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Nicole prova ad alzarsi dal divano ma ha ancora una spalla dolorante, probabilmente è dovuto alla caduta sul cemento dopo la frenata della macchina, riesce a muoverla e a poggiarci il peso del corpo, le fa solo un po' male, fortunatamente non dovrebbe essere rotta, se la professoressa di anatomia non ha sbagliato la sua spiegazione dello scorso anno.

<<Nicole... Come ti senti? >> chiede Jace.

<<Chi sei? >> risponde Nicole. Lo sguardo di Jace è perso, gli occhi si spalancano. Oddio ha perso la memoria, pensa subito Jace. <<dai Jace scherzo! >> gli fa un lieve sorriso e gli da una pacca sulla spalla.

Lui si rilassa quando vede che il suo è solo uno scherzo. Aveva realmente creduto che avesse perso la memoria.

<<Non perdi mai il senso dell'umorismo, riesci sempre a farmi ridere anche nei momenti peggiori. Anche quando stai male>> dice Jace.

<<Comunque sto bene, più o meno ecco vedi mi fa un po male qui >> dice Nicole indicando la spalla e dalla sua bocca esce un verso di dolore quando ci poggia su la mano.

Lui prende altri cuscini e glieli mette sotto la testa, poi le solleva la testa e la rimette giù. Tutto lo sforzo di Nicole per mettersi seduta è andato perduto.

<<Ora riposati, io vado a prepararti qualcosa da mangiare, devi rimetterti in forze>> dice Jace.

<<No! Sto bene, devo alzarmi, devo andare al ballo, anzi, dobbiamo andare al ballo>> precisa Nicole.

<<Non ci pensare neanche, tu te ne starai qui buona e tu riposerai e io sarò qui per soddisfarre qualunque tua esigenza>> il suo tono è calmo e pacato.

<<Ma io non posso>> replica Nicole.

In quel momento non riesce quasi neanche a girare il collo. Il dolore di quando era distesa lì per terra torna sul suo corpo piano piano e in questo momento le fa male quasi tutto. Ma è un dolore sopportabile se solo si vuole.

<<Sta giù>> le dice Jace tornando con una tazza di the caldo, lo avvicina alla sua bocca e tira un po' su la sua testa sorreggendola con la sua mano <<a te ci penso io>>.

Wow. È bello sentire quelle parole. A te ci penso io. Prima d'ora nessuno le aveva pronunciate così sinceramente per lei, è sempre lei a pensare agli altri e nessuno si preoccupa mai di lei, non in questo modo. Jace si sta veramente prendendo cura di lei.

<<Perché ti stai prendendo cura di me? Avresti potuto lasciarmi nel primo ospedale più vicino>> la domanda sorge spontanea.

<<Perché non dovrei?>> dice Jace facendo un sorriso sinistro. Tipico di Jace rispondere a una domanda con un'altra domanda, pensa Nicole.

Cerca di godersi il momento senza pensare troppo al perché. Ma ora davvero, non può mangiare, non puó lasciare Sophie nei pasticci, deve trovare la forza di alzarsi, non può fare altrimenti. Con la mano sinistra Nicole toglie la coperta dalle sue gambe e poggia i piedi nudi sul pavimento.

Non si era neanche resa conto di non avere più né scarpe né calzini ai piedi.

<<Jace dove sono le mie scarpe? E la mia giacca?>>in quel momento si resi conto di essere rimasta con solo una magliettina blu di cotone, anche il suo giacchettino è sparito ma li dentro quella stanza non fa affatto freddo, Jace probabilmente ha alzato il riscaldamento per lei.

<<Non ti serve saperlo, tanto tu non uscirai da questa casa>> dice Jace, poi incrocia le braccia.

<<Non puoi tenermi qui dentro prigionieria>>

Ogni sguardo [In revisione]Where stories live. Discover now