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21 SETTEMBRE


Caro diario,
Cerco il più possibile di non pensare a lui. Sai a chi mi riferisco. Ricorda chi sono, ma non possiamo stare insieme, inoltre Axel mi ha confessato il suo amore. Spero che questo film che sto vivendo non finisca in tragedia. Il nonno mi è di grande aiuto, circa una settimana fa i miei genitori e mio fratello sono tornati ed è arrivato anche mio nonno dal Belgio. Sono molto felice di vederlo e di averlo qui. Ieri mattina ci siamo svegliati tutti molto presto e il nonno mi ha raccontato di quando era piccolo. Questo mi ha fatto tornare in mente quando da bambina, ogni giorno per due mesi, rientravo a casa dall'asilo, scendevo dall'autobus e salivo quei due gradini bianchi all'entrata, poi restavo ferma sul pianerottolo e mi voltavo verso la vecchia quercia. Sotto uno dei suoi grandi rami nonno aveva costruito una piccola casetta di legno e io l'avevo arredata con un paio di sedie prese dalla cucina e una piccola asse di legno - sorretta da due mattoni che mi aveva aiutato a trasportare papà - che faceva da tavolino. Io e Liam andavamo lì per disegnare e raccontarci tutti i nostri segreti. Potevamo entrare solo noi, gli altri per entrare, quando eravamo anche noi nella casetta, dovevano indovinare la parola d'ordine segreta, ovviamente nessuno l'ha mai indovinata perchè a nessuno interessava veramente entrare. La parola era Licole forever, ovvero l'unione dei nostri nomi: Nicole+Liam. All'età di 6 anni eravamo ancora troppo piccoli per capire che non esiste un per sempre e che niente è eterno. Dopo neanche due settimane ci siamo stufati di quella casetta, non ce ne siamo curati più, si è riempita di ragnatele e stava arrivando l'inverno, il nonno l'ha distrutta promettendoci che in primavera avrebbe costruito qualcos'altro, e così fece. Ci costruì una bellissima altalena che ancora non si è rotta, mi basta affacciarmi dalla finestra della mia camera per vederla, è ancora lì, sotto un grande ramo le cui foglie creano tanta d'ombra.
Il nonno mi ha raccontato dei giochi che faceva da piccolo con i suoi amici, di come andava a scuola a piedi e mi ha detto che non c'erano tutte queste comodità: gli autobus, le macchine, i cellulari, era tutto totalmente diverso. Oggi devo presentare un progetto di italiano e come tematica ho scelto questo. La classe dovrà fare per un po' tutto quello che è stato scelto dall'alunno. Oggi tocca a me e dirò alla classe di provare a vivere un paio di giorni come facevano i nostri antenati.

<<Nicole muoviti è arrivata Sophie!>>. La voce della mamma di Nicole arriva dal piano di sotto.

Chiude il diario e lo infila di nuovo nel cassetto della scrivania. Prende una spazzola e si da una pettinata veloce, non ha bisogno di spazzolarli troppo, usa talmente tanti prodotti quando li lava che restano sempre perfettamente lisci. Prende lo zaino che ha posato per terra il giorno precedente e scende le scale saltellando.

<<Ciao nonno>> Nicole saluta prima il nonno con dei bacetti sulle guance, poi con un cenno della mano saluta i genitori. Guarda oltre di loro ma non vede nessuno, suo fratello sta ancora dormendo.

<<Andiamo>> dice rivolta a Sophie. Le ragazze salgono in macchina e il padre chiude la porta di casa mentre Nicole chiude lo sportello del passeggero.

Non ha mai avuto tanta confidenza con i suoi genitori, da piccola l'hanno sempre lasciata con baby sitter o con zie lontanissime di cui lei non conosceva neanche l'esistenza e quando c'erano era come se non ci fossero. Nicole non è mai riuscita ad essere affettuosa con loro come lo è con le altre persone.


Tutti gli alunni si precipitano in aula e ognuno si siede al proprio posto.

La professoressa entra con un'aria di superiorità, posa i libri che aveva fra le braccia sulla cattedra, si sistema gli occhiali sul viso e augura il buongiorno alla classe.

Nicole viene chiamata a esporre il suo progetto e ne sono tutti entusiasti, l'idea piace a tutti tranne a un ragazzo in fondo alla classe, poggiato in un angolo che obietta, ma lei non gli da retta, non è neanche sicura che la stia ascoltando.

<<Quindi per questa giornata e quella di domani propongo di vivere come i nostri antenati, senza telefoni e tutte le altre comodità>> prende la scatola che è sulla cattedra e la scuote, Sophie è la prima ad alzarsi e infilarci dentro il telefono, gli altri seguono il suo esempio dopo qualche secondo.

Ovviamente vivere come i loro nonni comporta diversi cambiamenti. Non possono usare i cellulari, i loro rimarrano li a scuola fino al giorno dopo e a casa non avrebbero dovuto usarne altri, ne computer ne tablet, Nicole dubita che tutti rispettino questa regola.

Domani per andare a scuola dovranno andare tutti a piedi, perciò si dovranno alzare molto prima del solito.

La professoressa, che l'ha fissata per tutta l'ora mettendole ansia, le rivolge un sorriso e applaude. Le dice che la sua è un'idea molto originale rispetto alle precedenti.

Nicole a questa affermazione non risponde a parole, china solo la testa in segno di ringraziamento, poi torna a posto mentre la prof inizia a spiegare.

<<Aprite il libro a pagina 279>> dice prima che Nicole entri nei suoi pensieri e si isoli dal mondo.

Ogni sguardo [In revisione]Where stories live. Discover now