Capitolo 3

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Kat camminava avanti e indietro per la stanza, le pareti un viola acceso, quasi bianco, davano alla camera un'aria tranquilla. Il bianco e soffice tappeto contro i suoi piedi nudi, e l'insieme odorava di lilla. Poteva sentire il suono del ventilatore a soffitto, solo un piccolo vortice che le permetteva in qualche modo di dormire la notte.

Non poteva aiutare, ma poteva sentire di non essere più al sicuro. Quest'uomo sapeva dove viveva, e a lui ovviamente non piaceva il fatto che Kat si era tinta i capelli. Cosa c'era di cosi nel farlo in ogni modo? I capelli naturali erano semplicemente troppo semplici, lei voleva essere selvaggia- maggiormente in modo da sembrare selvaggia perché lei non aveva mai toccato droga in vita sua- lei voleva essere diversa.

Il suo colore preferito con cui si era mai tinta i capelli era rosso con delle spesse strisce gialle. Era molto luminoso, e la faceva apparire molto giovanile e divertente. Lei amava anche il makeup, ma si concentrava per lo più su capelli e vestiti. Non aveva mai prestato attenzione alle marche degli accessori che comprava; se vedeva un articolo di abbigliamento che le piaceva, lo comprava.

Marie Johnson, la madre di Kat apparì, stornendola.

"Oh, ciao mamma," sospirò sedendosi sul letto ed aspettandosi il peggio. Si sedette sul letto vicino a lei.

"Sto per andare al negozio visto che tu non lo hai fatto stamattina presto, ma prima di farlo, voglio che tu mi dica qualcosa sull'uomo. Ti ha fatto qualcosa?" Sussurro, mettendo una mano sulla spalla della figlia. Dopo che l'uomo se ne era andato, Kat si era precipitata su in camera sua prima che sua madre avesse potuto domandargli cosa fosse successo.

"Quando ero in farmacia a comprare altra tintura per capelli," cominciò Kat. "Lui si è avvicinato a me e mi ha detto che tingere troppo i capelli, li avrebbe uccisi."

"Questo è tutto?"

"Bene, no"

"Mrs. Johnson sapeva di non essere pronta per ciò che la figlia stava per dire. "Cos'altro ha fatto dolcezza" Le chiese.

"Mi ha afferrato la mano e mi ha detto di dirgli il mio nome"

"Oh, Kat," Marie ansimò, terrficata. "Sei consapevole di quante informazioni può avere qualcuno semplicemente conoscendo il tuo primo nome, cara," poi tirò la figlia in un abbraccio. "Penso che dovrai stare a casa di un amico per un pó di giorni, giusto?"

Lei avrebbe dovuto vedere cosa succedeva, e sapeva che questo era per il meglio. Sospirando, lei silenziosamente concordò. "Ok, starò a casa di Adam per ora. Per quanto tempo credi che debba stare?"

"Non lo so, dolcezza."

Mrs. Johnson era incerta se chiamare la polizia o meno, pensando che avrebbe solo aumentato il rancore dell'uomo sconosciuto. Lei voleva semplicemente tenere sua figlia al sicuro. "Portati solamente abbastanza vestiti per una notte, chiamerò Mrs. Kennedy e le spiegherò la situazione."

"Okay" Kat obbedì prima di afferrare una borsa di tessuto colorata che era appesa alla fine del suo letto, piena di vestiti a caso dentro, insieme ad uno stick di eyeliner, una bottiglia di mascara ed una spazzola per capelli. Nonostante la situazione, non voleva sembrare brutta di fronte al suo migliore amico per il quale anche se non lo avrebbe ammesso le piaceva da mesi. La mamma di Kat lasciò la stanza per comporre il numero dei loro vicini.

Aveva appena finito di imballare e stava per aprire la porta quando sentì una voce soffice e vellutata echeggiare lontano da lei. Era la sua voce.

"Kat, dove stai andando dolcezza?"

Sentiva che l'uomo non intendeva dire 'dolcezza' in un modo suggestivo, ma come se fosse suo padre. Ma lei sapeva che quell'uomo non era suo padre. Kat aveva già cominciato a tremare e lentamente ritrasse la mano dal pomello metallico della porta, abbassandolo al suo fianco. Non riusciva a guardarlo, e sapeva di non poter urlare per sua madre. Lei non voleva che le venisse fatto del male. Posò la borsa che era sulla sua spalla sul pavimento.

"Stavo per andare a casa di un amico" Mormorò, gli occhi sul pavimento. Poteva sentire i suoi deboli passi sul tappeto, prima che la presenza fosse direttamente dietro di lei. Si chinò a recuperare la sua borsa di tessuto. Molti degli oggetti che erano lì dentro, lui non li approvava; reggiseni neri e mutandine nere a strisce, magliette a maniche lunghe che lasciavano molto all'immaginazione, jeans aderenti blu scuro, ed una dolce tuta zebrata. Ma lui si accigliò vedendo il makeup.

"Kat, lasciami vedere la tua faccia," Sussurro con una lieve paura. Lei obbiettò e giro il suo corpo, guardando in alto l'uomo per un breve momento prima di deviare lo sguardo al pavimento. Lei ansimò tranquillamente poi sentì lui stringerle il mento inclinandogli la testa in alto. Con suo orrore, i suoi occhi avevano una linea nera spessa attorno, e c'era del mascara sulle sue belle ciglia lunghe. "Vedi, questo è ciò che ti fa il makeup; ti brucia gli occhi. Stai già piangendo per questo. Togliti il makeup."

Lui però non sapeva che quelle lacrime non erano per il makeup. Nonostante ciò, sorpasso l'uomo e si mise davanti lo specchio, dove vicino ad esso c'era un tavolo con tanti accessori di makeup ed una pattumiera. Lui guardò approvando così lei prese dell'ovatta bagnata di olio e gradualmente rimosse l'eyeliner ed il mascara. Prese un fazzoletto di carta e tolse l'olio.

"Bene. Non è meglio ora?" Sussurrò con un piccolo e simpatico sorriso sulla faccia. Kat annuì per soddisfarlo, pensando che in verità non poteva essere padre. "Qual'è il tuo colore naturale di capelli?" Chiese lui alla fine.

Kat difficilmente trovò il coraggio di parlare, ma mormorò la parola bionda. Lui non poteva aiutare più, le sue braccia lentamente si avvolsero attorno al suo corpo tremante così lui cominciò a piangere nei suoi capelli fiammeggianti brillanti.

"Oh, dolcezza," Lui singhiozzò velocemente, incapace a muoversi. "Dovevi essere molto bella, scommetto che lo eri. Eri così magnifica," Continuo prima di sentire la mamma di Kat bussare alla sua camera.

"Kat, dolcezza? Stai venendo? Ho appena parlato con Mrs. Kennedy."

"Certo, mamma. Sarò lì in un minuto" La ragazza tremante lottò per non balbettare.

"Dovrei andare in macchina."

"Kat," Piagnucolo l'uomo calmo, tirandola vicino a lui. "Voglio che tu domani vada in farmacia a comprare qualcosa per toglierti la tintura. Va bene? Puoi farlo per me?" Alzo la voce freneticamente.

Kat annuì non sapendo cosa altro fare.

Deadly Emotions》Harry Styles (Italian translation)Where stories live. Discover now