La riunione segreta

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Steve Trevor: Ciao.

Diana Prince: Tu sei un uomo.

Steve Trevor: Sì... perché? Sembro un'altra cosa?

Wonder Woman, Patty Jenkins 


Dopo aver sganciato la bomba, ho chiesto a Polly la ragione di questa partenza così improvvisa di Jason, ma lei non ha saputo rispondermi, rivolgendomi la stessa domanda. Dal canto mio ho preferito non raccontarle del litigio di questa mattina con suo fratello e del messaggio lasciato dalla figura incappucciata - per non spaventarla o farla preoccupare ulteriormente -, perciò le ho detto che forse è stato richiamato alla clinica per un'urgenza, però non è sembrata molto convinta della mia spiegazione. Dopo aver parlato per qualche minuto, ci siamo lasciate con la promessa di ricontattarci al più presto per avere aggiornamenti.

Di nuovo alla guida della mia auto, mi dirigo verso la casa di Charlotte.

Un nuovo peso occupa lo spazio vuoto abbandonato da quello precedente e mille supposizioni si fanno strada nella mia testa. Davanti a me prendono vita le immagini della discussione di questa mattina. Io che mi scaglio contro di lui per il suo comportamento, lui che con molta calma affronta la mia ira, la mia fuga precipitosa verso la macchina, il suo bacio, il suo sorriso malizioso e le sue ultime parole prima di lasciarmi andare via:

"Vai pure, ma sappi che ovunque andrai, io ti troverò sempre. Tu sei mia, piccola Emily."

Tutto questo non ha senso. Perché dire una frase del genere per poi fare tutt'altro? È strano, ma d'altronde questo è il suo atteggiamento. Prima afferma di volermi e di non farmi alcun male e poi infrange la sua stessa promessa, ma in fondo non ha più alcuna importanza. Ho dato la mia parola a Polly di richiamarla in caso di novità e nulla più. Ora che ho riavuto la mia libertà, posso riprendere in mano la mia vita e il mio lavoro.

Ripetere questo mantra nella mia testa, mi aiuta ad alleviare quel fastidioso peso che aleggia minaccioso e prepotente sul mio cuore.

La casa di Charlotte non è distante dalla biblioteca e in meno di cinque minuti giungo a destinazione. Come la sottoscritta anche lei è molto passionata del suo lavoro, ovvero scattare fotografie. Durante l'università ha fatto qualche servizio fotografico - alle feste e alle premiazioni - per conto del giornale locale di Creek Point, poi - una volta ottenuta la laurea - ha inviato i suoi scatti migliori alle più rinomate riviste di tutto il paese e adesso lavora come fotografa per il Time. Poiché al lusso preferisce una vita semplice e spartana - oltre al fatto che è sempre in viaggio come Lucy -, la sua abitazione altro non è che un monolocale sopra il ristorante del signor Wong.

Arrivata a destinazione, parcheggio la Mustang  in uno degli appositi spazi e m'incammino verso il portone d'ingresso. Una signora asiatica sulla cinquantina esce nello stesso momento in cui mi avvicino all'entrata, permettendomi di sgattaiolare all'interno ed evitare di suonare il citofono - raramente funzionante -. Salgo la cigolante scaletta di legno e svolto l'angolo, ritrovandomi di fronte all'appartamento 5 c. Batto tre colpi sul legno, aspettando di sentire la voce di Charlotte. Al di là della porta dei passi si fanno sempre più vicini fino ad arrestarsi dietro di essa. Il rumore metallico dello spioncino mi avverte che qualcuno mi sta osservando. Poco dopo la catenella viene scostata e una fluente chioma scura fa capolino sull'uscio.

"Ciao Emily" esclama Charlotte con indosso una sottile vestaglia di seta a coprirle il corpo.

"Ciao Charlotte. Posso entrare?" 

"Certo" risponde con un radioso sorriso, scostando la porta per farmi passare.

Anche se costituito da due sole stanze, - il bagno e la zona principale - il monolocale è molto confortevole e ospitale. Due finestre costituiscono la fonte principale di illuminazione dell'appartamento, inondandolo di luce dalla mattina fino a pomeriggio inoltrato. Non ci sono molti mobili, ma solo l'essenziale: una semplice cucina, un divano letto, un tavolo con sedia, un appendiabiti sospeso, una TV e qualche piccolo arredo per arricchire l'ambiente generale.

100 days (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now