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KUROO'S POV
Non potevo crederci, avevo fatto più di un'ora di macchina per osservarlo e conoscerlo meglio ed ero finito a parlare con il piccoletto della squadra dei corvi. Non che mi dispiacesse parlare di pallavolo con quel mandarino. Anzi era anche molto simpatico e solare, ma non era quello il mio intento.

Certo, avevo detto a Bokuto che volevo già ritornare alla struttura per fare compagnia a Yaku, che era anche vero, ma più di ogni altra cosa volevo scoprire qualcosa in più sul suo compagno di stanza.

Quel compagno di stanza che stava immobile seduto sul suo letto, non sapendo che fare.

Kenma...così ha detto Yaku

Sicuramente non era a suo agio in quell'ambiente, con ben due persone ancora sconosciute. Sarei voluto andare da lui e provare a dirgli qualcosa. Ma prima che potessi farlo, Kenma era già scomparso. Come diamine ha fatto?

< Kenma dove stai andando? > Gli chiese Hinata. Seguii il suo sguardo, fino a trovare il ragazzo misterioso intento ad uscire dalla porta.
< In g-giardino > Disse solo, e poi sparì.

< Ah scusatelo, non ci sa fare con le persone. > Lo giustificò il suo amico.
< Non c'è bisogno di scusarti! Se preferiva andare in un altro posto non c'è nessun problema. > Dissi tranquillizzandolo.

< Hinata, c'è per caso un bar qui o qualcosa del genere? > Pronunciai la prima balla che mi era saltata in testa.
< C'è la mensa, ovviamente chi non è paziente deve pagare, ma puoi prendere da mangiare anche tu. >
< Okay e dove sta? >
< Appena esci svolta due volte a destra e una a sinistra. > Mi spiegò. Anche se lui non abitava lì, si vedeva che ci passava molto tempo.
< Io ho un po' di fame, oggi non ho cenato, quindi andrò a prendermi qualcosa. > Detto questo mi precipitai fuori dalla stanza.

Ovviamente non dovevo andare nella mensa. Ero andato fin lì per scoprire qualcosa di più e volevo farlo a tutti i costi. Iniziai a correre verso il giardino, cercando di raggiungerlo. Esultai quando vidi la sua chioma bionda spostarsi trai sentieri. Lo seguii lentamente e a distanza, così che non potesse notarmi.

Dove vuole andare?

Vidi che aveva rallentato il passo, così lo feci anche io, in modo che non si accorgesse di me. Se fosse successo ero sicuro che non sarei sopravvissuto.

Lo seguii  sul retro della struttura, fino ad arrivare a una piccola parte di giardino nascosta. Non mi stupii che Kenma andasse nei posti nascosti e che nessuno conosceva. Questa cosa mi mise anche molta malinconia, però.

Inizialmente mi nascosi dietro una panchina, poco lontana da lì, e solo dopo qualche minuto lo raggiunsi.

Mi spaventai da morire quando lo vidi arrampicarsi su un albero enorme come se fosse lo scivolo di una parco giochi. Era davvero agile mentre afferrava quei rami, che a lui sembravano molto familiari. Arrivato molto in alto, si fermò e rimase in piedi. Sembrava come se stesse afferrando una cosa dalla corteccia. Non capivo come facesse a non avere paura, se fosse scivolato di solo un centimetro si sarebbe rotto tutte le ossa.

Maledizione. Che faccio?

< Ehi, che diavolo stai facendo lì? > Chiesi ad alta voce, in modo che lui potesse sentirmi. Il gattino girò la testa di scatto e mi guardò con gli occhi spalancati. Era di nuovo in allerta. Ma mi presi letteralmente un infarto quando mise male un piede e scivolò dal ramo. Oh no no no no no.

Chiusi subito gli occhi, codardo come ero. Se si fosse fatto male sarebbe stata colpa mia, e se fosse morto non me lo sarei mai perdonato. Alla fine ero io che l'avevo distratto. Quando trovai il coraggio per riaprire gli occhi rimasi notevolmente sorpreso.

The ethereal tree // KurokenWhere stories live. Discover now