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Vorrei tanto dire che le cose tra me e Nicole siamo andate come avevamo deciso, ma non sempre va come si vuole. Dopo aver finito il college, siamo finalmente andate a vivere insieme. Inutile dire che erano stati gli anni più belli della mia vita, condividere tutto quello con Nicole era il massimo che si potesse volere e vivere con lei era un sogno che si realizzava. Però, perché nelle mie storie c'è sempre un però, il prendere il pieno comando dell'azienda di mio padre mi ha portato a stare sempre in ufficio, fare viaggi di lavoro e di conseguenza trascurare Nicole. All'inizio nessuna delle due dava peso a questa situazione, ma dopo un pò a Nicole inizio a pesare il fatto che non c'ero mai. Ogni volta che eravamo insieme era sempre una discussione, litigavamo per ogni piccola cosa e non come quando eravamo al liceo, dove entrambe ci divertivamo, ma volavano parole pesanti e più andavamo avanti più diventava difficile la convivenza, fino ad arrivare a non parlarci più.

Non ricordo di preciso com'è successo, so solo che un giorno tornando a casa, lei non c'era più. Le sue cose, tutto di lei non c'era più, come se non fosse mai esistita. In quel preciso momento ho sentito il mio cuore andare in mille pezzi, ma il mio stupido orgoglio mi ha imposto di non chiamarla, né scriverle né altro. Ero troppo arrabbiata, con lei, con me stessa, perché sapevo che se lei era arrivata a quel punto, era perché l'avevo trascurata e non volevo vedere quello che avevo davanti gli occhi.

Dopo quel giorno anch'io lasciai quella casa che mi ricordava troppo lei, e se prima lavoravo tantissimo ora quasi ci vivevo nel mio ufficio. I miei amici provarono a parlarmi, farmi ragionare, ma fu tutto inutile.

Le cose per me non erano andate come speravo, ma per Lana andarono alla grande. Era ancora fidanzata con Allison e le cose tra loro non potevano che andare meglio. Anche Nathan stava ancora con Emma, tra Harry e Joanna invece non era continuata ma continuavano ad essere buoni amici. Dopo la rottura con Nicole mi persi un po' con loro, più che altro perché non volevo incontrarla o forse era solo una scusa perché avevo paura, fatto sta che qualche giorno dopo mi trasferì in un'altra città. Sentivo i miei amici regolarmente, ma non uscivamo più come prima.

Ora a distanza di due anni, la mia società è una delle più influenti al mondo. Mia zia era rimasta al mio fianco per tutto questo tempo, consigliandomi e aiutandomi in tutto. E poi c'è lei, mia madre, o meglio Dana. Le cose con lei andarono a rilento, uscimmo per conoscerci e Nicole mi spinse in questo, dicendomi che dovevo darle una possibilità o almeno provarci. E cosi feci, ma dopo che lei se ne era andata , evitai Dana in tutti i modi, perché quello che era successo con Nicole mi ricordava troppo l'abbandono di mia madre.

Un giorno davanti allo specchio mi chiesi perché quasi tutte le donne della mia vita mi dovessero abbandonare, inutile dire che diedi un pugno allo specchio guardando il mio riflesso distorto.

"Mi scusi capo, queste sono per lei" disse la mia segretaria entrando nel mio ufficio distogliendomi dai miei pensieri.

"Si, lasciali pure lì" dissi indicando un punto della scrivania "Grazie Mary" la salutai, lei mi sorrise e dopo afferrai la posta. Iniziai a guardarla, quando aprendone una sorrisi. Afferrai il cellulare e composi un numero.

"Nathan Harris che si sposa" dissi con un sorriso felice "Questa si che mi ha spiazzato" lo sentì ridere divertito.

"Visto? nonostante tutto riesco ancora a stupirti"

"Scemo" dissi ridendo. Lui fece una pausa e poi parlò.

"Verrai si?" dire che rimasi sorpresa da quella domanda era dir poco, anche se da una parte neanche tanto.

"Certo che verrò, che domande. Il mio migliore amico si sposa e non me lo perderei per nessun motivo al mondo"

"Allora che ne dici di farmi da testimone?"

"Cosa?" dissi ancora più sorpresa.

"Ci ho pensato Chloe e devi essere tu, sempre che tu voglia ovviamente" rimasi qualche secondo in silenzio per registrare la sua frase, la voce di Nathan sembrava imbarazzata e questo mi fece abbozzare un sorriso.

"Nathan sarò la testimone migliore che tu possa avere, e ti organizzerò un addio al celibato che non dimenticherai mai" dissi ridendo.

"Non vedo l'ora, ma ricorda niente di compromettente. Ti ricordo che Emma è sempre super gelosa" disse facendomi scoppiare a ridere.

"Si tranquillo"

"Allora fammi sapere quando torni in città"

"Si, ciao Nat" e cosi chiusi la chiamata. Mi appoggiai alla mia poltrona guardando il soffitto con un sorriso felice per il mio migliore amico. Ora dovevo solo riuscire a liberarmi da tutti gli impegni di lavoro e organizzare il viaggio di ritorno verso casa.

Quella sera mi senti anche con Lana e Harry in videochiamata, inutile dire che eravamo tutti super eccitati per questa cosa. Parlammo di cosa poter fare per l'addio al nubilato e cose cosi. Poi rimanemmo solo io e Lana.

"Hai già deciso quando tornare?" mi domandò lei guardandomi dallo schermo del pc.

"Ancora no, ma mi sto organizzando" in quel momento alle sue spalle si palesò Allison.

"Mi ero quasi dimenticata com'eri fatta" disse ridendo.

"Ciao anche a te Ally" in quel momento entrò una delle mie dipendenti in ufficio.

"Capo ho finito di visionare il documento, glielo lascio qui"

"Si grazie Fiona, puoi andare" lei mi salutò ed uscì dal mio ufficio.

"Ma sei ancora a lavoro?" disse Lana poco dopo.

"Come? Ah si, ho del lavoro da finire " risposi togliendomi gli occhiali e massaggiandomi gli occhi. Vidi Lana scuotere la testa contrariata, ma non disse nulla. In quel momento qualcuno suonò alla sua porta e Allison mi salutò andando a vedere chi fosse mentre Lana continuava a guardarmi, poi il suo sguardo andò oltre lo schermo e poi tornò su di me.

"Fammi sapere quando torni allora" sembrava sbrigativa come se volesse chiudere subito la conversazione, la guardai confusa.

"Ehm.. si, va bene" e fu in quel momento che sentì una risata. L'avrei riconosciuta anche sott'acqua quella risata, il mio cuore prese a battere all'impazzata mentre lo sguardo di Lana si fece preoccupato.

"Ora devo tornare a lavoro, ci sentiamo domani" dissi chiudendo la videochiamata. Sospirai, in tutto quello non avevo pensato che avrei rivisto Nicole, era da quando ci eravamo lasciate che non la vedevo, ne sentivo.

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