CAPITOLO TRE

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Hogwarts era caotica: ci vivevano un centinaio di adolescenti, ognuno con i propri problemi, con le proprie ansie, con le proprie battaglie. Era il luogo sicuro dove ogni mago tra gli undici e diciotto anni sognava di tornare, dopo ogni estate. Era una scuola, certo, ma era anche casa.
Lily attraversò il corridoio, facendosi a stento largo fra la marea di giovani maghi che quel giorno avevano deciso di intasare il corridoio del quinto piano, proprio davanti all'aula di Aritmanzia. Era appena finita l'ultima ora di quel lungo venerdì d'autunno, quindi tutti si stavano riversando nei corridoi della scuola, scappando dalla prigione che erano le lezioni. Mancavano pochi giorni alla fine del mese e quindi al banchetto di Halloween. Halloween era la festa che Lily preferiva in assoluto, subito dopo il Natale. Le decorazioni, gli scherzi, i dolci. Lily adorava Halloween, per ogni cosa.
Un ragazzo evidentemente più piccolo di lei le diede una spallata.
<< Sta' più attento! >> gli urlò dietro lei, massaggiandosi leggermente la spalla.
"Vanno tutti così di corsa" pensò la rossa, fermandosi e appiattendosi contro il muro del corridoio, per non farsi travolgere dalla folla. 'Tutti così frenetici. Corrono così tanto, che i loro pensieri non riescono a tenere il passo."
Marlene si fermò esattamente accanto a lei << Ecco dov'eri! Non vieni a fare il tifo per me, sugli spalti? >> le chiese la bionda. Lily, che fino a quel momento aveva continuato a guardare gli studenti che si muovevano veloci, finalmente, si voltò verso la sua migliore amica. La McKinnon indossava già la divisa della squadra e in una mano manteneva la sua Tornado.
<< Ma non eri già nella squadra da due anni? >> chiese Lily, confusa. Ricordava, anche se aveva visto davvero poche partite, che la sua migliore amica avesse alzato la coppa l'anno scorso assieme al Capitano, ovvero Potter.
<< Andiamo, Lily! >> esclamò lei, esasperata << Sono giorni che te lo ripeto. Ogni anno si rifanno le selezioni.>> La ragazza, poi, assunse un tono di voce più basso e profondo <Aver ottenuto il posto l'anno precedente non ti assicura il posto quest'anno, chiaro, schiappe? >> continuò << Testuali parole di James. >>
<< Ma non ha senso! Avete anche fatto degli allenamenti. >>
<< Si, è vero. Siamo rimasti io, James e Frank e Michael nella squadra. Abbiamo bisogno di un cacciatore e due battitori. >>
<< Non capirò mai queste regole.>> Lily si sistemò la tracolla della borsa sulla spalla e poi fece segno alla McKinnon di farle strada verso il campo da Quidditch.

James sorvolava, in sella alla sua fidata scopa, il perimetro del campo. Molti nuovi arrivati si erano presentati alle selezioni, sicuramente più di quelli degli anni precedenti. Per James quello era il secondo anno da Capitano ed anche l'ultimo: l'anno successivo la squadra sarebbe passata nelle mani di Michael Baston un abile cacciatore del sesto anno. Ogni volta che lo guardava sbaragliare la difesa avversaria, il Potter pensava che nessuno avrebbe saputo guidare la squadra meglio di lui, dopo la sua partenza. Micheal era il fratello minore del suo primo Capitano, John Baston. John era stato il suo Capitano solo per un anno, al secondo anno, ed era stato la sua guida, anche fuori dal campo. Avevano un gran bel rapporto, nonostante la differenza d'età. Quando Michael aveva fatto le selezioni, James si era reso conto che non solo condivideva la passione del fratello, ma anche il talento: era una forza della natura, un vero portento sulla scopa.
Distratto dai suoi pensieri nostalgici, James non si rese conto del tempo che passava e della piccola folla che si era radunata sul campo in attesa che il Capitano desse il via alle selezioni. James guardò velocemente verso il basso, facendo segno a Frank di raggiungere gli anelli. Cercò fra le innumerevoli teste, una bionda e venne preso dal panico quando non la vide da nessuna parte. Mentre Frank gli volava accanto, gli disse << Dove diavolo è Marlene? Non pensi che ci abbia mollato, vero?>>
<< Verrà, James. Stai tranquillo.>> Frank prese posto a difesa degli anelli, ma continuava a lanciare squardi preoccupati verso il castello, nella speranza di scorgere Marlene, come al solito in ritardo.
James si rivolse a l'unico altro ragazzo che indossava la divisa della squadra, Micheal, e gli disse di fare qualche tiro per testare, giusto per, Frank, che si rivelò, come al solito, il miglior portiere che il Potter avesse visto. Ovviamente, James confermò immediatamente i ruoli dei due ragazzi.

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