Turbo lover

11.7K 582 197
                                    

Erano passate due settimane da quando Harry aveva iniziato a lavorare nel forno della signora Devine, due settimane da quando Liam aveva stravolto la sua vita, passava più tempo nello studio del suo avvocato che a casa, cercando di tenere a bada i giornalisti appostati fuori dal tribunale, provenienti da ogni lato dell'America, o forse del mondo, in cerca di scoop per lo scandalo del momento. La città di New York si era già messa a lavoro per le nuove elezioni e per mascherare quanto più possibile ai media.
Liam viveva con addosso i suoi occhiali da sole, delle felpe di due taglie più grandi con il cappuccio sempre tirato sul capo, a coprirgli gli occhi. Il suo miglior amico cercava di aiutarlo il più possibile, lo accompagnava ovunque, lo supportava anche quando il castano era intrattabile. Anche quando sembrava aver perso la voglia di vivere, quando non mangiava e restava seduto sul divano, Louis era lì.
Qualche giorno dopo l'arresto, Zayn era tornato nella sua casa nel Bronx e Liam odiava ammetterlo ma sentiva la sua mancanza. Nella testa del giovane Payne si susseguivano sempre gli stessi pensieri come quel "Andrà tutto bene" che tentava di ripetersi ogni santa sera prima di addormentarsi; ma nella mente di Liam risuonavano anche le mille domande che riceveva durante la settimana, una più delle altre lo teneva sveglio: "In tribunale rivedrà suo padre, si sente pronto?"

Come poteva sentirsi pronto dopo tutto quello che era successo? Come poteva solo la gente pensare che lui fosse abbastanza forte da affrontare tutto? Liam non si sentiva forte, non si era mai sentito forte. Era debole, consumato, esausto. Mancava ancora molto alla prima udienza ma tutti ne sentivano il peso come se mancassero pochi giorni.
"Liam sei a casa?"
La voce di Harry risuonò nel piccolo corridoio all'entrata giungendo fino al salotto, dove Liam era seduto malamente sul divano con una lettera tra le mani e l'espressione stanca.
Harry poggiò in cucina le pagnotte calde che aveva portato dal forno ed in poche falcate raggiunse l'altra stanza.
"Ehi!" disse semplicemente rivolgendo uno sguardo inquisitorio all'altro ragazzo che si limitò ad alzare la testa.
"Apro questo balcone, questa casa puzza!" commentò Harry storcendo il naso e aprendo le tende bianche. Le pareti color pesca rendevano la casa accogliente e calorosa ma erano giorni ormai che non vedevano la luce.
Liam si mosse a disagio sul divano "Hai ragione, devo..." iniziò massaggiandosi le tempie "...devo ricominciare a vivere."
Harry si voltò spaesato, lui e Louis stavano aspettando queste parole da giorni, così annullando le distanze si lanciò su Liam stringendolo tra le sue grandi braccia. Stando sotto lo stesso tetto, si erano parlati spesso, ma non avevano ancora raggiunto un livello di amicizia tale da permettersi gesti d'effusione, ecco perché il ragazzo più grande rimase per diversi minuti immobile prima di affondare la testa nel collo dell'altro.
"Grazie" sospirò.
"Grazie a te, per avermi dato un posto dove vivere" ribatté il riccio, cogliendo l'occasione per dimostrargli la sua gratitudine.
Liam sorrise "Oh bè, per quello devi ringraziare i modi altamente gentili di Zayn!" Anche Harry sorrise staccandosi da lui "È fatto così, ma non è un cattivo ragazzo" aggiunse prima di lanciarsi in cucina per preparare qualcosa di commestibile. Continuava a pensare a quelle parole Liam ma si impose di non pensare più a Zayn, così raggiunse il suo coinquilino e iniziò a preparare la tavola. Mentre osservava Harry cuocere delle uova, si rese conto che quello che aveva detto prima era la pura verità, aveva bisogno di riprendere la sua vita in mano e forse per cominciare sarebbe andato bene anche solo tagliarsi la barba, era veramente troppo lunga.
Durante la cena non fiatarono, ognuno immerso nei suoi pensieri poi le parole di Liam riempirono la stanza.
"Domani ho un incontro con i giornalisti" disse pensieroso rendendo finalmente partecipe Harry della sua vita, non che ormai non ne facesse parte, ma fino a quel momento il ragazzo riccio veniva a conoscenza dei fatti solo attraverso Louis, mai dal diretto interessato. Era contento Harry, sorrise per poi domandare semplicemente "Sei nervoso?"
Liam respirò forte e "Un po' sì" ammise per poi tornare a chiudersi in sé stesso.
L'altro ragazzo appoggiò la schiena, sconfitto, alla sua sedia "Senti Liam, con me puoi parlare, so che la nostra non è propriamente nata come un'amicizia, ma viviamo sotto lo stesso tetto! Con Louis ho un bel rapporto..." arrossì prima di continuare "...mi piacerebbe instaurarlo anche con te" concluse. Liam rivolse al ragazzo uno sguardo colpevole, si morse un labbro inferiore "Hai ragione" disse. Si era comportato male, nonostante il modo non del tutto normale, in cui si erano conosciuti, Liam si rese conto che senza Louis, Harry e Zayn sarebbe ancora in quella casa, con suo padre.
Harry sorrise, poi si alzo per sparecchiare la tavola ma Liam si sforzò di fare conversazione, così "Come va il lavoro?" chiese.
Harry poggiò tutto nel lavello e passò le mani sulle gambe lunghe prima di aprire il balconcino per far entrare un po' d'aria e invitare Liam a seguirlo fuori. Il balcone dava una panoramica su una parte stranamente silenziosa della città, ma le luci di diversi colori donavano sempre un tocco suggestivo. Harry appoggiò i gomiti sul muretto.
"Sono entusiasta di come sta andando, sono bravo, me l'hanno detto in tanti e mi sembra ancora strano star facendo qualcosa di diverso nella mia vita, non ringrazierò mai abbastanza Zayn" disse.
Liam sorrise "Dobbiamo ringraziare tutti un po' Zayn allora" si lasciò sfuggire.
Harry sorrise e cominciò a giocare ininterrottamente con un riccio ribelle che sfuggiva dalla sua bandana di quel verdone scuro che faceva impazzire Louis.
Il telefono del riccio iniziò a squillare facendo sobbalzare il ragazzo e rompendo l'atmosfera di tranquillità venutasi a creare, Liam chiuse qualche momento gli occhi godendosi l'aria fresca ma si risvegliò immediatamente quando "Zayn!" sentì dire da Harry.
Ce l'aveva con sé stesso, non si spiegava come fosse possibile avere un tuffo allo stomaco ogni volta che sentiva pronunciare il nome del moro.
Harry rise per poi dire "Sei sempre il solito, ma io questa notte non posso venire, domani lavoro e sono stanchissimo!" guardò Liam qualche secondo poi i suoi occhi si spalancarono.
Sorrise. "Però ho qualcuno che potrebbe sostituirmi" annunciò risoluto.

Liam ribadì il centesimo "No" della serata, scuotendo animatamente la testa di fronte ad un riccio impertinente che ridacchiava divertito "Andiamo, hai detto che vuoi tornare a vivere no? Cosa c'è di meglio di questo?" disse quest'ultimo. Liam alzò lo sguardo "Tu pensi che non ci sia niente di meglio di una gara clandestina di moto? Dobbiamo rivalutare le tue priorità Harold" disse sarcastico. Harry storse il naso, passando sopra al modo in cui l'aveva chiamato e proseguì "Sì, ma in questa gara ci sarà Zayn, ti divertirai, hai bisogno di una scossa di adrenalina!" Accompagnò quanto detto gesticolando con le sue grandi mani e Liam voleva sprofondare, perché lui si era già convinto al ci sarà Zayn.
Sentiva il cuore fremere all'idea di salire ancora una volta in moto con lui, ma non sapeva cosa aspettarsi, non era di certo mai stato ad una gara così "Cosa dovrei fare di preciso?" chiese, scatenando così un urletto da parte di Harry, che prontamente compose il numero di Louis.
Louis, che non era lì quella sera perché coinvolto in una cena di famiglia, fu felice forse più del dovuto di ricevere una telefonata proprio da Harry.
Liam si lasciò alle spalle il ragazzo che continuava ad alternare "Accidenti volevo vederlo" a "Ti rendi conto sta per uscire dopo tutti questi giorni!" e qualche volta anche "E poi con Zayn..."
E poi con Zayn cosa?
Chiuse la porta della stanza e aprì il piccolo armadio, cosa doveva mettersi?
Se da una parte la sua mente non voleva assolutamente mettere piede fuori casa, dall'altra parte voleva fare bella figura con Zayn. Così dopo aver afferrato un paio di boxer puliti e la schiuma da barba si fiondò in bagno per farsi una doccia. Non aveva tanto tempo, così cercò di sbrigarsi il più possibile, si tagliò leggermente sulla guancia destra mentre passava il rasoio, imprecò e si buttò dell'acqua fresca in viso, cercando di non pensare al bruciore.
Tornato in camera infilò un paio di jeans stretti, un paio nuovo che Louis gli aveva regalato qualche mese prima perché "Lee, hai delle belle gambe, devi metterle in mostra!" gli aveva detto.
Sorrise, buffo come il suo miglior amico facesse commenti estremamente gay pur non essendolo, o almeno qualche mese fa non lo era, ma Liam aveva qualche dubbio sul fatto che Harry piacesse troppo, in modo innaturale al castano.
Scosse la testa, non era il momento di pensare a loro perché qualcuno aveva suonato alla porta.
Zayn Malik era l'essere vivente più bello sulla faccia della terra.
Era questo quello che aveva pensato Liam, mentre, uscendo dalla sua stanza, se l'era ritrovato davanti. Con il casco stretto e la sua maglietta a maniche corte rossa, Liam l'avrebbe imparato presto, Zayn vestito di rosso non era legale, lo stava aspettando scambiando quattro chiacchiere con il riccio. Liam tossì per annunciare la sua presenza e si strinse nella sua giacca di pelle nera quando gli occhi color ambra del moro incrociarono i suoi.
Harry sorrise, mordendosi il labbro inferiore per non dire niente.
"Andiamo?" chiese Zayn tornando in sé e assumendo un tono malizioso.
Liam annuì, seguendolo poi all'esterno dell'abitazione "Divertitevi!" sentì dire dal riccio che sorrise prima di chiudersi la porta di casa alle spalle.
Sospirò Liam, era davvero questo quello di cui aveva bisogno?
Passò distrattamente una mano tra i suoi capelli quando "Non vieni?" sentì dire dal moro.
Spostò l'attenzione verso di lui, era in sella alla sua moto, il casco rosso in testa e un braccio teso verso di lui a porgergli un secondo casco, lo afferrò avvicinandosi a lui, stava per infilarlo quando una mano gli sfiorò delicatamente il taglio formatosi poco prima dal rasoio e questo forse bastò a Liam per decidere che sì, questo era quello di cui aveva bisogno.
Erano arrivati giusto in tempo per l'inizio della gara, ma da come aveva potuto notare era tipico di Zayn arrivare all'ultimo minuto, così nessuno si lamentò troppo occupati a guardare il nuovo arrivato. Liam dal canto suo, odiava essere al centro dell'attenzione, qualcuno l'avrebbe sicuramente riconosciuto se non fosse stato che Zayn l'avesse costretto a tenere il casco addosso.
"Vieni, da questa parte!" sussurrò il moro afferrando un braccio di Liam per poi trascinarlo verso il centro della mischia dove degli uomini, che Liam classificò come poco affidabili nella sua mente, stavano scommettendo sul risultato dell'imminente gara. Quando Zayn poco dopo sorteggiò il suo sfidante, nell'aria si respirava tensione pura così Liam si fece più piccolo accanto a lui, mentre l'altro sorrise e "Josh!" proclamò.
Il diretto interessato si fece avanti, con accanto un ragazzino minuto con i capelli biondi e gli occhi brillanti per l'eccitazione. Liam gli sorrise, ma senza saperne il motivo.
Si ridestò dai suoi pensieri quando per la seconda volta in quella serata montò dietro Zayn. La moto ruggì prepotentemente sotto di loro e non fece in tempo a guardarsi attorno che uno sparo ruppe il silenzio.
Il vento forte, dovuto alla corsa in moto, fece chiudere gli occhi a Liam, mentre Zayn si piegò così tanto in una curva da toccare quasi l'asfalto. Si sentiva male Liam, eppure il moro, da quando la gara era iniziata non faceva altro che spingersi leggermente con la schiena indietro, per sfiorarlo e dopo tanto Liam l'aveva capito che quello era un modo per dire "Ehi, sono qui, non aver paura" e allora si era fatto forza, perché Zayn contava su di lui e lui non voleva deluderlo, non voleva deludere più nessuno, non dopo tutto quello che aveva passato, non dopo aver costantemente deluso sé stesso. Era proprio questo ciò che pensava da settimane, si sentiva sporco e deluso.
Non era stato in grado di ribellarsi, di mettere un freno a tutto e si dava dello stupido perché non si era reso conto che anche altre persone avevano subito quello che subiva lui.
Strinse una mano intorno al fianco di Zayn e si appoggiò con il petto completamente alla sua schiena, aveva bisogno del suo calore e in risposta il ragazzo davanti a lui accelerò, superando proprio sulla linea del traguardo il suo avversario. Zayn tirò fuori un urlo di gioia che provocò i brividi a Liam, impennò leggermente la moto prima di sgommare e fermarsi esattamente nel punto da cui erano partiti.
La gente attorno a loro gridava, le urla di approvazione si mischiavano agli insulti, chi aveva scommesso su Josh si era dovuto ricredere.
A Liam tremavano le gambe quando scese dalla moto, mentre Zayn sembrava totalmente a suo agio, era felice e rideva così tanto che Liam si sentì orgoglioso di sé stesso, soprattutto quando, spinto dall'entusiasmo, il moro lo abbracciò. A rompere quel momento d'imbarazzo ci pensò il ragazzo biondo che faceva coppia con Josh, sorrideva, non solo con la bocca, ma con l'intero viso e "Cavoli Zay, stasera sei stato fenomenale!" disse.
Zayn abbozzò un sorriso prima di tendergli la mano, Josh li raggiunse quasi subito, aveva un'espressione scocciata in viso, ma strinse anche lui la mano del moro.
"Allora, non sei venuto con Styles, chi è questo ragazzo?" chiese Josh curioso. Zayn scrollo le spalle "Non sono affari tuoi, ti basta sapere che ti abbiamo stracciato!" rispose piccato.
Liam, protetto sempre dal casco, abbassò la testa, sapeva che Zayn lo stava proteggendo ma in quel momento si rese conto che non avrebbe potuto comportarsi come un ragazzo normale, no, nessuno l'avrebbe guardato senza avere pietà di lui.
Josh sbuffò poi il biondo al suo fianco lo strattonò e "D'accordo, vuoi tenerlo tutto per te, io sono Niall comunque" disse allungando la mano che Liam prontamente afferrò, balbettando un "Piacere" poco udibile.
Zayn roteò gli occhi al cielo e "Bene ora che abbiamo finito io vado a ritirare i soldi della vincita!" disse piccato.
"Aspetta, vengo insieme a te!" disse Josh avviandosi e lasciando così Niall in compagnia di un Liam, stretto nelle sue spalle. Quest'ultimo scambiò uno sguardo con il moro prima di vederlo andare via.
"Vi conoscete da tanto?" chiese Niall e Liam negò semplicemente con la testa.
Il biondo si fermò pensieroso "Strano, Zayn non si lega mai a nessuno facilmente e soprattutto ti guarda in modo particolare" disse.
Liam perse un battito a quelle parole e poi abbozzò un sorriso e "Non credo dipenda da me, è che Zayn ha questo modo di guardarti, con gli occhi quasi socchiusi, le labbra stese in un accenno di sorriso e tu... Dio, quando lui ti guarda ti senti così piccolo e inferiore a lui. Zayn è così bello e surreale da far venire complessi interiori a tutti, perché se c'è lui in questo mondo, tutto il resto passa in secondo piano" disse tutto d'un fiato.
Si rese conto qualche secondo dopo delle sue parole e "Mio Dio!" esclamò coprendosi il viso.
Il biondo in risposta rise e "Non preoccuparti, lo terrò per me!" disse.
E Liam annuì perché in fondo quel ragazzo dagli occhi così chiari non poteva essere un mascalzone vero?
Voleva rimanere in silenzio ma il ragazzo al suo fianco non la pensava nello stesso modo, così si lanciò in una conversazione sulle moto e i bar e stranamente si trovò coinvolto dalla conversazione e lo ascoltò con gusto, almeno fino a quando "È ora di andare!" sentì dire dietro di lui.
Si voltò quasi dispiaciuto verso Niall, ma questo gli regalò un altro sorriso e allora fece una cosa stupida forse, ma si sentì di dover dare qualcosa in cambio a quel ragazzo così "Liam" disse "Mi chiamo Liam."
Sorrise Niall, realmente contento "È stato un piacere parlare con te Liam!" disse prima di sparire dalla loro vista. Il castano sorrise, poi sgranò gli occhi quando incrociò lo sguardo di disappunto di Zayn. Voleva chiedergli cos'aveva, perché lo guardava così, ma il rombo della moto gli suggerì di stare in silenzio, così salì cauto, si sistemò meglio e poggiò nuovamente il petto sulla schiena dell'altro.
Quella volta fu Liam ad aver tranquillizzato Zayn.  

The Roses | Ziam&LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora