-rischio tutto-

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Katsuki

«Katsuki.» chiama ancora io mio nome, con un tono tutt'altro che casto, riuscendo solo a mandarmi fuori di testa.
«Non sai da quanto tempo aspetto questo momento.» sussurro al suo orecchio, mentre le mie mani si impossessano dei suoi fianchi, stringendoli.

«Quanto tempo credi di poter resistere?» mi provoca, mentre accarezza i miei addominali coperti dalla canottiera nera che indosso.

Quella prima volta ho sentito un brivido, un fremito in tutto il corpo, una scossa sparsa ovunque, le farfalle volavano nel mio stomaco e lei era lì, che mi sorrideva.
No... non mi sorrideva, lei la prima volta voleva dimenticare, noi ci siamo usati entrambi, ma sta volta... è diverso.

«Non resisterò più.» la sua schiena si attacca al muro, mentre il mio corpo si incolla al suo.
«Era quello che volevo sentire.» ghigna, mentre mi spinge via da lei, fissandomi con uno sguardo predatorio.
«Fammi vedere quanto ti sono mancata, Katsuki.»

Non me lo faccio ripetere due volte, la raggiungo nuovamente, mentre la prendo in braccio, bruscamente, a mo' di sposa, portandola verso la nostra vecchia camera da letto.
Il suo corpo viene a contatto con il morbido materasso, per poi essere schiacciata contro di esso, da me.

Le sue labbra si attaccano alle mie, iniziando una danza famelica, violenta, riportandomi indietro, risucchiato da milioni di ricordi.

«Aspetta.» la fermo, riportandola con la schiena attaccata al letto, tenendola per le spalle.
«Non avevi detto che non eri più disposto ad aspettare?» chiede, provocandomi.
«Voglio che tu sappia, che non ti lascerò più andare via da me, mai più. Non so cosa succederà dopo questa notte, non so se tornerai a casa tua o... deciderai di rimanere qui, so solo che qualunque decisione prenderai, io ti seguirò.» respiro a fondo, frenando la mia voglia di prenderla immediatamente.

«Rimango qui, Katsuki.» sussurra.

Lei... rimane qui.

«Perché?» chiedo, accarezzandole una guancia.
«Ora non voglio parlare, quindi o mi scopi subito o dovrò fare da sola.» ride, mentre una sua mano scivola verso il mio inguine, provocandomi numerose scosse di piacere per tutto il corpo.
«Chissà perché, mi hai convinto.» ricambio la risata, abbassando il collo alto del suo costume da Hero.
Appena i miei occhi sfiorano la sua pelle, mi ci fiondo, prendendo in ostaggio un lembo di essa tra le mie labbra.

La succhio, la mordo, mentre il suo bacino cerca di venire a contatto con il mio, evidentemente bisognosa quanto me di avermi dentro.

«Sei ancora così impaziente, piccola.» sussurro al suo orecchio, per poi scorgere il livido che le ho lasciato sul collo, contornato dalla sagoma dei miei denti.
«Katsu...» si lamenta sotto si me.
«Cosa c'è, piccola?» chiedo, con voce sensuale.
«Toglimi questo maledetto costume.» ordina.
«Ai tuoi ordini.» sussurro.

Le sfilo il costume di pelle che indossava, scorgendo la sua figura quasi del tutto nuda, pronta per me.
Fisso ininterrottamente le sue cicatrici, capendo solo ora quanto realmente mi siano mancate.
«Le tue cicatrici, Dio se mi sono mancate le tue cicatrici.» sussurro, notandone anche qualcuna in più, rispetto a pochi anni fa.
Sfioro quella sul fianco, la stessa provocata da suo padre.
Dalle sue labbra esce un sospiro flebile, il quale non sfugge al mio udito.
Bacio il suo taglio cicatrizzato, sentendo il suo colpo riscaldarsi.

Senza preavviso, le sue mani calde mi tolgono freneticamente la canottiera, ammirando il mio petto scolpito, anch'esso lacerato da alcune cicatrici, procurate sul lavoro.
«Cristo... queste su di te sembrano ancora più sexy.» si lamenta, per non avermi ancora avuto.
Mi sfila anche la tuta grigia che indosso, per poi scorgere il mio membro già eretto, stretto dal tessuto dei boxer.

CICATRICI -Bakugo Katsuki x Oc-Where stories live. Discover now