•Capitolo 3•

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VFC.

Alle tre in punto, Cami si trova davanti al cancello.

Suona un po' insicura sul da farsi e aspetta che qualcuno le apra.

Non appena il cancello si apre, entra e si dirige verso il portone.

Appena si apre il portone una bambina si lancia addosso a lei, facendola cadere con il culo per terra.

"Judy!"-la rimprovera sorridendo.

"Scusa!"-risponde la bambina.

Ad un certo punto, vengono interrotti da Victor, che con lo sguardo serio, prende Judy in braccio e la rimprovera.

"Non lo fare mai più!"-le dice con tono calmo e pacato, mentre i suoi occhi sputano veleno.

La bambina dispiaciuta abbassa lo sguardo come se fosse pronta per piangere.

Cami si alza da terra e si pulisce i jeans.

"Non c'è bisogno di rimproverarla, non mi sono fatta male."-sussurra Cami.

Victor la guarda male.

"È maleducazione."-risponde serio, mettendo Judy a terra.

Poi la guarda.

"Vai in camera, devo parlare con lei."-le ordina.

Judy guarda Cami che la intima a fare come suo padre le ha chiesto, e così fa.

Victor sospira e si passa una mano nei capelli, per poi spostarsi e fare un cenno a Cami di entrare.

"Seguimi."-ordina Victor.

Cami lo osserva salire le scale, e lo segue.

Entrano in una stanza.

"Questo è il mio studio. Passerò molto tempo qui. Quindi mi aspetto che nessuno entri soprattutto quando lavoro."-l'avverte.

Cami annuisce.

Victor le dice di accomodarsi e così fa.

Poi prende dal cassetto un blocco di fogli.

Un contratto.

"Questo è il contratto. Orario e stipendio. Ha un giorno libero alla settimana e una stanza disponibile."-la informa.

Cami corruga la fronte.

"Perché una stanza, signor Nolan?"-domanda confusa.

"Perché spesso lavoro fino a tardi o sono fuori città per affari, e visto che lei comunque abita lontano le potrà servire."-le risponde, per poi prendere altri fogli.

"Qui ci sono i suoi cibi preferiti, i suoi giochi e i posti in cui la deve portare giocare."-la informa.

Cami alza un sopracciglio, legge e poi guarda il signor Nolan.

"Passa poco tempo con sua figlia, eppure sa tutte queste cose di lei. Paga un investigatore per questo?"-domanda osservandolo ma Victor assottiglia gli occhi.

"Mi sta offendendo o giudicando, signorina..?"-domanda rendendosi conto di non sapere il suo cognome.

"White. Camilla White, signor Nolan. E non sto né offendendo e ne giudicando.. sto solo costatando un paio di cose."-risponde Cami, tranquilla.

"Molto bene."-risponde Victor cercando di cambiare argomento.

Cami si osserva intorno, lo studio è grande con una scrivania, un divano, un tavolino per gli alcolici, un altro tavolino davanti al divano, un tappeto e degli scaffali pieni di libri.

Sulla parete, c'è una foto di lui con Judy.

Cami si bagna le labbra.

"Signor Nolan, per curiosità, ma Judy non ha la mamma?"-domanda Cami.

Victor alza un sopracciglio.

"Delicata.."-risponde calmo.

"Mi scusi, il tatto non è il mio forte."-risponde facendo spalline.

Victor la osserva negli occhi e piega un po' la testa.

"La madre di Judy è ancora viva, sfortunatamente, ma di questo lei non si deve preoccupare. Ha l'obbligo di stare lontano da mia figlia. Altrimenti finirà in carcere. Le basti sapere questo."-le risponde.

Ad un tratto il cellulare di Cami inizia a suonare.

"Mi scusi."-dice Cami e Victor con un gesto della mano le fa capire che può rispondere al cellulare, per poi sistemarsi meglio sulla sua sedia.

"Pronto?"-risponde Cami.

"Come sta andando?"-chiede Tom.

Cami osserva Victor.

"Tom, te ne parlerò a casa ok? Ciao."-chiude la chiamata e posa il cellulare.

"Fidanzato?"-domanda curioso Victor.

Cami lo guarda.

"Amico e coinquilino. Più o meno."-risponde, mentre Victor alza un sopracciglio.

Poi si alza dalla sedia.

"Io oggi non dovrei lavorare, quindi posso stare con mia figlia. Si porti il contratto a casa, lo legga e ritorni domani con esso firmato."-le dice Victor.

Cami si alza e abbassa lo sguardo.

"Signor Nolan, io non ho mai fatto questo lavoro. E ho solo diciannove anni.. se non ci dovessi riuscire?"-domanda Cami mentre prende i documenti, sfiorando la mano del signor Nolan.

Entrambi guardano il punto in cui si sono sfiorati, per poi guardarsi negli occhi.

"Se non c'è la farà sarà licenziata. Ma ancora non ha nemmeno iniziato, qui perché presupporre?"-domanda Victor.

Cami lo osserva.

"Perché preferisco prevedere le cose ed evitare che accadano."-risponde, per poi guardarsi intorno.

"Ha davvero una bella casa, signore."-si complimenta Cami.

Victor accenna un sorriso.

"Non ha ancora visto niente, mi creda."-le risponde, mentre con il braccio la intima ad uscire dallo studio.

Cami così fa, e Victor la segue.

"Le chiamo un taxi?"-domanda Victor.

"No, grazie. Chiamerò un amico."-risponde Cami.

Victor annuisce e le apre la porta di casa.

"A domani, signorina White."-la saluta Victor.

Cami mentre cammina si gira di poco e lo saluta con la mano.

Esce dal cancello e manda un messaggio a Tom.

Pochi minuti dopo, Tom arriva a casa dell'avvocato.

Cami apre lo sportello della macchina e sale.

Da un bacio sulla guancia a Tom e lui parte, per tornare a casa.

"Allora?"-domanda Tom.

Cami si volta a guardarlo.

"Ho accettato. Non avevo altra scelta comunque.. se non voglio rinunciare alla casa, devo accontentarmi di quello che trovo."-sussurra Cami.

Tom la guarda male.

Decide di non aprire però l'argomento soldi.

"La bambina almeno ti sta simpatica?"-domanda Tom.

"Credo che potrei andare d'accordo con lei."-risponde felice.

Arrivati a casa, scendono dalla macchina, ed entrano in casa.

Cami inizia a cucinare, mentre Tom guarda un po' di televisione.

Nel mentre, Cami immagina il giorno dopo, e spera di non sbagliare.

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Buongiorno a tutti, stavo pensando.. e se creassi un profilo instagram dove vi aggiorno sulla pubblicazione dei capitoli o su nuove storie?
Sareste disposte/i a seguirmi?

𝓒𝓪𝓶𝓲𝓵𝓵𝓪.Where stories live. Discover now