7. Gli incubi diventati realtà

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Il giorno dopo Remus si svegliò nel bosco. Ci mise poco a realizzare quello che era successo la sera prima e si girò intorno per cercare Emma. La trovò di fianco a lui ferita. Presto la prese e tornò alla stamberga per coprirla con una coperta e per vestirsi. Teneva sempre dei suoi vestiti là per sicurezza. Prima di precipitarsi in infermeria mandò un patronus a Sirius urgente.
Poi andò in infermeria assicurandosi di essere da solo.
"Mandame Pomfery? Ci sei?"
"Eccomi caro, che succede?" L'infermiera vide il corpo di Emma "oh buon Merlino, povera ragazza, la poggi qui."
Remus così fece.
"Cosa è successo?"
"I-io.." Remus aveva le lacrime agli occhi.
"Lei l'ha morsa percaso?"
Ma Remus non riusciva a parlare.
Intanto Sirius si era materializzato ai confini di Hogwarts e aveva raggiunto Remus.
"Che succede?" Chiese allarmato prima di vedere il corpo inerme di sua figlia sul lettino e precipitarsi di fianco a lei.
"Che ha?"
"Ieri sua figlia si è trasformata in un lupo mannaro.."
"Cosa? M-ma come è possibile?.." si girò verso Remus "..è stato Greyback giusto? Ma certo, voleva vendicarsi con te quel bastardo.."
"In realtà signor Black, ho controllato il corpo, nessun morso o ferita.."
Sirius notò Remus in lacrime.
"E-e quindi come è possibile?"
"A questo punto l'unica opzione rimasta è la trasmissione del veleno tramite il sangue. È una cosa rarissima, capita ad uno su mille lupi ma effettivamente capita"
"In che senso tramite il sangue? Lei è una babbana."
"Voi siete sicuri di conoscere l'identità dei genitori?"
Sirius guardò Remus.
"N-no in realtà no, ma-"
"Sirius.." lo interruppe Remus con lo sguardo basso "Potremmo.. ehm.. parlare fuori?"
I due uscirono fuori.
"Remus, dobbiamo rintracciare i suoi genitori, n-"
"Non ce n'è bisogno.."
"Che intendi dire?"
"Vedi, non sai tutto su di me. La maggiorparte delle cose sono futili, banali.. Ma c'è una cosa in particolare che non ti ho mai detto, insomma non ne ho mai avuto il coraggio. Sai ce ne vuole molto siccome probabilmente dopo ciò vorrai il divorzio.. direi di togliere il 'probabilmente', solo non vorrai vedermi più"
"Remus, ma cosa dici, sei mio mar-"
Remus lo interruppe
"Hai mai guardato bene nostra figlia? Si insomma, ti sei mai soffermato a guardarla attentamente. È una ragazza brillante e tutti i pregi che le si possono attribuire e ha un non so che sul suo... viso."
"Non ti seguo.."
"Si insomma, i capelli, gli occhi. Oppure anche quando non capisce qualcosa e inarca il sopracciglio sinistro oppure quando piange e le si forma una piccola piega sotto l'occhio destro.. n-non ti ricorda niente? O meglio, nessuno?"
"Remus ma cosa blater-" Sirius si bloccò guardando Remus. "..no, non ho mai notato che fa delle pieghe sotto agli occhi, come..come te" fece un paio di passi indietro.
"Sirius, per favore.."
"Non capisco Remus... mi stai dicendo che è tua.."
"..figlia, si. È mia figlia."
"Come.. come è possibile? T-tu stai con me e.."
"Quando.. quando mi lasciasti io feci l'errore di bere troppo e.. sai che faccio cazzate quando bevo."
"No, no, no. Chi sarebbe la madre?"
"Sirius non vuoi saperl-"
"CHI È LA MADRE DI MIA FIGLIA?" Urlò Sirius.
"N-narcissa."
"T-tu... tu.." Sirius non riusciva a formulare una frase completa e iniziò a camminare avanti e indietro per il corridoio.
"Ma certo.." poi realizzò "era impossibile che nostra figlia fosse diventata serpeverde crescendo con noi, ma Narcissa.. il cappello ha visto chi è sua madre. Ora torna tutto.."
"Sirius per favore.." Remus lo fermò prendendolo per le spalle. "..ascolt-"
"NON MI TOCCARE, NON MI SFIORARE."
Remus continuava a piangere, non riusciva a vedere Sirius in quello stato. Sapeva di aver sbagliato.
"Per undici anni me lo hai nascosto, PER UNDICI ANNI REMUS, MI FAI SCHIFO."
"S-sirius-s-s per piacere-e"
"NON OSARMI RIVOLGERMI LA PAROLA. IO SONO STATO CON TE DOPO CHE TI SEI FATTO MIA CUGINA E HAI AVUTO IL FEGATO DI NASCONDERMELO."
Sirius non diede il tempo a Remus di replicare che si precipitò in infermeria per assicurarsi che sua figlia stesse bene.
Quando entrò vide che era sveglia.
"Ehi ciao bambina mia"
"Papà, ma cosa.. cosa mi è successo?"
"Non ricordi nulla amore?"
"Ehm.. in realtà mi gira molto la testa."
"Ascolta tesoro, è una situazione un po' complicata, poi ne parlerai con.. con Remus, ora devi riposare."
Le diede un bacio sulla fronte e uscì dall'infermeria.
"Sirius.."
"Devi dirle la verità, non lo farò io. Quando tornerai a casa non mi troverai. Scriverò io poi una lettera ad Emma."
"Per favore, abbiamo bisogno di te.."
"Dovevi pensarci dodici anni fa."
Sirius si allontanò, anche lui con le lacrime agli occhi.
Neanche lui voleva andarsene, ma c'era qualcosa che gli diceva che era sbagliato. L'amore per Remus lo aveva accecato, non se ne era mai accorto eppure ce l'aveva davanti agli occhi. Era la cosa più evidente e lui lo ha sorvolato. Si sentiva a pezzi, uno straccio. Come se lo avessero preso e lanciato a dieci chilomentri di distanza da li. Non sapeva come si sarebbe comportato ma ora l'unica cosa importante era parlare con sua cugina. L'unica priorità da quel giorno per Sirius divenne Narcissa.

Se mi lasci ti aspetto||wolfstar storyWhere stories live. Discover now