Capitolo VII- Rosegarden

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La sveglia suonò presto quella mattina.
Rimasi nel letto per un tempo indefinito,pensando alla giornata che avrei trascorso.

Ma non chiusi occhio quella sera.
Il mio unico pensiero era rivolto a Brayden, se avessi visto anche lui e come mi sarei dovuta comportare.
Ma Berna è grande e le probabilità che avevo nel vederlo, erano minime.

Così mi convinsi che,l'unico modo per saperlo, era affrontare la giornata e riuscii a dormire un paio di ore. 

Ma l'ansia, appena sveglia, mi stava divorando.
Andai a farmi una doccia per calmarmi ma senza mettermi troppo tempo.

Avevo una piccola valigia da fare.
Sebbene dovessi andare lì per un giorno solo, decisi di portarmi una valigia poco più grande di uno zaino per poterci mettere dentro almeno un cambio e altre cose utili durante l'intera giornata.

Dopo la doccia, scesi al piano terra per fare colazione e vidi Luan seduto sul divano, intento a scrivere al telefono.
Era talmente concentrato che non si accorse nemmeno della mia presenza.

Ma dalla sua espressione, si deduceva che era molto dubbioso e a tratti preoccupato.
«Buongiorno è» dissi alzando un po' la voce.
Sobbalzò in aria sentendo la mia voce e tolse dal viso quell'espressione triste raggiungendomi in cucina.

«Fai colazione?»
«Si. Mi sto riscaldando una tazza di latte, la vuoi anche tu?»
«Nono, ho preso il caffè»
Aveva le occhiaie ben in vista e gli occhi stanchi. Probabilmente non era riuscito a dormire bene.

«Che hai?» chiesi a Luan dopo averlo visto scrivere un altro messaggio.
«Niente perché?»
«Boh, sei strano. Non hai dormito stanotte?»
«Non molto. A che ora parti per il campeggio?»
«Tra un po' ma non cambiare discorso»

«Ma non ho niente. Ho solo bisticciato con Reina»
«Ah si?» dissi con più entusiasmo e lui se ne accorse.
«Non ti piace vero? L'ho capito ieri a cena»
«No,non mi piace»

Era il momento giusto per dirgli la verità ma Reina aveva ragione su una cosa. Non dovevo essere io a dirlo.
Sebbene volessi raccontare lui tutta la verità,in modo da non vederlo più essere trattato in quel modo falso, sarebbe stato peggio sentirsi dire da sua sorella che la ragazza lo tradiva.

«Penso che dovresti parlargli»
«C'è qualcosa che devo sapere Hazel?»
Il suo sguardo era fisso su di me. La tensione era alle stelle e per un momento fui come pietrificata.
Non riuscivo a parlare e le gambe iniziarono a tremarmi.

Poi presi coraggio.
«Parla con lei. È così che si fa in una relazione» dissi per poi prendere la tazza di latte e tornare in camera,lasciando Luan con mille dubbi in testa.

Dylan,nel frattempo, mi mandò un messaggio per avvisarmi che stava arrivando.
Erano le dieci meno dieci e preparai in fretta le ultime cose per poi scendere di nuovo giù.
«Stai uscendo già?»
«Si,sta arrivando»

Luan guardò,poi, la mia piccola valigia.
«Stai andando in campeggio, mica in una sfilata di moda, lo sai vero?»
«Fai silenzio. C'è il cambio qui dentro. Metti che mi sporco, cado per terra, vado a mangiare e mi schizza il sugo o l'olio sulla maglia? Penso a tutto»

«Ah, le femmine. Noi ragazzi è già tanto se cambiamo mutande»
«Fai schifo Luan»
«Era per dire! Io le cambio tutti i giorni»
«Beh vorrei vedere»

Il clacson di una macchina mi fece sobbalzare in aria.
D'un tratto risi senza pensarci e salutai velocemente Luan.
«Ci vediamo domani»
«Stai attenta a Berna»
«Si, o-»

Mi voltai verso mio fratello che mi guardava divertito.
«Ti pare che eri così felice se dovevi andare in un campeggio?»
«Luan, non dirlo a m-»
«Stai tranquilla. Non dirò niente a nessuno, però stai attenta»
«Grazie» diedi un bacio alla guancia a Luan e uscii di casa.

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