Capitolo 2

721 30 16
                                    

Una volta giunto a casa Illumi si infilò nella sua stanza per avere un po' di privacy e tentare di far chiarezza sulla sua condizione, doveva capire come mai il suo corpo, dopo tanti anni di silenzio, aveva deciso di rivelarsi e rifilargli una tale fregatura.

Dalla sua libreria ripescò un vecchio libro che avevano usato per istruirlo sul sesso e sulle dinamiche nella speranza di avere qualche spiegazione, ma oltre alle spiegazioni approfondite su come un essere umano si riproduceva, maschio o femmina che fosse, non aveva trovato niente di interessante riguardo le dinamiche.

Frustrato gettò il libro in un angolo remoto della stanza e si mise le mani tra i capelli: lui doveva sapere.

L' unico computer non finito nelle grinfie avide di Milluki gli balzò all'occhio e ci si fiondò davanti con di nuovo la speranza ad accarezzargli lo spirito, riuscì ad accedere al sito di Hunter dove inserì quello che stava cercando nel motore di ricerca: sviluppo in ritardo della dinamica omega.

Una volta pagato l'importo richiesto vari risultati gli vennero proposti e lui cominciò a leggere: secondo molti dottori lo sviluppo in ritardo poteva essere causato da forti traumi subiti o da una situazione di profondo denutrimento e debolezza che bloccavano la crescita del fisico e di conseguenza anche lo sviluppo della dinamica, ma non era ciò che stava cercando.

Si era quasi arreso quando incappò in un articolo che destò la sua attenzione: il medico in questione spiegava che la dinamica omega poteva tardare a svilupparsi se l'individuo percepisce che l'ambiente attorno a sé non è sicuro; essendo una dinamica che implica la capacità di riproduzione, evento che rende il corpo fragile e non adatto al combattimento, l'essere omega impone all'individuo di trovare un posto da considerare protetto sia per sè che per una possibile prole futura, per cui la natura aveva fatto in modo che la dinamica rimanesse latente, come congelata, fino al verificarsi di quella condizione.

Era esattamente ciò che gli era capitato: era nato in una famiglia di assassini, dove lo avevano allevato con l'idea che gli omega erano esseri deboli, infimi e che andavano uccisi per evitare scocciature con cui era meglio non avere a che fare.

Lo avevano cresciuto insegnandogli a tenere tra le mani un coltello, ad affinare la sua mira per un omicidio a distanza, a passare inosservato quando strappava una vita e a coprire le proprie tracce se inseguito, il suo corpo era stato sottoposto ad allenamenti sulla resistenza che verrebbero considerati inumani da chiunque e le arti marziali lo avevano reso letale.

In un ambiente del genere, completamente permeato dall' idea che uccidere fosse una cosa normale, dove bisognava tenere la guardia alta perchè non si sapeva mai se e quando i tuoi genitori ti avrebbero testato per vedere se fossi attento o quando uno dei tuoi fratelli aveva deciso di giocarti un brutto scherzo, era chiaro come mai la dinamica omega non si fosse sviluppata.

I suoi occhi scuri scorsero ancora un poco l'articolo ricavando altre informazioni che di fatto sembravano descrivere la sua esperienza: c'era anche un'altra possibilità, previo allontanamento dall'ambiente nocivo, che poteva far emergere la natura omega intrinseca ed era l'incontro con un alpha ritenuto capace di garantire protezione.

Si passò una mano sul viso e strinse le palpebre per un attimo: conosceva Hisoka da tempo e all' inizio lo aveva solo considerato una seccatura, poi passando del tempo con lui contro la sua volontà, aveva imparato ad accettarlo e sopportarlo fino ad apprezzarlo a modo suo, ma questo non voleva dire che quando voleva fare sesso non lo facesse faticare; lo faceva sentire potente, appagato e sottilmente divertito vederlo tutto intento nel tentativo di sedurlo.

A parte la sua famiglia non c'era nessun altro alpha che frequentava con la costanza con cui era a contatto con Hisoka, quindi non poteva che essere lui ad aver contribuito a riattivare la sua dinamica sopita; da quando avevano iniziato ad avere un'intimità, per quanto scarna di smancerie e forse anche un po' selvatica, Illumi si era sentito per la prima volta in vita sua in balia degli eventi, con la guardia abbassata e la mente vuota, letteralmente abbandonato nelle mani di Hisoka ed era stata la sensazione più liberatoria con cui si fosse confrontato.

Mandorle e fragoleحيث تعيش القصص. اكتشف الآن