9. La fine.

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"Remus!" Esclamò Sirius sorpreso per poi alzarsi in piedi.
Remus guardò prima lui poi James.
"Scusa se non ti ho detto che era qui.." disse l'ultimo.
"Remus, sono io che gli ho detto di non dire nulla, scusa.."
"AH ORA MI CHIEDI SCUSA? MA CERTO, ORA TI SENTI IN COLPA PER ESSERTI SCOPATO QUELLA TROIA E CHIEDI SCUSA A ME."
"Cosa? No Remus ascolt-"
Remus lo spinse lontano da lui.
"STAMMI LONTANO BASTARDO." Poi si tolse anche lui la fede e la lanciò su l'erba a metri di distanza. "RIPRENDITI LA TUA STUPIDA FEDE E IL TUO GIURAMENTO DEL CAZZO, VAI A FARTI FOTTERE UN ALTRO PO', VAFFANCULO." si allontanò e rientrò in casa.
"Hey, ho sentito le urla.. ne vuoi parlare?" Disse Lily.
Remus però scosse la testa e si limitò a buttarsi tra le braccia dell'amica che l'accoglievano sempre.
Intanto Sirius in giardino era chino per terra con James che cercava di consolarlo. Ora la situazione si era ribaltata, lui aveva fatto qualcosa di imperdonabile, forse anche peggio di Remus e non dubitava nemmeno su un possibile perdono da questo, non ci sperava per niente, e quasi se ne sarebbe fatto una ragione, la loro relazione non era mai stata stabile. Era una relazione tossica come nessun'altra. Entrambi si amavano e mettevano la loro relazione prima di tutto, sempre, ricordava anche che una volta misero persino da parte loro figlia e cosi non poteva funzionare. Remus avrebbe cresciuto meglio Emma da solo senza Sirius mentre lui si dedicava a l'unica cosa che gli riusciva meglio: ubriacarsi fino a dimenticarsi persino chi fosse. Forse chissà, si sarebbero risistemati entrambi una volta passato tutto. Sirius con un uomo che gli dà solamente sesso senza nessun sentimento e Remus magari con qualcuno che gli dia più amore che problemi. Sirius lo sperava. Voleva vederlo felice, anche se l'idea che non potesse essere lui la causa della sua felicità lo distruggeva un po', un poco tanto. Ma infondo lo faceva esclusivamente per la sua famiglia, anche se ben presto non lo sarebbe stata più.
Remus intanto si era chiuso in camera, con la faccia nel cuscino e stava urlando, voleva cacciare tutto quel dolore fuori. Proprio in quel momento desiderò per la prima volta in tutta la sua vita di trasformarsi per cacciare fuori quel dolore, per sfogarsi al meglio. Ma doveva aspettare un mese per farlo e, in altre circostanze, sarebbe sollevato ma ora no, ora era turbato, ne aveva bisogno altrimenti sarebbe stato capace di ritornare a quattro anni prima, quando desiderava sparire, e non andava bene così.
Questi pensieri che raffioravano gli fecero tirare un altro urlo più forte del precedente e lì Remus sentì qualcosa che si spezzava dentro di sé, qualche costola forse ma non ne era sicuro, anche se subito dopo se ne ruppero altre venti di ossa e poi trenta finché smise di urlare dal dolore e la sua pelle si ricoprì di peli grigiastri. Divenne più alto di circa un metro, tanto che quasi non ci stava più in quella stanza.
Intanto gli urli avevano attirato Lily che salì per vedere se stava bene e appena aprì la porta tirò un urlo.
"JAMES, CORRI!"
"CHE SUCC- OH PORCA TROIA"
"Come è possibile?"
"Non ne ho idea"
"Da quanto non ti trasformi?"
"Anni, ma non è un problema"
Remus intanto stranamente non attaccò i due ma corse verso la finestra per poi lanciarsi fuori e venne seguito da Ramoso. Entrambi si diressero verso il bosco. Lily, che restò per un po' a fissare la finestra, venne raggiunta da Sirius.
"Che è successo?" Chiese allarmato.
"Remus si è trasformato."
"Cosa? Ma non può far-"
"Lo so Sirius"
Sirius si avvicinò alla finestra.
"Già so a cosa stai pensando e non è una buona idea."
"È mio marito, devo fare qualcosa"
"ERA TUO MARITO PRIMA CHE TU LO LASCIASSI E LO TRADISSI. PENSI CHE MARLENE NON ME NE ABBIA PARLATO? DAVVERO?"
"Ho sbagliato"
"NON HAI SOLO SBAGLIATO, TI SEI COMPORTATO DA RAGAZZINO IMMATURO QUAL'ERI.." Lily lo guardò per la prima volta in quella giornata in faccia. Sirius aveva gli occhi rossi pieni di lacrime e non riusciva più a parlare. "..io l'ho sempre detto a Remus che tu non eri quello giusto ma lui era innamorato. Pensava lo fossi anche tu, ma per amore non si fanno queste cose e tu dovresti saperlo. Remus ha sofferto tanto nella sua vita, è diventato un lupo mannaro, è stato deriso da suo padre perché è gay e ha perso sua madre, la persona che lo sosteneva più di tutte. Dimmi ora perché mai dovrebbe perdonarti?"
Al che la rossa uscì dalla stanza e lasciò Sirius da solo che fissava fuori dalla finestra Remus che giocherellava con Ramoso.
*
Le settimane successive passarono con una lentezza assurda. Remus tornò a scuola per riabbracciare sua figlia e per consultare Silente sulle sue trasformazioni irregolari (che avvennero altre cinque volte in due settimane).
Sirius invece tornò a casa sua, anche se cercò molte volte un confronto con Remus ma lui lo ignorava e quindi Sirius si arrese e decise che era troppo presto e che avrebbe aspettato qualche settimana, magari qualche mese.
Intanto Remus continuava ad insegnare e accantonò per molto tempo l'idea di dire a sua figlia che Sirius non c'era più oppure che aveva una madre anche se si era promesso che prima o poi gliene avrebbe parlato. A natale non tornarono a casa ma restarono ad Hogwarts e quando Emma gli chiese il perché lui disse che stavano ristrutturando casa e che non potevano tornare.
-
Una mattina di febbraio Remus stava sistemando dei plichi di fogli quando venne avvisato da uno studente che Silente lo cercava così si diresse nel suo ufficio.
"Buongiorno preside, mi cercava?"
"Ti prego siediti"
Remus si sedette e aspettò che Silente parlasse.
"Ho scoperto il motivo delle tue trasformazioni improvvise."
"Continui"
"Tu puoi controllare le tue trasformazioni o almeno devi impararlo a fare."
"Non la seguo"
"Mi spiego meglio. Un lupo su un miliardo può controllare la propria trasformazione e scegliere quando trasformarsi e può anche generare, come tu ben sai, figli della stessa razza. Tu hai fatto Emma, che si è rivelata un lupo mannaro."
"Però la cosa che non mi torna è il perche l'ho scoperto solo ora."
"Si dice che la trasformazione volontaria avvenga solo in un momento in cui si raggiunge l'apice della rabbia o tristezza o altri sentimenti negativi per intenderci. Tu quando ti sei trasformato eri triste per qualcosa in particolare?"
"Arrabbiato preciserei si."
"Molto?"
"Direi di si"
"Bene ecco qui la risposta. È capitato anche altre volte sempre per lo stesso motivo ma puoi imparare a controllarlo. Puoi trasformarti a tuo piacere."
"E per quanto riguarda la luna piena? Non sarà più un problema?"
"Non se lo vuoi."
"E mia figlia?"
"Lei purtroppo è un lupo mannaro come tutti gli altri a quanto ne so. Ma credo che tu debba stare sempre attento a come le parli, non si sa mai."
"D'accordo, la ringranzio professore, è stato molto d'aiuto. Arrivederci."
Remus stava per andarsene ma Silente lo fermò.
"Ah e Remus, fatti un giro vicino al lago, per schiarirti le idee" disse facendogli l'occhiolino.
Remus non capì cosa intendesse dire ma comunque uscì e si diresse verso il lago perché ne aveva davvero bisogno. Doveva schiarirsi le idee e voleva vedere se riusciva davvero a controllare quello che era.
Quando fu lì si girò un po' intorno per controllare che non ci fosse nessuno e così, una volta assicuratosi di ciò, cercò di trasformarsi. Si spogliò e pensò alla cosa più dolorosa a cui poteva pensare e quasi stava per pensare a Sirius ma alla fine pensò a tutte le volte che aveva visto sua figlia trasformarsi e a tutto il dolore che le si leggeva negli occhi e che tutto quello era solo colpa sua. Ci riuscì. Si trasformò, ma non era come quando c'era la luna piena, ora poteva controllare ogni mossa che faceva, ora era cosciente durante la trasformazione. Stette per un po' a correre di qua e di là per il bosco poi decise di ritornare umano. Non ebbe però il tempo di farlo che qualcuno lo fece cadere. Non riusciva a distinguere la figura umana e quando si ritrasformò capì anche il perché: non era un uomo. Almeno non in quel momento. Si ritrovò davanti ad un cane della sua stessa stazza nero. Svelto Remus si vestì.
"Che ci fai qui?"
Sirius si ritrasformò.
"Volevo vederti."
"Bene io no."
"Non abbiamo più parlato"
"Non ho nulla da dirti."
Remus era impassibile, trattava Sirius con una tale indifferenza che anche lui si chiedeva come ci riusciva. Finì in fretta di vestirsi e si alzò in piedi mentre Remus era ancora chino per terra con le lacrime agli occhi.
"Ho fatto il coglione"
"Buono a sapersi"
Il riccio si avvicinò a Remus e lo tirò per il maglione cercando il suo contatto visivo.
"Ti prego, perdonami. Ti amo ancora."
"Anche io, è questo il problema"
Poi se lo scrollò di dosso e si diresse verso il castello mentre Sirius rimase lì piangente sperando nel suo perdono.

Spazio autrice
Allora belle personcine, ci ho messo un po' per pubblicare ma la scuola è stra impegnativa. Ovviamente non è per niente l'ultimo capitolo, ci saranno altri, spero vi piaccia la storia.

Se mi lasci ti aspetto||wolfstar storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora