Una vasca piena di Dom Perignon - Parte III

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SMUT

Voglio stringerlo, voglio stringere Brian forte a me e così aggrappo le gambe alla sua schiena, avvolgendolo tra la schiuma e le bolle, immergo le mani nei suoi riccioli bagnati e poso la mie labbra tra i suoi capelli umidi. Bacio il suo mare nero e le mie mani lo accarezzano dolci, lui non si ferma, la sua lingua è praticamente immersa dentro di me mentre le sue mani stringono il mio fondoschiena per tenermi ben stretta a lui. Ma io non ho alcuna intenzione di scappare, ora.

-Brian... oh Brian, io... io non resisto più, ti prego- mormoro tra i baci -Ti prego Brian, io...-

Brian si ferma, io lascio un po' la presa per consentirgli di alzare la testa e guardarmi.

Poso la mia fronte sulla sua e con voce quasi tremante gli sussurro: -Brian, io... io ti voglio- e mi perdo in quegli occhi nocciola che sono la mia mania, la mia fissazione, la mia stupenda malattia, una malattia da cui non sono mai riuscita a guarire.

-Lilibeth è... è stupendo sentirtelo dire- mi risponde sottovoce -Anche io ti voglio, ti voglio da quando ti ho vista giù alla festa, ti voglio Lilibeth-

Senza dire altro si alza e mi alzo anch'io. Mi abbraccia e ci baciamo ancora un po' prima di scendere pian piano nella vasca borbottante. Brian si siede e io prendo posto su di lui a cavalcioni.

-Io...- tentenno -...Io non pensavo che sarebbe successo ancora-
-Io speravo che sarebbe successo ancora-

Mi alzo un po' sulle ginocchia, quel tanto che basta per entrare ancora in lui. Lo sento sospirare, lo vedo chiudere gli occhi e scorgo sul suo volto quella stessa espressione di beatitudine che assume quando è sul palco a suonare la sua Red Special: Brian fa l'amore con la sua chitarra e io posso affermarlo con certezza.

Poso le mani sulle sue spalle e gli cingo il collo, Brian invece stringe forte ancora il mio fondoschiena e mi aiuta così a salire e scendere a un ritmo sempre più energico, energico come il movimento dell'acqua mista a champagne di questa Jacuzzi. Dieci, cento, mille gocce schizzano dappertutto, bagnano il pavimento, le bottiglie vuote per terra, i flaconi di bagnoschiuma sparsi un po' dappertutto sui mobiletti che riempiono la stanza, bagnano noi che però siamo troppo impegnati ad amarci per interessarci del disastro che stiamo combinando. Lo fisso ancora e noto che anche lui lo sta facendo, chissà da quanto, il suo sguardo è infuocato, eccitato, addirittura sembra arrabbiato, come se stesse combattendo una battaglia da vincere a tutti i costi. Si morde le labbra e poi morde le mie, le sue mani neanche per un attimo hanno smesso di stringere il mio fondoschiena per aiutarmi a muovere e tenere il ritmo che desideriamo entrambi.

-Energico... mi piace farlo così- commenta sorridendo -Mi piace farlo con te-

E si tuffa, è il caso di dirlo, ancora sul mio seno. Afferra tra i denti uno dei miei capezzoli e lo stringe, non molto forte, ma lo stringe, quasi lo morde ed è un dolore così intenso che è piacere esso stesso.

-Io... Brian, io... penso che ci sono- sospiro, perché sento che davvero ormai non posso più trattenermi oltre.
-E non ti trattenere Lilibeth, non farmi aspettare... anche io tra poco... sento che ci sono anch'io Lilibeth-

Sarà che stiamo ormai giocando da più di mezz'ora, sarà lo champagne, sarà che desideravamo entrambi farlo, ma i nostri tempi di durata erano migliori tre anni fa, per quello che ricordo! Ma non m'interessa, voglio lasciarmi andare completamente a lui, solo a lui. E così faccio. Incremento il ritmo per pochi secondi ancora, poggio entrambe le mani ai bordi della vasca per aiutarmi a muovere ancora più velocemente, ma così facendo un fiume d'acqua e champagne si riversa per terra. Il rumore prodotto dall'impetuosa fuoriuscita mi fa voltare per un istante, ma Brian mi rassicura:

On a Trip to Fame - Brian May FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora