4. Bella anche così.

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"Sei di chi non vede l'ora
di poterti vedere,
anche se ti ha già visto ieri."

⛅⛅⛅

2015

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2015

Starnutisco per l'ennesima volta per poi prendere un fazzolettino e soffiarci all'interno, sperando di pulire il naso. È da due giorni che sono un relitto vivente a causa di una maledetta influenza.
Mentre tutti i miei amici sono a mare a divertirsi, io mi ritrovo a casa, perennemente in pigiama, a fare zapping alla televisione e spruzzare medicinali all'interno delle narici per riuscire a respirare.

Riesco ad alzarmi, strascicando i piedi mi dirigo verso la mia camera dove il cellulare è sotto carica.

Mi piego sulle gambe doloranti per controllare se ci sono dei messaggi che non ho letto o delle chiamate perse.

Non appena mi rendo conto di ciò che sto facendo, spalanco gli occhi e poggio nuovamente il telefono per terra.

Da quando mi importa andare a controllare se qualcuno mi ha cercata?

La risposta è così assurda che mi rifiuto di accettarla. Perché non può essere per lui.
Non esiste.
Non esiste che io inizi a controllare il cellulare nella speranza di ricevere un messaggio da parte di quel lampione di Christian Romano.

Ha iniziato a chiamarmi tutte le sere.
All’inizio non gli rispondevo per poi propinare lui qualche scusa, ma alla fine avevo ceduto.

Mordo l'interno della guancia mentre penso a una scusa plausibile per queste strane sensazioni che stanno iniziando a insinuarsi dentro di me.

Chris sta cercando a tutti i costi di subentrare nella mia quotidianità.

Mi sveglio ritrovandomi il messaggio del buongiorno da parte sua, il pomeriggio ci vediamo in spiaggia, la sera sul lungomare e, infine, mi addormento parlando al telefono con lui.
Tutto questo va avanti da oramai qualche settimana.

Sta diventando così naturale vederlo e parlarci che sto iniziando ad abituarmi alla sua presenza e questa cosa non va  affatto bene.

Perché io li conosco i tipi come lui, quelli che ti fanno credere importante e poi in realtà adottano lo stesso atteggiamento che credevi riservato a te soltanto con chissà quante altre.

Sto per alzarmi dal pavimento sul quale alla fine mi sono seduta, quando il nome di Chris illumina il display del cellulare.

Rispondo al terzo squillo, giusto per non sembrare che io stessi aspettando una sua chiamata.

«Ehi piccola, finalmente!» la voce di Chris risulta leggermente alterata al cellulare.

Adesso mi ha affibbiato anche quello stupido nomignolo e non sembra intenzionato a smettere di usarlo.

«Ciao Chris», la mia di voce è tremendamente nasale.

«Come ti senti?», domanda e non capisco se è veramente preoccupato o se me lo sta chiedendo tanto per fare conversazione.

«Uno schifo, sia dentro che fuori» ammetto, lanciando un'occhiata allo specchio da parete sulla mia destra.

Ho delle occhiaie assurde, il naso arrossato, le labbra gonfie e screpolate e i capelli...quelli sono proprio in condizioni pietose, raccolti in uno chignon disordinato.

«Quindi suppongo che neanche oggi potrò vederti» asserisce.

Sembra triste all'idea. Mi dico che non può essere vero e che probabilmente è solo una mia impressione.

«Non è la fine del mondo. Sono sicura che troverai qualcun'altra da punzecchiare.»

Lo metto alla prova per non so quale assurdo motivo. Mi sto torturando le mani attendendo una sua risposta.
Chris però scoppia a ridere, una di quelle risate che nascono spontanee e fanno vibrare tutto il petto.

«Piccola, sei gelosa per caso?» Si prende gioco di me, una volta che ha smesso di ridere.
Ci penso un attimo e già la cosa mi infastidisce perché, se solo me lo avesse chiesto tre settimane fa, sarei stata io quella a scoppiare a ridere. Invece non sto ridendo affatto e ci sto pensando seriamente.

«Di cosa, esattamente?» domando con un tono fin troppo sarcastico.

«Ti dà fastidio se guardo le altre in spiaggia anziché punzecchiare te tutto il tempo?», mi sembra quasi di averlo davanti, mentre si porta il labbro inferiore tra i denti e mi guarda con aria scherzosa.

Non l'ho mai visto fare così per ora, dunque, non ci ho mai pensato sul serio, ma non posso rendere lui partecipe delle mie lotte interiori.

«Certo che no!» rispondo con sicurezza, sperando che se la beva.

«Bugiarda!» mi accusa.

Alzo gli occhi al cielo anche se so che non può vedermi.

«Guarda che non sono gelosa.» Ribadisco.

«Quindi...se ti dicessi che mi ha scritto una mia diciamo...amica perché ha intenzione di parlarmi di una cosa, non ti darebbe fastidio?»

Mordo l'interno della guancia, mentre cerco di dare un senso a questo improvviso bruciore di stomaco e al fatto che mi stanno tremando le gambe.
Un’amica che ha intenzione di parlargli? E se volesse dichiararsi con lui?

«Che significa “diciamo amica”? Una persona è tua amica oppure non lo è!» Ribatto, senza rispondere alla sua domanda.

«Significa che lei vuole di più e anche che ci ho scopato, più di una volta.»

Il modo in cui mi ha appena risposto, mi sbatte in faccia la realtà ancora una volta: Chris può avere chi vuole, quando vuole e io non sono altro che una ragazzina di sedici anni troppo inesperta e ingenua per i suoi standard.

Sento le guance andare a fuoco e improvvisamente i miei occhi azzurri vagano per tutta la mia cameretta. Una ragazza con la quale Chris ha avuto dei rapporti sessuali e che sa essere innamorata di lui, gli vuole parlare.
È ovvio che vuole provare a convincerlo a mettersi con lei!
Mi alzo in piedi di scatto, facendo staccare il telefono dalla carica e senza curarmi delle gambe doloranti, inizio a camminare avanti e indietro, sembro una biglia impazzita.

«Tu...» provo a mettere insieme qualche parola, ma ho la mente in subbuglio.

Il pensiero che Chris abbia fatto sesso con una sua “amica”, che lui la senta e magari la veda per farlo nuovamente chissà quando e chissà dove, mi fa sentire...non lo so spiegare.

Forse sono arrabbiata, forse mi sento delusa o forse sono semplicemente gelosa perché mi sta chiaramente facendo intendere che per ogni volta che io lo allontano, qualche sua “amica” lo attrae a sé.

«Giulia, ci sei?» Reclama la mia attenzione.

Sbatto le palpebre più volte e prendo un respiro profondo.
«Sì, ci sono. È solo che mi hai lasciata un po' spiazzata. Non credevo avessi amiche del genere.» Ammetto, cercando di non lasciar trasparire il fastidio che sto provando.

Ecco, adesso non ho più voglia di sentire la sua voce e vorrei solamente staccare la chiamata, ma così facendo risulterei infantile, nonché gelosa.

«Non ricambio i suoi sentimenti ma pur di starmi vicino si è proposta di essere amici con benefici.» Mi spiega, come se così facendo potesse migliorare la situazione.

«E tu ovviamente hai accettato...» mormoro a voce bassa con tono canzonatorio.

«Sì, ovvio! Chi è il matto che rinuncerebbe a una scopata? È stata lei a proporsi e io sono stato chiaro sin dal principio. Io non provo niente e mai proverò qualcosa per lei.» Afferma.

Il modo in cui sta parlando sta spaventando dentro me la ragazza che aveva già paura di avvicinarsi a lui.

Chris è quel tipo di ragazzo, lo sapevo già, quindi perché mi sorprendo tanto?

Forse perché credevo davvero di essere speciale per lui? Forse perché in un mese non ha neanche tentato di baciarmi, facendomi capire che non vuole mettermi fretta?

O magari non lo attraggo così tanto…

«Adesso devo andare, ho la testa che mi scoppia.» Invento la prima scusa plausibile per staccare quella chiamata infernale.

«D'accordo piccola, riposa, mi raccomando

Sembra dolce e preoccupato, ma è possibile che tenti solamente di infilarsi nelle mie mutande quindi devo costringere me stessa a non credere a nulla e a staccare senza rispondere.

Resta Ancora Un Po'Where stories live. Discover now