58. Contraddictions

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[Ringrazio @zenmilk per la nuova copertina, è fantastica. Fatemi sapere cosa ne pensate, e buona lettura!]

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Zayn stava percorrendo i lunghi corridoi del palazzo con un passo fiero e tranquillo. Per poco tempo era riuscito a non pensare ai problemi che lo affliggevano. Sapeva che i selvaggi avanzavano a vista d'occhio, ma il suo esercito era pronto e determinato a sconfiggerli fino all'ultimo di loro.

Si dirigeva verso la camera di Abigail, doveva parlarle. Ultimamente si era comportato diversamente con lei, in modo più dolce e gentile. Non sapeva il perché, era solamente consapevole di doverla proteggere più della sua stessa vita. Non se lo sarebbe mai perdonato se le fosse accaduto qualcosa.

Le luci tenui del sole che sorgeva penetravano dalle grandi finestre e illuminavano il volto del re. I suoi tratti erano scolpiti in un'espressione concentrata. Stava pensando a cosa poter dire alla ragazza. Non era ben sicuro di cosa stava per fare, ma doveva farlo. Poche cerimonie.

Giunto di fronte alla porta in mogano la osservò per breve tempo. Si ricordò di quante ragazze aveva ospitato in quella camera: vampire reali, creature mistiche, umane, qualunque cosa per lui fosse abbastanza attraente.

Sentiva dentro di sé un po' di rammarico, una sensazione strana, mai provata. Sapeva di aver fatto la cosa sbagliata con Abigail, non avrebbe dovuto trattarla in quel modo così brutale quando non aveva fatto assolutamente nulla. Ma Zayn era così. Prima agiva e poi forse si pentiva. Non sempre era così però.

Bussò più volte alla porta, prima di sentire la voce della ragazza che gli permetteva di entrare. Ella era seduta sul letto, temeva tra le mani un oggetto e lo continuava a toccare e a farselo passare da una mano all'altra. Il capo chino e un'espressione stanca e...triste.

«Ciao.» Sussurrò Zayn, evidentemente in imbarazzo per non saper come iniziare il suo discorso.

Ma non ci fu risposta da parte della ragazza, perciò dovette trovare un altro modo per cominciare a conversare.

«Va tutto bene?» Chiese avvicinandosi al letto, dove lei era seduta, per osservare meglio l'oggetto che attirava la sua attenzione. La sua espressione non era cambiata per niente, ma almeno alla domanda del re aveva annuito. Ma niente di più.

«Cos'è?» Il re porse un'altra domanda, osservando l'oggetto tra le piccole mani della giovane. A vederla sembrava una collana di perle.

«Una collana. Me l'ha regalata mia mamma per il mio sedicesimo compleanno.» Ammise la ragazza. Il tono con cui pronunciò le parole era lieve e spezzato. Si poteva ben capire che stava per piangere.

«Stai bene?» Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Abigail cominciò a piangere contro il petto di Zayn, bagnando la sua camicia bianca leggermente sbottonata. Il re mise un braccio attorno alle sue spalle e la strinse a sé, accarezzandole la folta chioma bionda.

«Andrà tutto bene.» Sussurrò al suo orecchio, mentre Abigail singhiozzava ininterrottamente. «Puoi parlarne, solo se vuoi naturalmente.» Aggiunse.

L'umana tacque per qualche attimo, poi iniziò a parlare, dopo essersi asciugata un po' le lacrime.

«È solo che...mi mancano già i miei genitori e non so neanche se mai li rivedrò per colpa di questa guerra che scoppierà a breve. E non posso fare a meno di pensare che sia tutta colpa mia. Dovevi uccidermi quel giorno a casa mia, non portarmi qui e far soffrire me e i miei genitori.» Sputò la ragazza, librandosi di un peso che l'affliggeva.

«Lo so...» Confermò Zayn, senza aggiungere altro.

Abigail balzò in piedi irritata dal fatto che avesse risposto così semplicemente dopo averle dato il permesso di parlarne. Si sarebbe aspettata un po' di conforto, ma era Zayn, lui poteva confortare solo sé stesso.

«Dopo che mi hai permesso di parlarne tutto quello che sai rispondere è "Non lo so"? Sai una cosa? Non mi importa se sei qui per cercare di consolarmi, io ti odierò per sempre, anche dopo la mia morte!» Urlò, e poi scoppiò in un pianto isterico.

«Non credere che io non ci stia provando a far andare bene le cose fra di noi. Ma per me non è facile, questo lo capisci?!» Anche Zayn alzò il tono di voce.

«A me sembra proprio il contrario. Sapevo già che sei stronzo ma non credevo fino a questo punto. E se sei venuto qui per scopare, cercati un'altra puttana che te la dia, perché di certo io non lo farò, e credo proprio che un sacco di vampire sarebbero disposte a farlo!» Non fece quasi neanche in tempo e finire la frase che Zayn le prese i polsi e li strinse fino a farli diventare rossi.

«Non capisci che non stavo per farlo? Ero solo venuto per parlarti ma tu, come al solito, mi attacchi prima che io possa parlare.» Disse a denti stretti.

«Ti conosco fin troppo bene, Zayn.»

«Smettila di giudicarmi! Ci sto provando con tutto me stesso, capisci? Tutto me stesso.» Mollò la presa sui polsi della ragazza e si passò una mano tra i capelli corvini.

Abigail si zittì, e per un attimo le balenò per la mente la possibilità che Zayn tenesse davvero a lei, a loro due.

«Mi è difficile Abigail, non puoi capire quanto. Ma ci sto provando, davvero ci sto provando come non ho mai fatto. Non sono mai cambiato così tanto per qualcuno.» Abigail si rese conto delle parole.

Zayn era duro e violento fuori, ma dentro era tutto da scoprire, e forse era anche più gentile e dolce di quel che Abigail pensasse.

«E vuoi sapere perché lo sto facendo?» Chiese Zayn.

Abigail annuì semplicemente.

«Perché tengo a noi, e a te. Non mi sentivo così da anni. Tu mi stai cambiando Abigail. E io credo di provare qualcosa per te.» Spiegò.

Poi si sentì come in imbarazzo, ed uscì dalla camera senza dare spiegazioni.

Compulsive ≫ z.m. Where stories live. Discover now