓈 𝓅ℴ𝓋.
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«Jimin-ssi, preparati, tra poco è il tuo turno, l'accappatoio è sulla solita sedia-»
«Va bene Yugy, dammi solo un secondo, devo aggiustare l'ombretto-»
Quando le persone mi chiedono che lavoro faccio per pagarmi da mangiare rimangono sempre sorpresi della risposta.
Effettivamente, dire alle persone che mi spoglio per soldi al The Moon, mi da la possibilità di fare su di loro un certo tipo di effetto.
Non sono mai stato un tipo insicuro del proprio corpo o di sé stesso. Probabilmente è un vantaggio che si sognano in molti.
Fin da piccolo mi sono sempre sentito a mio agio con quello che sono e con il modo in cui mi sento. Non mi sono mai fatto problemi nel vestirmi come mi piaceva di più, optando più volte per capi d'abbigliamento anche del reparto femminile.
Per me i vestiti, gli orecchini lunghi, il make up, semplicemente non hanno un genere. Mi sono sempre scollato di dosso qualsiasi etichetta. Non voglio essere femmina, maschio, gay, etero, nulla di tutto ciò.
Sono Jimin, tutto qui.
Spogliarmi per soldi è come farmi pagare per bere un bicchiere d'acqua. Mi riesce così bene, così naturale. Paradossalmente, forse per la mia personalità, spogliarmi davanti a decine di occhi affammati mi fa sentire a mio agio, a differenza di chiunque.
Mi sento bene anche solo con addosso la mia pelle ed un paio di mutande troppo attilate. Questa caratteristica di me ha fatto sempre girare la testa a chiunque mi incontrasse, soprattutto quando ironicamente dicevo di essere timido, magari prima di sculettare a destra e sinistra.
Con questi pensieri salgo sul palco, prendendo il posto lasciatomi dal mio collega Soobin, sfilandomi l'accappatoio di velluto che come acqua mi scivola sulla pelle già calda. Mi avvicino così, lentamente, al palo di ferro da streeper che mi è diventato tanto familiare.
