Poliziotto. Ex militare. Omega. Queste tre informazioni - soprattutto la seconda - venivano assorbite in maniera diversa dalle varie persone che ne venivano a conoscenza. Stupore, ammirazione, gratitudine, tristezza, compassione. Oskar le aveva viste tutte e tutte erano scaturite per motivazioni con cui lui non concordava. Non voleva l'ammirazione perché ciò che aveva fatto in guerra non era degno di quel sentimento, non trovava sensata la gratitudine perché in guerra non ci era andato per salvare il suo paese. Gli ultimi due sentimenti nascevano quando vedevano le cicatrici sul suo collo, come se fossero quelle i peggiori segni rimasti. Di quelli a Oskar non importa, gli importava invece dei fantasmi della guerra che gli infestavano i sogni ogni notte. Del-Koryzov. Il suo cognome era l'elemento più significativo della sua persona. Da quando era un bambino era stato testimone delle reazioni nell'udirlo; dalla paura al rispetto, passando dal disprezzo al desiderio. Il suo cognome era sempre stato una presenza sentita sulle sue spalle, ma da quando era diventato il capofamiglia gli pareva di avere un fardello troppo gravoso da dover reggere. Gli omicidi, i tradimenti, i segreti si accumulavano sempre di più, così come il sangue sulle sue mani. Dante non era certo di chi fossero gli amici e chi i nemici, e i contorni si faranno ancor più sbiaditi quando la sua vita si intreccierá con quella di un poliziotto.