Arriva la tempesta

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Hiro

Devo ancora riprendermi dopo quello che è successo. Troppe cose tutte insieme.

Zia aveva telefonato ai suoi amici e ci aveva comunicato che ci sarebbero venuti a prendere il prima possibile.

Mi aveva detto di fare le valige. Non voglio andarmene ma le ho dato retta. Sembrava spaventata.

Mentre ci preparavamo ha telefonato ai miei amici e li ha avvertiti di prepararsi. Almeno ci saranno anche loro, ovunque dovremo andare.

Poi il terreno ha tremato violentemente e le persone in strada hanno iniziato a urlare. Mi sono affacciato alla finestra e ho visto una grossa trivella che usciva da un buco enorme nel terreno. Era proprio davanti casa nostra.

Baymax si era affacciato con me e, tempo pochi secondi, era già sceso in strada. Gli sono corso dietro e fuori l'ho trovato che teneva tra le braccia una ragazza con una tuta rossa, come una supereroina.

Zia ci ha fatto rientrare e ha sbarrato il bar e la porta di casa, e io ho portato la ragazza in camera mia.

Adesso è distesa sul mio letto a riposare. Le ho tolto la maschera e ho scoperto che ha dei brutti graffi sul viso. Glieli ho disinfettati con delicatezza e poi sono rimasto a guardarla.

Ha i capelli neri come la notte e lunghissimi, il naso tondo e le orecchie a sventola. È carina. Se ne sta con le mani strette a pugno e sembra avere gli incubi.

Sento il calore affiorarmi alle guance.

"Hiro." Mi volto per sentire cosa vuole Baymax. Si china verso di me e sul suo petto compaie la scala del dolore, solo che questa volta le faccine sono diverse. Partono da una impassibile fino a una rossa con gli occhi a forma di cuore. "In una scala da 1 a 10, quanto valuti il tuo amore?"

Arrossisco ancora di più e scatto in piedi. "Cosa? Di che parli?"

"Da quando ti sei messo a guardarla la tua temperatura corporea è salita, il sangue ti è affluito alle guance e il tuo battito cardiaco è aumentato."

Gesticolo, agitato. "Non dire sciocchezze. Non so nemmeno chi è. Smettila, ok?"

Baymax inclina la testa di lato. "A me puoi dirlo. Secondo le mie informazioni tra migliori amici ci si rivela i nostri segreti. Se non a un migliore amico, a un membro della famiglia. Io sono entrambe le cose."

Mi passo una mano sulla fronte e sospiro. "Sì hai ragione. Ma ti dico che non è niente. Ora dimmi se sta bene."

La scala dell'amore sparisce dal petto di Baymax e lui punta lo sguardo sulla ragazza. "Non ha lesioni gravi, solo sgraffi un po' dappertutto. Non è in pericolo. La sua temperatura corporea e il suo battito cardiaco erano molto alti quando l'ho trovata, e ora sembra essersi calmata un po'."

"Grazie." Mi siedo accanto a lei. Perché indossa quella tuta? Chi è? Da dove viene? Non l'ho mai vista prima d'ora. Sembra avere la mia età.

Allungo una mano verso di lei e le sfioro i capelli con la punta delle dita.

Poi i suoi occhi si spalancano di colpo.

Violetta

Ho fatto un incubo, vero? Ho paura.

Il Minatore è tutto quello che mi ricordo. Voglio mia madre, mio padre, i miei fratelli.

Spalanco gli occhi. Vedo un ragazzo della mia età che mi sta toccando i capelli. Grido e mi allontano.

Il ragazzo si alza dal letto e dice: "Calma calma. Non voglio farti del male. Ti ho aiutata."

"Chi sei?" Mi accorgo che dietro di lui c'è quella grossa palla bianca che avevo visto prima di svenire. "Chi è lui? Cos'è?"

"Lui è Baymax, è un robot. Ti ha trovata."

Baymax mi guarda e alza un braccio. "Ciao, io sono Baymax."

La sua voce è calma e rassicurante. "Ciao." risaluto, confusa.

Nella mia città ci sono dei robot che aiutano noi umani, ma non ho mai visto un Baymax prima d'ora.

"Che parte di Pix è questa?"

"Pix?" chiede il ragazzo, confuso.

Baymax risponde: "Non conosciamo Pix. Noi siamo della Fazione di Anima, a San Fransokyo."

Rimango a bocca aperta. "Anima?" Sono in un'altra Terra. "Questa è Anima." No. La Terra è la solita, ma la Fazione è diversa.

"Questa non è la mia Fazione."

Il ragazzo si passa una mano tra i capelli, sorpreso. "Vieni da un'altra Fazione?"

Annuisco, piano.

"Ma com'è possibile?"

"Un cattivo, il Minatore, mi ha trascinata qui. Lo stavo combattendo con la mia famiglia."

"Sei una supereroina?"

"Sì."

Baymax dice: "Anche noi siamo supereroi."

"Baymax!" lo sgrida il ragazzo.

Istintivamente mi porto una mano al viso. La mia maschera non c'è più! "Dov'è la mia maschera?"

"Accanto a te."

Abbasso lo sguardo e la vedo.

"Non credo che in questo momento le nostre identità segrete siano importanti." dice Baymax.

Io e il ragazzo ci guardiamo profondamente. Sbuffo e dico: "Non mi hai ancora detto chi sei."

"Giusto. Sono Hiro, Hiro Hamada. Sono un quindicenne d'intelligenza avanzata che studia all'università. Sono a capo della Big Hero 6, un gruppo di supereroi. E tu?"

"Sono Violetta Parr, figlia di due supereroi. Ho ereditato da loro i miei poteri e la mia squadra è la mia famiglia."

Hiro annuisce, poi chiede: "Che significa che hai ereditato i poteri?"

"I miei genitori hanno dei poteri, quindi ne ho anch'io."

"Nascete con i poteri? Com'è possibile? Io ho creato delle tute ai miei amici ma non abbiamo poteri."

Faccio spallucce. "Non so che dirti."

Dalle scale si affaccia una giovane donna. "Oh, ciao. Fortuna che stai bene. Hiro, dalle queste da mettersi. Ti staranno un po' grandi, ma starai bene. Preparatevi, fra poco vengono a prenderci." Lascia a Hiro degli indumenti e torna giù.

Hiro mi passa una felpa e dei pantaloni della tuta con delle scarpe a tennis. "Mia zia. Dice che siamo in pericolo e che dei suoi amici verranno a prenderci per portarci al sicuro."

"Devo tornare dalla mia famiglia."

Hiro mi guarda con compassione. "Mi dispiace tanto ma non so come aiutarti a ritrovarli. Vieni con noi, magari loro possono fare qualcosa."

Esito e lo guardo. Sembra che voglia aiutarmi davvero. Che altra scelta ho? "Ok."

Mi sorride e non posso fare a meno di ricambiare il sorriso. "Bene, allora ti lascio un attimo."

Si avvia giù e Baymax lo segue.

Mi tolgo la tuta e la ripiego con cura, poi indosso gli abiti della zia di Hiro. Non sono così grandi, si vede che è una donna minuta.

Quando sono vestita mi siedo sul letto e ripenso a prima di abbandonare la mia famiglia. Mamma mi aveva detto di non andare. E Flash. L'ultima cosa che ho fatto prima di lasciarlo è stato sgridarlo. Mi salgono le lacrime agli occhi.

Sento il vento che aumenta fuori, poi un tuono fortissimo.

Hiro si affaccia dalle scale e dice: "Andiamocene via di corsa."

Autrice

Ciao ecco il nuovo capitolo. Scusate il ritardo ma ho avuto dei problemi. Spero vi piaccia. :)

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