3. ᴘɪᴇᴄᴇs ᴏғ ᴘᴀsᴛ

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Il maglione era di una taglia più grande, imbarazzante e con le corna delle renne in rilievo, ma teneva caldo.
E questo era quel che più contava per Charlotte.

«Se non fosse che la gente mi prende per cornuta forse sarebbe pure divertente.» commentò ridendo, lanciando uno sguardo alla costumista che aveva fornito i vestiti natalizi firmati Juventus ai ragazzi direttamente dallo Store.

«Dunque, - parlò il direttore - la stanza per la prima clip è stata sistemata. Manca l'attore, la voce narrante che recuperiamo in seguito e gli effetti speciali... il copione non serve, perchè qui a parlare è solo il narratore.»

«E chi narra?» domandò Leonardo Bonucci cercando di adattarsi a quel maglione forse un po' stretto.

«Abbiamo già contattato Luciana Littizzetto, che verrà domani in quanto oggi era impossibilitata. - spiego il direttore di tutto il lavoro - Uhm, Alvaro? La prima scena è tua.»

Lo spagnolo aggrottò la fronte e ignorò le risate poco virili dei compagni di squadra.
«Qué orgullo.» commentò, andandosi a sedere sulla poltrona.

«Allora, per la seconda scena avevamo pensato a Jones... Charlotte, ci sei?» domandò il direttore.

«Sono io, - rispose la ragazza facendosi avanti - io ci sono sempre.» fece, suscitando le risatine delle ragazze.

«Ci manca McKennie. - sentenziò l'uomo sbattendo le palpebre più volte - Non possiamo girarla ora.»

«Non puoi inserire qualcun altro?» domandò Carlo Pinsoglio, avvicinandosi con le mani dietro la schiena in stile anziano che guarda il cantiere, sbirciando sul copione.

«No. La scena era perfetta così, per il Giorno del Ringraziamento... non sei americana, tu?» chiese ancora il direttore a Charlotte.

Lei annuì.
«Della Virginia, signore. Non esiste stato più bello.» commentò alzando le sopracciglia con finto fare saccente. Doveva ammettere che stava iniziando a piacerle quel lavoro, specie perché era a contatto con i grandi di quella squadra.

«Sì sì.» fece Kristin con un tono come per dire 'credici'.

«Potrei volerti contraddire, sai? - fece Carlo voltandosi verso di lei. Mi sta parlando, si disse Charlotte, uno della prima squadra mi sta parlando. - Dico, senza nulla togliere alla Virginia, ma l'Illinois non scherza.»

«Qualcuno sta parlando di Stati Uniti? - intervenne Juan Cuadrado avvicinandosi con le mani in tasca - Scusate, ma il New Mexico regna.»

Arrivò uno sbuffo, che si rivelò essere di Federico Chiesa, seduto sul divanetto a mangiare M&M's.
Si voltò e poggiò il braccio sullo schienale
«Ma che cazzo andate dicendo? - fece come allibito - Lo sapete vero che New York è il luogo più fantasmagorico di tutta l'intera America?»

Charlotte inclinò il capo.
«Non sapete che spiagge ci sono in Virginia.»

«Che poi scusami, ma mica sei inglese tu?» domandò Juan.

Charlotte aggrottò le sopracciglia.
«Certo che no, io sono americana doc.»

«Ma hai un accento inglese.» obiettò Federico.

«Questo perchè ho vissuto a Manchester sin da piccola, cresciuta dai Citizens.»

«Woh-oh! Hai giocato per il Manchester City? - domandò Carlo ad occhi spalancati - Ma complimenti cara, non è affatto un brutto percorso.»

«Grazie.» rispose in un sorriso Charlotte.

«Ragazzi, dobbiamo girare la terza clip. Per la seconda ci serve Weston. - ricapitolò il direttore giungendo a passo spedito di nuovo presso i ragazzi. Charlotte era talmente occupata a difendere la Virginia nel dibattito con i ragazzi che non si era nemmeno accorta che fosse andato via - Niente, domani ad allenamento ditegli che nel pomeriggio si deve presentare qui obbligatoriamente.»

𝐍𝐄𝐕𝐄𝐑 𝐆𝐎 𝐀𝐖𝐀𝐘 || Weston McKennie Where stories live. Discover now