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Keigo era sempre stato sfortunato.
In qualsiasi ambito, amicizia, lavoro o amore... e quando sentì un bicchiere poggiarsi sul tavolo ne ebbe la conferma.
Aveva il terrore di guardare il bicchiere mezzo pieno presente sul tavolo, ma aveva mentito, la colpa era sua e adesso doveva affrontare le conseguenze.
Il corvino lo guardò con un aria abbastanza perplessa, alzò un sopracciglio e si schiarì la voce per poi iniziare a parlare
《Non avevi detto che non bevevi?》assunse un tono duro, quasi severo, mentre il suo sguardo sembra volerlo divorare da un momento all'altro... Keigo distolse lo sguardo, sperò vivamente che Dabi sviasse il discorso, non voleva minimamente aprirsi a lui e tanto meno dirgli quanto la sua presenza lo facesse sentire a disagio...

《Non credo tu debba mentire così al tuo capo, mi toccherebbe licenziarti》

dopo quelle parole tolse il braccio dal suo collo, poggiò il gomito sul tavolo e indicò il bicchiere. Nonostante il biondo stesse guardando un punto indefinito lui, Dabi, continuava con insistenza a guardare il biondo accanto a lui mentre Keigo veniva bruciato lentamente da quello sguardo pieno di freddezza.

《Mi imbarazzava》

Ammise il biondo, reclinò il capo, cedendo così allo sguardo che ormai da svariati minuti lo stava congelando...
Non stava mentendo, quella situazione lo metteva davvero in imbarazzo, non solo per il fatto che sarebbe potuto passare per un amante dell'alcol ma anche perché era evidente il fatto che avesse mentito, e ciò lo faceva stare male...
Senza rendersene conto la sua mente iniziò vagare, a pensare a svariate cose e a distruggersi più di prima.. avrebbe voluto urlare da un momento all'altro, avrebbe voluto urlare talmente forte da far in modo che ogni singolo cittadino di quella città che tanto detestava lo sentisse, avrebbe voluto mostrare così il suo lacerante dolore... ma non era purtroppo ancora giunto il momento di farlo.

《Non ti avrei giudicato, né domani né ora》

Quella frase riportò Keigo alla realtà, Dabi aveva usato un tono diverso, non era più il suo solito tono freddo quasi spoglio di emozioni ma pressappoco compassionevole... come se avesse capito in quei pochi minuti la base dell'intera esistenza di Keigo e ciò non poteva far altro che dargli un certo ed innato sollievo.
Piano piano riuscì a ricomporsi, prese un respiro profondo e rialzò il capo

《Non volevo sembrare un ubriacone》 ammise senza guardare il corvino
《Non bevo quasi mai... in verità non esco spesso... e di conseguenza pevo qualcosa quando mi capita ma nulla di più》 Keigo si stava giustificando con una persona che neanche conosceva e che per di più doveva considerare "suo nemico"...
Keigo si giustificava spesso, per qualsiasi cosa, ma non lo faceva assolutamente per il prossimo ma ben sì per se stesso.
Aveva costantemente bisogno di giustificare i mezzi, nonostante spesso lui stesso comprendesse quanto quel fine non giustificasse i mezzi.
《Non devi giustificarti》il corvino sorrise sinceramente per qualche secondo per poi tornare immediatamente serio.
《Posso offrirti qualcosa?》
Chiese nuovamente ordinando anche lui qualcosa da bere
《Mi metterebbe in imbarazzo》
Ammise nuovamente prendendo il proprio bicchiere fra le mani
《Sei un tipo che si imbarazza per tutto?》 Domandò alzando un sopracciglio un po' per la curiosità un po' perché ne era quasi stranito... effettivamente Keigo rispecchiava fisicamente i canoni di "uomo" che la società aveva imposto.

Che idiozia.

Keigo era alto, robusto e apparentemente sicuro di sé e ricco di valori. Ma non era ciò che appariva a renderlo un uomo degno di tale nome.
Keigo era fragile, paranoico e sopratutto alla ricerca di qualcuno che colmasse l'eterna solitudine che da anni e anni lo abbracciava... tuttavia allo stesso tempo amava la solitudine... o forse aveva semplicemente paura di si affezionarsi a qualcuno.

《Non sono solito giudicarmi da solo》

Mentì.

Lo faceva sempre. Si giudicava in continuazione, per questo tentava di tenersi costantemente impegnato. Pensare era l'unica cosa che odiava fare. Ogni giorno, ogni notte, quando per qualche minuto si fermava la sua mente iniziava a viaggiare...ed era proprio questo ad ucciderlo giorno dopo giorno.

《Allora starà a me farlo, ma per fare ciò ho bisogno di conoscerti non trovi?》

Keigo sgranò gli occhi, e iniziò a domandarsi che diavolo di intenzioni avesse...

《Cosa intendi?》 Chiese abbastanza perplesso

《Magari ti sto chiedendo un colloquio extra》

Disse lui con nonchalance portandosi il bicchiere alle labbra... Keigo lo guardò tentando di pensare, ma il suo cervello era come se avesse smesso di funzionare... non riusciva neanche a pensare... che cavolo avrebbe dovuto fare? Che cosa avrebbe dovuto dire?

《Scusi un attimo.. devo andare in bagno..》

Si alzò di scatto senza dare neanche un minuto di tempo al corvino per controbattere, iniziò a cercare la porta del bagno e una volta trovata entrò e si chiuse immediatamente dentro.
Prese il cellulare e digitò il numero di Enji

《Ti prego rispondi.. ti prego》 iniziò a pregare che Enji rispondesse a quel dannato telefono, non era suo solito chiamarlo e ciò doveva fungere da campanello d'allarme per quel possente uomo...

Dopo un po' partì la segreteria...

Keigo sussultò per poi digitare nuovamente il numero

《Ti prego ti prego ti prego ti prego》

Continuò a pregare fin quando finalmente Enji decise di rispondere.

《Grazie al cielo!》 Tirò finalmente un sospiro di sollievo quando sentì quel "pronto?" detto dalla calda voce di Enji
《Come mai mi stai chiamando a quest'ora? È successo qualcosa? 》 chiese con tono leggermente preoccupato, era palese che l'uomo fosse allarmato... non era da Keigo chiamarlo così, sopratutto durante la notte.
《Ho incontrato Dabi in un locale... e mi ha letteralmente chiesto di uscire.. cosa devo fare?》 Domandò sperando che Enji dasse una valida risposta...
《Dagli corda, portalo dalla tua parte, fa in modo che si fidi di tè》 spiegò lui come se fosse la cosa più normale del mondo
《Devo farlo diventare mio amico in poche parole...》 fece notare con un filo di preoccupazione, sarebbe stato difficile... e a parte questo avrebbe fatto sentire Keigo in colpa... ma dopo tutto non aveva altre opzioni.
《Esattamente. Hai una grande occasione, non sprecarla.》
Quelle parole iniziarono a rimbombare nella mente di Keigo... si era ritrovato davanti a un bivio, ascoltare il suo istinto e compiere un atto in buona fede, o mettere da parte la sua coscienza e accettare senza indugiò

Rifletté per qualche munito, ma poi si ricordò che per lui era inutile fingere di essere una brava persona.

《Lo farò》

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Hey gente! Come va? Spero bene! Ecco qui il quinto capitolo della mia storia! Spero vivamente che sia di vostro gradimento, come al solito scusate eventuali errori grammaticali fatemi sapere le vostre opinioni e nulla noi ci rivediamo ad un prossimo capitolo!🖤

Red FeathersWhere stories live. Discover now