Capitolo 15- Terra Blues

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Non essendo nessuna delle 3 troppo abili con l'inglese, per fortuna il tassista capì perfettamente il nome del locale e ci lascio perfettamente davanti all'entrata.

La fila per entrare era immensa, ci saranno state qualcosa come 40 persone, tante visto lo spazio del locale non troppo ampio.

Provammo a metterci in fila.

Capimmo il perché di tutto quel casino di persone, al locale quella sera suonava un duo composto da ragazzi, non molto conosciuto a livello mondiale ma molto apprezzato nei quartieri di New York.

———

Dopo quasi 40 minuti di attesa riuscimmo ad entrare, il costo era di 2 dollari...una cifra al di sotto di ogni nostra aspettativa. E per pura fortuna trovammo anche un tavolo messo direttamente sotto al palchetto dove ci fecero accomodare.

"Certo che il locale è veramente carino!" esclamò Emma

"Intimo oserei dire" replico Ari a sua volta

"Beh ma che dite? Possiamo iniziare a bere si?" chiese Emma super gasata

Ari si mise a ridere, portandosi una mano sulla fronte e annuendo di "si" con la testa.

Emma inizio a richiamare il cameriere più e più volte, visto il volume alto pre-concerto.

Provammo tutte e 3 un drink che ci consigliò, il Bloody Mary, il vero Bloody Mary. Ovvero succo di pomodoro mischiato con gin o vodka, a scelta del cliente.

Per me fu realmente un pugno allo stomaco e alla testa, non ero proprio abituata a bere alcolici, ero al limite dell'astemio.
Quel drink mi scosse abbastanza.

Di punto in bianco arrivarono i due ragazzi, credo si trattasse del duo tanto atteso visti gli applausi e le urla.

Due bellissimi ragazzi aggiungerei.

Uno era bassino, occhi marroni e capelli biondi.
L'altro altissimo, capelli neri e...e...e occhi azzurri, mi colpì subito.
Per non parlare di quando iniziarono a suonare e cantare, rimasi incantata...era un suono così leggiadro e rilassante.

"Terra chiama Annalisa" esclamò Ari passandomi una mano davanti alla faccia

"Si scusate!" esclamai

"Ti sei persa?" Mi chiese Emma

"Si, si è persa dietro al ragazzo moro" rispose Ari sogghignando

In quel momento il ragazzo moro iniziò a guardarmi, incrociammo gli sguardi più e più volte durante tutta la loco esibizioni, addirittura mi sorrise.

Purtroppo non riuscì a parlarci, finito il concerto li portarono via di corsa.
Ci rimasi un po' male ma ne rimasi felice, alla fine qualcuno che mi guardava senza malizia esisteva ancora.

Wrong but PerfectWhere stories live. Discover now