8 : 𝓘𝓵 𝓫𝓪𝓰𝓷𝓸 𝓭𝓮𝓲 𝓹𝓻𝓮𝓯𝓮𝓽𝓽𝓲

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16 novembre 1993

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16 novembre 1993

La settimana di punizione con Piton sembrò non finire mai; ogni pomeriggio, alle 18, quasi sempre in ritardo, si presentava davanti l'aula di pozioni per pulirla da cima a fondo senza l'uso della magia.
Questo voleva dire saltare la cena e uscire dall'aula giusto in tempo per le ore di ronda.

Per fortuna mancavano solo gli ultimi due giorni e tirò un sospiro di sollievo quando quella sera uscì perché suo padre la stava aspettando fuori dall'aula con un piatto pieno di pane, prosciutto e della frutta.

"Sei il miglior padre del mondo" lui rise mentre Cassiopeia prese il piatto dalle sue mani.
"Devo dire che hai un vero e proprio talento per le punizioni... solo i tuoi zii ci riuscivano così"
"Menomale domani è l'ultimo giorno poi lo giuro che non mi farò più mettere in punizione fino a Natale" sospirò Cassiopeia "A proposito di Natale... che facciamo?"
"Devo rimanere al castello e a meno che tu non voglia stare sola a casa"
"Organizziamo una gita nella foresta? Solo tu ed io? Dai" il suo tono di voce era quello di un cucciolo bastonato, sapeva che con Remus funzionava sempre.

Cassi amava fare le gite nella foresta con il padre, ne facevano almeno una al mese prima di partire per Hogwarts.
Ricordava benissimo la prima volta: erano nel boschetto vicino casa e la bambina aveva paura di incontrare strani animali; così Remus la fece salire sulla schiena e camminarono così per circa due ore. Quando tornarono a casa Cassiopeia iniziò a saltellare per la felicità e implorò il padre di ritornarci nei giorni successivi dicendo di non avere più paura.

"Va bene ma adesso vai... hai la ronda" rispose con un bacio sulla testa alla figlia e tornò verso la sua stanza.

La grifondoro camminò velocemente verso il terzo piano per iniziare il giro; in genere non era troppo stancante farlo, doveva solo mandare nei propri dormitori gli alunni trovati che spesso erano coppiette intente a baciarsi o andare oltre.

Dopo un paio di ore circa decise di raggiungere il quinto piano e di bearsi di un bagno caldo, fortunatamente quel giorno nessuno stava occupando il bagno dei prefetti, così si chiuse dentro con un incantesimo e riempì la vasca di sali profumati.

Le sembrò quasi di addormentarsi lì dentro perché quando bussarono alla porta sobbalzò.
Farfugliò qualche parole e si sbrigò a sciacquarsi e rivestirsi.

Quando aprì la porta trovò l'ultima persona che sperava di vedere : Oliver Baston.

"Cassi" sussurrò lui.
La ragazza avrebbe voluto ribattere per quel nome ma riusciva soltanto ad osservarlo senza proferire parola.

Era ancora arrabbiata con lui per la reazione negli spogliatoi, per non essersi presentato in infermeria per Harry e soprattutto perché non le aveva detto niente riguardante il pugno al capitano dei serpeverde dato che la notizia aveva fatto il giro dei grifondoro in neanche un'ora.

"Me ne stavo andando" si riprese e sorpassò il portiere ma prima di andarsene le prese il polso.

Le era mancato quel contatto, lo doveva ammettere.

Lei guardò prima la mano avvolta sul suo polso e poi gli occhi di Oliver, lui fece un mezzo sorriso ed entrò nel bagno senza dire niente.

Cassiopeia rimase a fissare la porta per qualche minuto, maledicendosi per non averlo mandato al diavolo. Dopo essersi ripresa tornò nella sua stanza buttandosi sul letto e fissando il soffitto del baldacchino rosso.
Perché Oliver si comportava così? Un momento era premuroso e quello dopo acido, la fermava e subito dopo se ne andava. Cassi scosse la testa sconsolata e decise di chiudere gli occhi e dormire.

17 novembre 1993

Angelina lesse ad alta voce il foglietto poggiato sul comodino di Cassiopeia svegliandola

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Angelina lesse ad alta voce il foglietto poggiato sul comodino di Cassiopeia svegliandola.
"Lupin quando avevi intenzione di dirci di avere un ammiratore?" domandò divertita l'amica salendo, tutt'altro che delicatamente, sul letto.
"Angelina scendi dannazione" disse Cassi facendo forza con il piede buttando la ragazza per terra.
"È anonimo?" chiese Alicia prendendo dalle mani di Angelina il foglio.
"Si  è anonimo e no non so chi mi scrive" ribatté la Lupin coprendosi anche la testa con la coperta.

"Devi alzare quel culone che ti ritrovi o farai tardi a lezione prefetto" la canzonò Alicia mentre usciva dalla stanza insieme all'amica.
Cassi sbuffò e di mala voglia indossò la divisa pulita leggermente sciupata.
Raccolse le sue cose, tra cui il bigliettino e da sola arrivò in Sala Grande per la colazione dato che erano già tutti al tavolo.

Mangiò in silenzio e si alzò per dirigersi verso l'aula di incantesimi, lezione in comune con i corvonero.

Non aveva mai trovato il professor Vitious noioso come quella mattina, così, con la scusa di sentirsi poco bene raggiunse la classe del padre ed aspettò la fine della lezione per poter stare cinque minuti con lui.

Anche se non lo dava a vedere, Cassiopeia soffriva molto questa lontananza da Remus, averlo nella scuola era forse più pesante che averlo lontano, lontano per davvero, dato che ogni qual volta voleva parlargli, lui era indaffarato con altri studenti o altri insegnanti.

Così alla fine dell'ora entrò nell'aula, sorpassando tutti gli studenti, e lo abbracciò.

"Hei principessa, tutto bene?" chiese premuroso.
"Sì, volevo solo un tuo abbraccio" rispose stringendolo ancora di più.
L'uomo le accarezzò dolcemente i capelli e le disse di tornare per l'ora di pranzo, almeno avrebbero mangiato insieme solo loro due nel suo studio.

Quando uscì dall'aula decise che per quella mattina non avrebbe seguito altre lezioni, così si rintanò in biblioteca, sotto lo sguardo fulmineo di Madama Pince.

Tirò fuori qualche pergamena e qualche libro per fingere di studiare ma la sua attenzione si rivolse completamente al foglietto trovato quella mattina sul comodino.

Lo lesse e lo rilesse numerose volte, trovava affascinante che il suo anonimo le dedicasse frasi di scrittori; ma chi poteva essere? Leggendo di nuovo la domanda sul biglietto iniziò a pensare che forse non conosceva questa persona... non si era mai allontanata dai suoi amici.

Sospirò sconsolata con migliaia di pensieri per la testa.

"Un prefetto che salta le lezioni?" disse una voce alle sue spalle.
"Non sei neanche tu a lezione" ribatté con tutta tranquillità Cassi.
"Touché"
Lei sorrise.
"Allora? Come mai fuori dall'aula?"
"Potrei farti la stessa domanda" 
"Non avevo voglia di seguire oggi" continuò con un sorriso.
"Mi sono svegliata male"
"Sei dell'umore per fare una passeggiata?" domandò.
"Mi porti tu la borsa?" fece un enorme sorriso.
In risposta sbuffò divertito e scosse la testa prendendo la borsa di Cassi.
"Andiamo"

𝕒𝕟𝕘𝕠𝕝𝕠 𝕒𝕦𝕥𝕣𝕚𝕔𝕖

Secondo voi con chi va a fare la passeggiata?

In ogni caso, mi sto divertendo davvero tanto a scrivere questa storia e se avete consigli, idee, qualsiasi cosa, commentate, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate!

Perciò se vi va lasciare una stellina e un commentino.

Al prossimo capitolo!

(Revisionato✅)

Cuori di Carta || Oliver BastonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora