-effetto-

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Shinso = Brain ( non so il suo nome da Hero nell'anime, quindi lo invento, mi sembra giusto)
Electro = Atlas

Katsuki

«AH, ma per favore, ancora definisci me un aborto a lungo termine.»
Questa voce...
Il mio cuore smette definitivamente di battere, mentre mi giro, tra la folla, osservandola in tutto il suo splendore.
Erano anni che volevo rivederla, anni che volevo risentire la sua voce rimbombare nelle mie orecchie.
Soltanto guardandola, sento che la crepa del mio cuore sta già iniziando a chiudersi, facendomi provare una sensazione di sollievo indescrivibile.

Sfila nel suo bellissimo completo nero verso il padre, mentre indossa sul viso un'espressione incazzata, che farebbe paura a chiunque.

Sfila nel suo bellissimo completo nero verso il padre, mentre indossa sul viso un'espressione incazzata, che farebbe paura a chiunque

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È bellissima, perfetta, lo è sempre stata.

Ogni passo che fa, verso quel figlio di puttana, sento il mio cuore allargarsi, lo sento di una taglia in più, come se fosse stata lei ad averla per tutto questo tempo, come se una parte dell'amore che provo per lei l'avesse seguita fino ad ora.

«Sapevo che saresti arrivata, Titania.» ghigna il bastardo, mentre apre le braccia, volendo abbracciare la figlia.
«Non. Osare. Toccarmi.» ringhia lei, pronta a scagliargli un gancio destro in pieno viso, che alla fine non si risparmia, facendolo cadere sul pavimento gelido della sala.

Una fottuta Dea.

«Sai, ti ricordavo meno violenta, Scarlett.» si alza a fatica, mentre si massaggia la parte colpita.
«Ricordavi male.» la voce roca con cui lo dice potrebbe anche farmi venire all'istante.
Sorpassa il bastardo, andando verso Endeavour, che le stringe la mano.

Noto che non è cambiata poi di molto.
I suoi capelli forse sono un po' più corti di prima, si sarà alzata, più o meno, di tre o quattro centimetri.
Il suo corpo è più tonico di quanto ricordassi e quel costume risalta le sue forme perfettamente.

So che sta molto attenta a non incrociare il mio sguardo, lo so, ma devo riuscire a riaverla, costi quel che costi.

Al suo fianco compare l'uomo che credo di odiare di più al mondo, forse anche di più di Medeku.
Il mio sangue ribolle di rabbia solo alla sua visione.
PARAFULMINI DEL CAZZO...
Che cazzo ci fa lui qui, eh?!
Non poteva rimanere dov'era?!
Cazzo, se stesse con lei?
Se avesse preso il mio posto?
Facile così, no?!

Per quanto mi riguarda, il mio nemico è lui.
Odio solo pensare alle sue mani su Scarlett, è una cosa che mi manda in bestia.
La cosa che però, mi fa incazzare ancora di più, è che lei era mia, lei stava con me e io, come un cretino, l'ho lasciata andare, senza inseguirla.
Dovevo farlo.
Non avrei mai dovuto permettere che le mani di quel bastardo la sfiorassero anche solo con un dito.

Durante la riunione, non riesco ad ascoltare nemmeno una singola parola di ciò che si dice, perché ogni cellula del mio corpo è concentrata su di lei, sulla mia Scarlett.
Guardo ogni singolo movimento che fa, osservando la grazia che non credevo neanche possedesse.
No, invece sì, ricordo quanta grazia aveva ogni volta che si metteva a cavalcioni su di me, con quel sorriso pieno di malizia e lussuria.
Ricordo tutto, ogni singolo particolare di lei.

Una mano mi tocca la spalla.
«Amico, sei rimasto incantato?» Kirishima mi chiama, tentando di risvegliarmi dal mondo dei sogni.

C'è un solo pensiero nella mia testa ora: lei, la voglio, ora e per sempre.

«Secondo te sta con quel parafulmini?» chiedo, vedendo che le circonda la vita con un braccio, per poi essere miseramente respirato da lei, che toglie bruscamente la mano del parafulmini dal suo fianco.
Ah! Te lo meriti, figlio di puttana!
«Devo essere sincero?» chiede.
«Si, capelli di merda.»
«Secondo me scopano.» minchia, sincero per davvero. «Ma Scarlett non lo ama, lei ama ancora te.»
«Perché lo pensi?» chiedo, mentre continuo a fissarla.
«Perché mi ricordo come ti guardava, un amore come quello non svanisce mai, credimi.» sorride.

Un'amore come il nostro non finisce mai.

Scarlett
Sento costantemente i suoi occhi rossi su di me, non c'è dubbio, mi fa ancora quel fottutissimo effetto.
Sento la sua presenza opprimente, ma allo stesso tempo, vorrei correre tra le sue braccia per sentirmi di nuovo a casa, al sicuro.
Perché poi era così che mi faceva sentire: protetta e... a quanto pare, mi fa ancora sentire così, ma non posso tornare sui miei passi.

Continuerò a ripetermi questa frase fino a quando non me ne sarò andata.
Dopo aver salvato Keigo, me ne andrò, di nuovo, sperano che questa volta, riesca a riprendermi il pezzo di cuore che lui mi ha rubato, anche se credo sia impossibile.

È difficile dimenticare qualcuno che ti ha dato così tanto da ricordare.

«Da quanto tempo, Titania.» delle braccia mi circondano il collo da dietro, mentre sento profumo di lavanda.
«Da quanto tempo, Brain.»
Mi giro verso il mio amico, notando i suoi cambiamenti corporei e la sua espressione solare... molto solare... fin troppo solare.

«Perché sorridi così tanto?! Guarda che mi accechi, rimettiti quella fottuta maschera!» scherzo, mentre mi corpo gli occhi, come se mi stesse accecando per davvero.
Ride, mentre rido anche io.
«Come stai?» chiede.
«Bene.» rispondo.

«Brain, hai visto Blocks?» chiede Atlas, riferendosi a Rory.
«Credo sia verso l'ingresso, Electro.» indica l'imponente porta.
«Grazie.» gli sorride, ma non prima di avermi lasciato un bacio sulla guancia.
Appena se ne va, ricevo una sguardo di intesa da parte del mio migliore amico, che io respingo, mostrandogli il mio pungo destro, amichevolmente... logico.

«TITANIA!» urla Momo da lontano, correndo verso di me e facendomi quasi cadere a terra.
«Creaty!» sorrido, mentre cerco di respirare nel suo abbraccio.

«Non mi hai chiamata neanche una volta!» dice, indignata.
«Non era mia intenzione, sono stata occupata con il lavoro...» giustifico, proclamando il falso.
Voglio dire... il lavoro non mancava, ma sapevo e so tuttora che se avessi sentito la sua voce che mi implorava di tornare per Kastuki, sarei stata capace di farlo.

Lei non voleva che me ne andassi, sosteneva al cento per cento la mia relazione con il biondo e voleva durasse.
Mi avrebbe chiesto di tornare, perché semplicemente anche lei l'avrebbe fatto se fosse stata nella mia stessa situazione.
Lei sostiene l'amore, come sostiene quello che c'era tra me e Katsuki.
Sarebbe subito tornata sui suoi passi per Shoto, ma io non sono come lei, non sono innamorata dell'amore.

Dopo la riunione, nel quale si è diviso che sono una piccola squadra di eroi andrà in soccorso di Hawks, domani, mi dirigo sul tetto del palazzo, cercando di scappare da tutti quegli abbracci e soprattutto da Atlas.
Crede davvero che stiamo insieme?!
Non sono stata abbastanza chiara?!

Nella squadra di salvataggio c'è anche Katsuki... mi perseguita ovunque, cazzo.

Inizio ad osservare le stelle, cosa che ormai faccio da parecchi anni.
Quest'agenzia possiede l'edifico più alto dell'intera città.
Il panorama da qui è spettacolare.

«Bel panorama, non credi?»
Questa voce...

CICATRICI -Bakugo Katsuki x Oc-Where stories live. Discover now