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𖡼

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Niente

Letteralmente niente

Nemmeno un muro ancora in piede contro cui la voce di Samantha potesse rimbalzare, dandole l'occasione di parlare con il proprio eco.

Macerie, fumo, niente di tutto ciò che c'era prima.

Non esisteva più.

Tutto ciò che rimaneva del mondo che non aveva mai avuto l'occasione di conoscere, erano briciole.

Travi e cemento, fiamme, vetri spaccati che inondavano le strade distrutte, macchine fatte a pezzi e abbandonate sul ciglio della strada, vicino a loro i corpi sfocati dei loro conducenti.

Il verde con il tempo offuscò il rosso del fuoco e il grigio del cemento, ricrescendo lentamente nel deserto che era diventato il mondo, e insieme a lui cresceva Samantha. Vedeva la sua figura invecchiare ad una velocità sorprendente, i suoi occhi collezionavano rughe, i suoi capelli si allungavano, e le sue ossa cominciavano ad abbandonarla mentre spingeva lo stesso misero carrello pieno di sprovviste, il vetro che usava come specchio e che spuntava dagli scarti che aveva raccolto le mostrava il passare degli anni, e la sua solitudine.

Una solitudine morbosa, estenuante e perenne, così soffocante da ridurre l'ossigeno che arrivava al suo cervello abbastanza da evocare la figura, la bambola dai contorni indefiniti che camminava al suo fianco, spingendo il suo stesso carrello sfocato, poi le loro strade si dividevano, Samantha trovava qualche goccia d'acqua, del cibo, e la sua mente rinsaniva per un paio di giorni prima di ricadere nel declino, e così incrociava nuovamente la sua amica.

Samantha gridava in quei giorni, la sanità la colpiva, e cercava di svegliarsi, tirandosi i capelli, ferendosi, gridando contro ogni superficie, perdendosi nei boschi ricresciuti.

La sua voce era distrutta, roca, supplicante, e guardava il cielo aspettando di aprire gli occhi e tornare a casa, nella casa degli Hargreeves insieme a Klaus, nel soggiorno di Allison, nella cucina di Eliott, a casa sua insieme ai suoi genitori e Tini, persino il laboratorio del dottore le sembrava un'alternativa migliore.

Piangere ormai era impossibile, non aveva abbastanza acqua in corpo per poter bagnare il terreno con le sue lacrime salate, e la rossa si limitava a singhiozzare a quattro zampe, non osando alzare la testa verso il cielo dello stesso colore, un rosso vomitevole, apocalittico, distruttivo.

<<Miller! Mille- Samantha!>> Samantha sentì finalmente la sensazione delle lacrime, la sua pelle sembrava rinata, e anche se le sue tempie stavano esplodendo aprì gli occhi di scatto ignorando il dolore lacerante che arrivò insieme alla luce artificiale del soggiorno di Eliott.

TIED || five hargreeves²Where stories live. Discover now