Un'ardua ricerca!

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Anna


Mentre stava lasciando il "rifugio" di Doc, la giovane s'impose di non voltarsi indietro a guardare l'amato. Se l'avesse fatto, probabilmente non avrebbe più avuto il coraggio di lasciarlo solo in quello stato. Era come se un branco di rinoceronti inferociti gli fosse appena passato sopra e lei non aveva davvero idea di come rimettere insieme i pezzi. Aveva scoperto la verità sui suoi veri genitori e il coinvolgimento dell'uomo che l'ha cresciuto nella rovina della sua vita. Che diavolo avrebbe potuto fare lei? Dargli una bella patta sulla spalla e dirgli che la vita è bella e tutto passa? Oppure, ricorrere alle solite frasi di circostanza? Chissà cosa gli stava passando per la testa in quel momento.

«L'unica cosa che possa fare attualmente è evitare che aggravi ulteriormente la sua situazione con un omicidio, anche se in questo caso, sarei quasi tentata di giustificarlo. Certi uomini non meritano il diritto alla vita, ma non è certo compito di Nick caricarsi una tale zavorra sulle spalle. No, non permetterò a quel miserabile di rovinargli ulteriormente la vita, parola mia. Adesso, però, non so davvero come comportarmi con l'agente Ryan. È giusto che io taccia sull'identità del figlio da cui è stato costretto a separarsi? Forse dovrei parlarne prima con Nick, in fondo, l'ultima parola spetta a lui e, per quanto mi riguarda, lo sosterrò qualunque sia la sua decisione. Ora, però, sarà meglio che mi dia una mossa, altrimenti Donna sarebbe davvero capace di mettermi alla gogna!»

Dopo le solite folli corse contro il tempo, riuscì, come sempre, ad arrivare per il rotto della cuffia, trovandosi una Donna, visibilmente spazientita ad attenderla davanti l'ingresso della redazione. Una regola aurea, non scritta, era arrivare sempre della "signora", perché, non sia mai che sia lei a dover aspettare qualcuno. Ah, gli snob, che vitaccia tocca loro!

«Finalmente, lo sai che non mi piace aspettare. Si può sapere che ti è successo? Non mi pare tu abbia una vita tanto movimentata da impedirti di arrivare puntuale a un appuntamento con la sottoscritta.» Esordì la donna, sistemandosi la voluminosa chioma, frutto di ore ed ore di sedute dal parrucchiere, al "modico" costo di centocinquanta dollari al solo taglio!

«Devi scusarmi se ancora non sono riuscita a piegare i ritmi del traffico ai tuoi impegni quotidiani, ma ti assicuro che mi applicherò per far sì che non accada più. Comunque, non vorrei smentirti, ma non mi pare di essere arrivata in ritardo. Quindi, cara "amica", invece di star qui a perderci in chiacchiere, che ne diresti di andare a cercare questo benedetto regalo, così io potrò finalmente tornare a casa mia a buttarmi sul mio fantastico divano, godendomi una strameritata pace?» Replicò la giovane, cercando di frenarsi dal risponderle in tutt'altro modo. Del resto, erano appena diventate "amiche", avrebbe almeno potuto attendere un giorno in più prima di riiniziare con i soliti battibecchi.

«Siamo nervosette, eh. Di' un po', a cosa è dovuto? Forse uno dei tuoi simpatici vicini ultrasettantenni si è scoperto perdutamente innamorato di te e adesso non ti dà più pace?» Chiese Donna, sbellicandosi dalle risate, sperando di mandarla su tutte le furie, ma non le avrebbe dato una tale soddisfazione.

«Ah, se solo potessi dirle che non uno, ma ben due "dei greci" spasimano per me, diventerebbe verde d'invidia.» Pensò la giornalista, ardente dal desiderio.

«Mi spiace deluderti, ma i miei pretendenti sono un po' più giovani, però, se preferisci, potrei sempre andare a passeggio con loro, invece che accompagnarti a prendere un regalo per uno dei miei migliori amici, per il quale, tra l'altro, ne ho già preso uno da parte mia. Quindi, morale della favola, ti accompagno per pura pietà cristiana, sottraendo tempo al mio meritato riposo.» Concluse la ragazza, "minacciandola".

«Beh, penso che potremo trovare un altro argomento di conversazione.» Rispose "saggiamente" la capo – redattrice.

«Meraviglioso e, a tal proposito, sto veramente ardendo dalla curiosità. Come mai ti sei interessata a Charles solo ora?» Domandò candidamente la neo - giornalista, sinceramente incuriosita.

«Perché con lui non devo fingere. Lui mi vede per quella che sono davvero e non per una snob, figlia di papà con la puzza sotto al naso. Sono stata cresciuta dalle tate più titolate del paese, non mi è mai mancato niente e i miei genitori facevano del loro meglio per starmi accanto il più possibile, ma per un motivo o per un altro, avevano sempre qualcosa di più urgente di cui occuparsi. Perciò, penso che il mio atteggiamento sia dovuto, almeno in parte, a una sorta di mancanza d'affetto. Ho continuato a farlo per talmente tanto tempo che ormai è diventato quasi impossibile non comportarmi così. "Se tengo tutti a distanza, non potrò venire ferita" pensavo, fin quando non ho incontrato lui. Mi ha davvero aperto un mondo.» Le rivelò Donna, calando quel velo di arroganza e supponenza, abbassando, infine, le difese. Quando si apriva in questo modo, sembrava davvero un'altra persona. Non poteva dire di capirla, perché crescere con dei genitori che si ostinano a voler dare il meglio ai propri figli, finendo poi per trascurarli, era una cosa che, fortunatamente, non aveva dovuto provare. La sua famiglia c'è sempre stata per lei e sarebbe stato così per sempre.

«Sappi che non lo ripeterò ancora, neppure sotto tortura, quindi vedi di aprire bene le orecchie, intesi?»

«Eh?»

«Quando non hai quell'atteggiamento spocchioso e arrogante, è davvero piacevole parlare con te e visto che per te è così importante il mio amico, allora non posso far altro che esserne entusiasta. Vedrai, troveremo il regalo perfetto per lui e forse anche qualcos'altro...» Alluse Anna, lasciando cadere la frase proprio sul più bello.

«Vorrei anche vedere, ho un gusto a dir poco invidiabile.» Ribatté Miss Spocchia.

«È inutile, non cambierà mai. Pelo, pelo, cerchi di tirarla un po' su e lei torna ad essere la solita spina nel fianco di sempre.» Pensò la giornalista, sorridendo, visto che ormai, volente o dolente, erano sulla buona strada per diventare davvero amiche.

«Stavo pensando che potremmo iniziare dalle boutique più chic, ormai sono praticamente una cliente fissa...» Provò a proporre un'idea Donna, salvo venire drasticamente interrotta da Anna, di tutt'altra opinione.

«Sapevo te ne saresti uscita con qualcosa del genere, ma, invece, noi, ci orienteremo su qualcos'altro.» Disse lei, facendole l'occhiolino.

«Ho seriamente paura, ora.»

«Non devi. Ti fidi di me?»

«Assolutamente no, considerando il fatto che la mattina sembra tu ti vesta al buio.»

«Perfetto, seguimi.»

"Questa volta ho avuto proprio una bella idea e adesso, sarà meglio che mi sbrighi." Rifletté sogghignando la ragazza. Obiettivo: lasciarlo a bocca asciutta!

Persino ai ladri si può rubare il cuoreWhere stories live. Discover now