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Premessa.
Alterno scene film scene libro. Non ricordo tutti i dialoghi quindi non arrabbiatevi in caso sbagliassi qualche frase grazie.


Passarono i giorni e a quanto pare chiunque stesse scrivendo le lettere, era molto insistente.

Spuntavano lettere da tutte le parti, dalle fessure della porta, della finestra, dal camino.
Gli zii permisero ai due di trasferirsi nella camera dove Didley metteva le sue cianfrusaglie, rotte, dimenticate o semplicemente mai utilizzate.

Le lettere arrivarono anche lì.

Zio Vernon una domenica sbotto. Prese l'intera famiglia e si mise in viaggio.

Andarono in una catapecchia in mezzo al mare, lo zio era convinto che li nessuna lettera sarebbe arrivata e quindi dopo un po' di giorni li avrebbero lasciato stare.

T/n non sopportava i continui lamenti di Dudley, come anche il fratello e, anche se non lo davano a vedere, gli stessi genitori.

Era il 30 luglio mancavano pochi minuti alla mezzanotte e i due gemelli si ritrovavano rannicchiati vicini sotto un lenzuolo, contando i secondi.

57...

Si sentì un tuono che fece sobbalzare T/n

58...

Harry cominciò a disegnare una torta per terra con la sabbia mettendo undici lineette che dovevano rappresentare le candeline

59...

Un altro tuono fece sobbalzare entrambi, T/n prese la mano di Harry, mancavano ormai pochi secondi.

00:00

<tanti auguri Harry> <tanti auguri T/n> si dissero, stavano per soffiare sulla sabbia quando però un boato li fece alzare di scatto, la porta si sfondò rivelando l'immagine di un grosso uomo.

Era alto più di due metri, una lunga e folta barba, come i capelli, crespi e neri. Non sembrava avere uno sguardo minaccioso, aveva grosse guance e occhi neri.
Le scarpe erano quattro volte quelle dello zio Vernon e le mani erano grosse quanto la seduta di una sediola.

Il gigante rimise apposto la porta per poi sprofondare nel divano dove prima era situato Dudley.
<oh a proposito, credo di essermici seduto sopra ad un certo punto, ma il sapore dovrebbe rimanere lo stesso> subito dopo tirò fuori dal lungo giubbotto una scatola con all'interno una torta con una scritta verde che diceva "tanti auguri Harry e T/n".

<scusa ma chi sei?> gli chiese Harry che teneva ancora per mano la sorella <oh si certo scusate Rubeus Hagrid, custode delle chiavi e dei luoghi di Hogwarts.> si presentò il gigante <Immagino che voi due sappiate tutto riguardo Hogwarts> aggiunse poi lui.
I due ragazzi fecero di no con la testa, non si erano nemmeno accorti della presenza degli zii, che erano palesemente furiosi.
<per diana ragazzi, ma non vi siete mai chiesti dove i vostri genitori hanno imparato tutto?> i ragazzi erano sempre più confusi <tutto cosa?> gli chiese T/n <non ditemi che non lo sapete> disse l'uomo gravando la sua voce <voi due siete mago e strega ragazzi miei. È presto con un po' di pratica sarete sicuramente fantastici!> zio Vernon si posizionò con un fucile davanti ad Hagrid minacciandolo di farlo uscire.

Lui di tutta risposta fece un fiocco con la canna del fucile e si rimise seduto sul divano. <scusi ma credo di non aver ancora capito... magia?> chiese T/n.

<ma certo Lily e James Potter i maghi più amati durante l'epoca di voi-sapete-chi. La magia insomma come credete che siano morti i vostri genitori> disse poi lui <non erano morti per un incidente d'auto?!> dissero in coro i due riferendosi agli zii <Lily e James Potter morti per un incidente d'auto?! È un affronto!> urlò l'uomo alzandosi di scatto dal divano dirigendosi verso i signori Dursley.

<come sono morti allora?!> sbotto T/n <oh e facciamola finita! È vero. I vostri genitori non sono morti in un incidente d'auto. La mia perfetta sorella di sposò con quel Potter, anch'esso uno di quei maghi. Nasceste voi, e come non potevate non essere altrettanto strambi. Poi sono saltati in aria come dei petardi e ci capitaste voi in mano.> T/n aveva gli occhi lucidi, ora capiva che in realtà il sogno che continuava a fare era un ricordo.

Harry non credeva alle sue orecchie.

<chi li uccise> chiese <oh noi non diciamo il suo nome...> disse <Hagrid per favore> lo prego lui <va bene... Vol... Voldemort...> sussurrò, Harry stava per ripetere il nome ma il gigante lo blocco.

<bene. Io direi di andare a comprare il necessario per la scuola che ne dite?> chiese alzandosi <oh no loro non ci andranno! Lo abbiamo giurato quando li abbiamo presi> grido zio Vernon <e immagino che c'è lo impedirà un babbano come te giusto?> rispose Hadrid <babbano?> <una persona senza poteri magici. Questi ragazzi sono segnati dal giorno della loro nascita, studieranno alla scuola di magia di Hogwarts sotto la custodia del miglior preside del mondo magico. Albus Silente.> gli rispose con tono severo e altezzoso <non manderò in una stupida scuola con uno stupido vecchiaccio> rispose Vernon <Mai. Insultare. Albus Silente. Difronte a me.> lo minacciò il gigante.

Dopo altre varie minacce i tre uscirono dalla catapecchia, salirono sulla moto e si misero in viaggio.

Finirono in un bar con persone abbastanza strane, almeno per loro. Nonostante Harry e T/n non conoscevamo nessuno, tutti li salutavano, gli stringevano le mani, gli rivolgevano dolci sorrisi.

Incontrarono anche uno dei professori. Il balbuziente professor Raptor.

Hagrid li portò dietro il locale, cominciò a dare qualche colpetto contro i mattoni che, come per magia, si aprirono rivelando un enorme via, piena di negozi e persone. Donne adulte, anziani bambini. Scope, gufi, gatti, rospi, bacchette, calderoni, tuniche e libri. Per non parlare dei negozi con vari dolciumi.

<come prima cosa andate da Olivander. Vi servirà una bacchetta. Io devo prendere una cosa> l'uomo gli indicò una direzione per poi girarsi <ma Hagrid... noi non abbiamo soldi per pagare> disse Harry <oh certo. Venite con me. Che pensavate che i vostri genitori vi lasciassero a secco?> gli rispose ridendo.

Li portò in una struttura che si poteva tenere in piedi solo per magia a parere di T/n, molto bella certo ma sembrava anche instabile.

Entrarono dentro dove trovarono piccoli esserini che lavoravano e che di tanto in tanto gli lanciavano qualche occhiataccia.

Recuperarono i soldi necessari e anche uno strano pacchetto, di cui Hagrid però non fece parola...

Uscirono dalla banca e poi si divisero. I fratelli verso Olivander, come detto in precedenza, Hagrid invece non lo aveva specificato, ma andò dalla parte opposta alla loro.

La sfregiata e il rosso {Fredxreader}Where stories live. Discover now