Capitolo cinque

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Jungkook

Dopo aver fatto una salutare ed abbondante colazione seguita da un buon bicchiere di latte vado in palestra per fare qualche esercizio, sarei voluto andare da Jimin come prima cosa ma sono solo le sette del mattino e stanno tutti ancora dormendo. Voglio proprio sapere perché ha voluto far cessare ogni cosa, non che io non glielo voglia permettere ma vorrei solo capire il motivo. Ci deve essere qualcosa sotto che lui non vuole io sappia, era troppo strano ieri sera e poi perché volermelo dire così all’improvviso e non parlarne invece il giorno dopo, aveva fretta? Davvero non capisco. Mentre arrivo alla mia ultima flessione una voce roca, tipica di quando si è appena svegliato, attira la mia attenzione.

<<Jungkook…ti alleni a quest’ora.>>

Mormora ancora assonato Taehyung stropicciandosi gli occhi, non so cosa ci sia al mondo di più bello di vederlo di prima mattina da poco sveglio. Sorrido vedendolo appoggiato sulla soglia della porta della palestra, sembra non reggersi in piedi per il sonno.

<<Io non sono pigro come te, tigrotto.>>

<<Non sono pigro.>>

Sbuffa venendo verso di me per poi allacciare la braccia intorno al mio busto poggiando il viso sul mio petto per poi chiudere le palpebre.

<<Disse mettendosi tra le mie braccia per dormire ancora.>>

<<I tuoi addominali sono comodi ed il tuo corpo è caldo.>>

Si strofina contro di me facendomi ridere, amo questa sua parte affettuosa mi ricarica di ogni energia.

<<Hai fatto colazione?>>

Nega con la testa mugugnando.

<<Vieni, ti preparo qualcosa io.>>

Cerco di muovermi ma continua a restare attaccato a me perciò decido di prenderlo in braccio stile sposa, lui continua a tenere gli occhi chiusi stringendosi al mio collo. Andiamo in cucina dove trovo tutti gli altri che mangiano e cucinano, c’è anche Jimin che sta parlando con uno Yoongi un po' infastidito.

<<Ecco i due piccioncini, buongiorno.>>

Dice proprio Jimin, lascio Tae sul divano e vado verso di lui.

<<Possiamo parlare.>>

<<Certo, dimmi.>>

<<Non davanti agli altri.>>

Sussurro per non farmi sentire, la sua espressione muta mostrandosi agitato.

<<Ma stiamo facendo colazione.>>

<<Jimin.>>

Lamentandosi frustrato mi segue in corridoio dove si appoggia al muro continuando a guardare per terra.

<<Voglio solo sapere cosa è successo.>>

Resta in silenzio iniziando a torturarsi il labbro che gli libero avvicinandomi a lui per poi accarezzarlo.

<<Allora? Cosa c’è che non puoi dirmi?>>

Deglutisce spostando via la mia mano facendomi allontanare di qualche centimetro.

<<Non posso dirtelo JK, scusa.>>

<<Ma perché?>>

<<Perché…>>

Si blocca forse non sapendo cosa dire, vedendolo così in difficoltà decido di arrendermi.

<<E va bene, lasciamo stare.>>

Can you love me? (TAEKOOK)Where stories live. Discover now