CAPITOLO QUATTRO

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<<C'è stato un altro attacco.>> disse Mary, leggendo la Gazzetta del Profeta, a Lily, la mattina successiva a colazione, mentre la rossa spalmava la marmellata di fragole su un biscotto
<<Dove?>> rispose lei, posando il coltello sporco nel piatto, sospirando affranta.
<<Londra. Nella Londra Babbana.>>
Lily ebbe paura di chiedere altri dettagli, spaventata dal possibile numero di vittime. Si voltò a guardare il tavolo dei Serpeverde ed osservò a lungo Narcissa, che, come al solito, sedeva composta, mentre sorseggiava dalla sua tazza, impeccabilmente elegante.
<<Buongiorno>> disse Marlene, sedendosi, seguita da Alice <<Che fine ha fatto Remus?>>
<<Non lo so.>> rispose triste Lily, mentre tornava alla sua colazione.
<<Andiamo ad Hogsmeade, vero?>> chiese Alice alle sue amiche.
<<<Si, dai. Per favore.>> le diede manforte Marlene congiungendo le mani per pregare le altre due ragazze. Mary rise, alternando lo sguardo tra Lene e Lily, in attesa di una sua conferma, che non tardò arrivare. Lily acconsentì, ma alle sue amiche non sfuggì il lungo sguardo triste che lanciò a Remus, appena entrato nella Sala, seduto, ancora una volta, lontano da lei.

<<Dai, Lily. Sorridi un po'>> le disse Alice, trascinandola per le strade di Hogsmeade, qualche ora più tardi <<Si va da Mielandia? Ho finito le scorte di Gelatine tutti i gusti più uno!>>
Lily guardava quella piccola ragazza dai capelli corti, così felice e le si strinse il cuore. Sapeva che le sue amiche non l'avrebbero mai lasciata sola, una volta uscite da Hogwarts e per questo temeva per loro. Non voleva che succedesse qualcosa ad una di loro, per colpa sua, per difendere lei.
Alice corse dal suo fidanzato, lasciandole la mano e Lily venne affiancata da Mary.
<<Non ci hai parlato?>> le chiese, alludendo a Remus.
<<Non ancora, ma ho intenzione di farlo.>> le rispose, sorridendo leggermente.
<<Cosa è successo, Lily?>> Mary la fermò, trattenendola per un braccio. Ormai, erano rimaste solo loro in quella piccola strada del paesino magico. Lily chiuse gli occhi, prendendo un respiro profondo, poi guardò la sua amica.
<<Credo che la divisione dei Malandrini sia avvenuta per colpa mia.>>
Mary non chiese nulla, la guardò negli occhi, chiedendole di parlarle con lo sguardo e la guidò ad una panchina lì vicino. Le due amiche sedettero in silenzio per un po', poi Lily iniziò a raccontarle di quella sera in dormitorio e di come la mattina successiva James e Sirius non si parlavano più.
<<E tu credi che tutto questo stia accadendo perchè James stava per spiegarti tutto?>>
<<Non credo, Mary. Ne sono certa.>>
<<E Remus e Peter? Perché avrebbero dovuto evitarti?>>
<<Per non prendere una posizione tra loro due. Non lo so, Mary.>>
La McDonald le poggiò una mano sulla spalla, rimanendo in silenzio -Vedrai che si risolverà tutto.-
Lily mentre guardava la strada, consolata da una delle sue migliori amiche, vide una figura sgusciare furtiva tra i vicoli. "Che sta combinando?" si chiese. << Mary, scusami un secondo. Ti raggiungo ai Manici, va bene?>> Mary annui titubante e la seguì con lo sguardo, mentre scompariva tra i mattoni rossi.
Lily si strinse nel mantello. Nonostante fosse solo il 31 ottobre, la temperatura poteva già essere definita invernale. Lily si chiese se fosse davvero un freddo climatico, oppure il freddo della guerra, contro il quale i maglioni e i caminetti accesi non bastavano.
Vide quella figura incappucciata davanti ad una porta chiusa, di una casa oltre la strada. Si nascose dietro l'angolo, in modo da riuscire a vedere quella strana figura. Proprio mentre la porta si apriva, qualcuno piombò accanto all'incappucciato, bloccandogli il polso. Lily sfoderò la bacchetta, in caso le servisse, poi guardò il volto di colui che era appena arrivato e si ghiacciò quando incontrò due occhi grigi, come il cielo annuvolato prima di una tempesta.
<<Che stai facendo?>> esclamò arrabbiato, allontanando l'altro dalla porta con una spinta
<<Non ti riguarda, Sirius. Vattene.>> rispose l'incappucciato e Lily poté ascoltare una voce maschile, ancora non del tutto adulta. Sirius era qualche centimetro più alto e più robusto, sicuramente più imponente e forte. Afferrò nuovamente il braccio del ragazzo davanti a lui e gli tolse il cappuccio. Lily trattenne il fiato quando si rese conto che il ragazzo che Sirius aveva seguito era suo fratello, Regulus.
<<Lasciami, Sirius!>> esclamò il più piccolo, divincolandosi senza riuscire a scappare
<<Ti sbagli, Regulus. Mi riguarda. Mi è sempre riguardato.>> disse Sirius, avvicinandolo a sé
<<Sei tu a sbagliarti. Non ti riguarda più.>> disse il più giovane dei Black, sussurrando le sue parole taglienti.
<<Sarai sempre mio fratello, Reg.>> disse Sirius dolcemente, lasciandolo andare.
<<Hai smesso di essere il mio quando hai varcato la soglia di Grimmuld Place, per l'ultima volta. Ora vattene. Non è un posto adatto a te.>> Regulus si allontanò di qualche passo, lasciando Sirius immobile ad incassare quelle parole. Lanciò l'Alohomora sulla porta ed entrò.

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