Chi la dura, la vince!

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Anna

Finalmente il taxi si fermò, proprio lì dov'era iniziata questa grande avventura! Sinceramente, avrebbe fatto volentieri a meno di tornare in zona, ma gli eventi decidono sempre per noi!

Una volta dinanzi la casa del misfatto, cercò il modo migliore per potersi presentare alla signora, così da poterla convincere ad aprirsi con lei, sperando che fosse in possesso di qualche informazione cruciale. Era inutile indugiare, questo era il momento di agire!

Armata di tutto lo spirito guerriero di cui era in possesso, bussò alla porta dell'anziana. La finestra della casa dava proprio sulla porta sul retro dell'abitazione del professore, dalla quale probabilmente quel miserabile di Friederich era sgattaiolato fuori, prima di poter essere scoperto da colui che definiva "figlio". Nessuno aveva dato credito alle parole dell'anziana, perché la ritenevano solo una povera vecchietta visionaria, ma lei non aveva alcuna intenzione di demordere. Tutti hanno diritto alla parola e se quella donna avrebbe potuto inserire l'ultimo pezzo del puzzle, avrebbe fatto il tutto e per tutto per far finalmente trionfare la giustizia e punire i veri colpevoli!

Ad aprire, fu una dolce signora, con dei lunghi e folti capelli bianchi, raccolti in un ordinato chignon e con dei belli e vispi occhi azzurri, che non sembravano aver risentito del passaggio del tempo. Era molto elegante. Sembrava veramente un'icona di stile. Si vedeva che era proprio una donna d'altro stampo, del tipo che non escono se hanno qualcosa fuori posto; insomma, tutto il suo contrario!

«Salve signorina, come posso aiutarla?» Chiese la sua interlocutrice.

«Buonasera signora, io mi chiamo Anna Rivieri e sono una giornalista. Sono qui perché avrei bisogno di porle qualche domanda...» Stava spiegando Anna, quando la signora iniziò a spingere la porta.

"Mi correggo, alla faccia dell'icona di stile! E menomale che dicono che gli anziani sono indifesi, evidentemente non hanno conosciuto lei. Cosa diavolo è, un pitbull reincarnato?!" Pensò la ragazza, mettendo un piede per impedirle di sbatterla fuori. Ora era ufficiale, la signora sapeva qualcosa e lei l'avrebbe scoperto costi quel che costi. Non se ne sarebbe andata neppure se le avesse puntato contro una carabina!

«Mi spiace, ma come ho già detto che a quei "signori tutti impomatati", non ho niente da dire, quindi a meno che non abbia un mandato con sé, la pregherei di andarsene, anche perché ho molte cose da fare e non ho certo tempo da perdere con una ragazzina che gioca a fare la piccola detective.» Disse molto seccamente, l'ormai declassata "icona di stile".

"Ma guarda questa, ma come diavolo si permette? Ora sì che mi sente. Te la faccio vedere io la piccola detective." Ribatté mentalmente Anna. D'accordo il rispetto per gli anziani, ma quella donna non l'aveva neanche fatta finire, che aveva già iniziato a cacciarla in malo modo, nemmeno avesse visto un'appestata!

«Ehi, ehi. Innanzitutto, ci sono modi e modi e poi, quei "signori tutti impomatati", come le piace tanto dire, sono agenti dell'FBI che stanno solo cercando di fare al meglio il loro lavoro, nell'interesse di tutti i cittadini, incluso il suo.» Replicò Anna, ormai su tutte le furie.

«Tsé, mi faccia il piacere, quelli fanno tutto per il loro tornaconto e la politica. Di quel che succede alle persone oneste non gliene importa proprio niente. E adesso, dopo il suo bel discorsetto moralista, può anche alzare i tacchi.» Continuava imperterrita a cercare di cacciarla.

«Desolata cara signora, ma la sottoscritta non va proprio da nessuna parte, ma se proprio ci tiene può chiamare la polizia, sempre se non disdegna anche loro? Ma quant'è facile giudicare ciò che non si conosce, eh? Però le torna comodo quando chiama le forze dell'ordine se ha qualche problema, giusto? Lì non sono solo degli sporchi corrotti, sbaglio?» Rispose la ragazza, animata dall'ardore della giustizia che le scorreva nelle vene.

Persino ai ladri si può rubare il cuoreWhere stories live. Discover now