Capitolo XXXIV- Gran Galà pt.2

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«Brayden aspetta! Non deve vederci» Stephan si alzò subito dopo e mi fermò.
Alcune persone vicino a noi, compresi i due anziani, corrugarono la fronte e presero a guardarci per vedere cosa stesse succedendo.

Stephan si avvicinò al mio orecchio, cercando di calmarmi.
«Per favore, non dare di matto. So che è difficile per te ma ci sono altre persone qui. Ti prego Brayden, torna a sederti»
«Non dirmi quello che devo fare!»

Tolsi bruscamente la mano di Stephan dal mio braccio e tornai a  sedermi, ma senza togliere lo sguardo alla sala slot. Era così che si chiamava. Slot room.

Il vero problema era riuscire a mantenere la calma. Continuavo a pensare che se fossi entrato lì dentro, lo avrei convinto torturandolo ma Stephan aveva ragione.
Non c'eravamo solo noi lì.

Ma lui era lì,a pochi passi da me ed io non potevo fare nulla sebbene volessi fregarmene di tutti e spaccargli la faccia.

Non mi importava nulla avere gente attorno. Volevo solo sapere dov'era Hazel.

«Non dirmi che ora inizia a cantare»

Vicino alle vetrate,c'erano un piccolo palco con sopra un signore anziano posizionato dinanzi a un enorme arco di legno, un giovane ragazzo che suonava il violino,tre uomini con in mano un clarinetto e una signora dall'aria formale ed educata.

Quest'ultima si posizionò al centro del palco e aprì bocca,iniziando ad emanare una melodia lirica accompagnata dal suono degli strumenti.
«Mia nonna mi portava sempre a sentire lirica ed io andavo con lei solo per farmi comprare le patatine e coca cola gratis»

«Pensa che bambino disagiato eri già da piccolo»
«Simpatico Brayden, tanto quanto una tachipirina in culo»
«Che noia,vado a fumarmi una sigaretta»
«Vengo anch'io»

Mi alzai dal tavolo e uscii fuori, trovando subito un luogo appartato per poter stare in tranquillità.
Steve,prese dalla sua giacca una sigaretta ed io lo guardai per qualche secondo.

Non ero ancora abituato ad avere loro attorno.
Ma più stavo con loro, più pensavo a lei e alla sua felicità nel sapere che stavamo provando ad andare d'accordo.
Mi chiesi se fosse stato così anche se le cose fossero andate diversamente.

Ognuno di noi sentiva il dovere di doverla trovare e in alcuni casi, l'unione fa la forza.
Ma vampiri a lupi mannari, mai mi sarei immaginato una cosa del genere.
Come anche l'essermi innamorato di una strega.

Che differenza fa?
Già, che differenza fa? Un canino in più? Un canino in meno?
«Non riesco a sentire la lirica, mi da troppo fastidio» disse Steve facendo un lungo tiro.

Decisi di stuzzicarlo un po', di sapere qualcosa su di lui. Anche se non mi aspettavo di certo una sua risposta.
«Allora? Con le ragazze?»
«Cosa?» alzò un sopracciglio confuso.
«C'è qualche ragazza che ti piac-»
«Mi piaceva ma un vampiro belloccio e attraente ha vinto contro un lupo spelacchiato»

«Un cane» lo corressi in modo scherzoso e fortunatamente Steve capì ridendo alla mia risposta.
Restammo qualche secondo in silenzio mentre guardavamo le persone uscire e entrare dal Gala.

«Non ti do una colpa per quello sai? In quel momento ho reagito male perché provavo qualcosa per lei e non riuscivo a credere che lei preferisse te»

«Che gentile» Steve ridacchiò a bassa voce.
«Ma non sei poi così male e comunque sia non avrei mai ottenuto nulla da lei, se non amicizia. È sempre stata innamorata di te, anche se tendeva a non accorgersene» 

«Devo trovarla e una volta fatto, la porterò via di qua. Lontano da tutti i problemi»
Steve mi rivolse un sorriso sincero e diede l'ultimo tiro alla sigaretta prima di rientrare dentro.

Nightfall blackHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin